giovedì 17 maggio 2007

Buena Vista Puglian Club

Ieri sera, dopo una giornata dedicata alla disperata ricerca di una casa e a rimettere a posto la mia disordinata vita, esausto sono tornato a casa e la prima cosa che ho fatto è stato di collegarmi ad internet.
Attacco il telefonino al computer e dopo un tempo interminabile, la mia mitica connessione GPRS comincia a girare. Come è usuale di questi periodi ho sfogliato la mia blogroll e nel blog del Carpino Folk Festival, ho trovato un bellissimo articolo scritto da Valter Giuliano per Slow Food che parla della musica popolare di Carpino, dei maestri ancora in vita che tramandano questo stile musicale e del Carpino Folk Festival una bellissima realtà del sud Italia, dove le musiche tradizionali di diverse parti di Italia e del mondo si contaminano tra loro e con le sonorità moderne...
L'articolo l'ho letto tutto di un fiato e ve lo segnalo a voi milioni di lettori del mio blog per farvi percepire la magia del piccolo paese garganico custode di una grande tradizione....

Per arrivare a Carpino bisogna infilarsi tra i gioielli del Gargano, nel cuore del Parco Nazionale, a metà strada tra la Foresta Umbra e il lago di Varano. Nella piana oggi regna sovrano l’oliveto, con il suo argento che vibra nella brezza di questa mattina tersa, bruciante di luce. Da poco è stata anche rilanciata la produzione delle fave, sostenuta dal Parco, che ne ha promosso il Consorzio di tutela. Una varietà locale, piccola e dolce, con una fossetta nella parte inferiore, Presidio Slow Food. Un tempo l’attività agricola era fondata sui cereali e soprattutto sul pascolo.
Il benessere era, quasi sempre, un miraggio; la realtà fatta spesso di miseria e solitudine. Poi è scoccato il tempo del riscatto, che passa anche attraverso la riscoperta della tradizione, delle radici culturali, dell’orgoglio di appartenere a un territorio.
A Carpino tutto questo comincia dal ristabilimento della verità. Appena arrivo in Piazza del Popolo, cuore della città, la prima cosa che mi spiegano è che è questa la piazza del film La legge di Jules Dassin, con Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida e Yves Montand. “Corsica 1958”, dicevano le didascalie della finzione cinematografica. Ma non era vero.
«Macché Corsica, era questa piazza qui».
Nella piazza convergono sei strade e noi arriviamo in giorno di mercato. La confusione regna sovrana, piena di suoni, aromi e colori. Non è difficile immaginare la piazza durante il Carpino Folk festival: dicono sia un muro vivente, un’immensa platea verticale. (continua)

Cosa posso aggiungere... Grazie a Valter Giuliano che in questo articolo mostra la preziosità di un bene a cui molte volte noi garganici non facciamo caso e grazie al blog del Carpino Folk Festival, che mi ha concesso il permesso di segnalare quest'articolo e far conoscere a voi le cose preziose della mia terra.

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