sabato 26 maggio 2007

Juri (9^a parte)

VISITA MATTUTINA.

Il mattino dopo Juri si sveglio con il pensiero rivolto a Maria e con un immenso desiderio di chiamarla per organizzare una passeggiata al parco, ma immediatamente si ricordò che non le aveva chiesto il numero di telefono. “ah, già!”, disse, “io non chiedo mai il numero di telefono alle personei”. Era una convinzione tutta sua quella di aspettare che la gente gli chiedesse il suo numero di telefono, “se ci tengono a me, me lo chiederanno di sicuro”.
Non so come uno psicologo definirebbe questa convinzione, forse è consona al suo carattere, o probabilmente è l’unico uomo al mondo con questo tipo di patologia, ma a noi non interessa il parere di uno psicologo, poiché intorno alle dieci suonò il citofono e quando Juri andò a rispondere e fece la parte del sorpreso, recitava spudoratamente, poiché dal tragitto salotto-citofono, l’unico pensiero su cui poteva essere a suonare alla sua porta portava a Maria.
Juri, ti va di fare un giro al parco?”, disse Maria al citofono. “Non so, intanto sali che mentre mi cambio ci penso”, stava usando la tattica del “farsi desiderare” e mentiva anche sul fatto che si doveva cambiare, visto che era già vestito. Si mise il pigiama più in fretta possibile e ancora più veloce disfò il letto. Il campanello della porta suonò e quando andò ad aprire c’era lì Maria, che quel giorno sembrava bellissima, ma per Juri dopo ventisette anni di mani che scendono giù, una ragazza leggermente carina com’era Maria, sembrava la più bella fotomodella del mondo.
Al parco passarono una mattinata bellissima, Juri per una volta era felice. Maria si riscoprì una ragazza veramente eccezionale ed a Juri la sua dolcezza piaceva molto, con lei non sembrava timido, anzi, era un vulcano come quando stava con sua madre.
Maria aveva ventitré anni e seguiva il corso d’inglese per imparare la lingua e raggiungere suo padre in America. Lei era molto affezionata a lui e quando si separò con la madre il suo unico sogno diventò quello di andare in America dal padre.
Quando si lasciarono Juri le chiese cosa l’aveva spinta ad avvicinarsi a lui. La risposta andò sul vago, ma prima di salire Maria gli disse: “sei buffo, sei carino e poi non so che altro”, dopo di questo gli diede un bacio e, come l’altra volta, sparì nei fumi della città.

Nessun commento: