mercoledì 28 novembre 2007

Intervista a La Persona Depressa

Per un po' di tempo la blogsfera è stata bacchettata e presa in giro da La Persona Depressa, che con fare tagliente e ironico commentava i post dei blogger più famosi, facendoli infuriare (almeno credo).
A dir il vero dei blogger presi di mira da questa Persona Depressa, io ne leggo molti pochi, quasi nessuno e grazie a lei ho capito "le gerarchie" della blogsfera.
Da un po' di tempo La Persona Depressa non posta più e molti si chiedono che fine abbia fatto? Ma il Diario di bordo, come sempre è sulla notizia e grazie a miei agganci politici, invece di procurami un posto di lavoro sono riuscito ad intervistare La Persona Depressa!
La vignetta qui accanto l'ho gentilmente rubata a Makmad.

Buona sera signora Depressa. Posso chiamarla così?
Ma certo che no! Per cortesia, mi chiami La Persona Depressa.

Va bene, signora La Persona Depressa. Innanzi tutto le chiederei del perché di questo nome.
E' il mio vero nome. Deve sapere che il mio nome di battesimo è La, il cognome di mio padre è Persona e quello di mia madre è Depressa.

Molti l'hanno accusata di prendersela sempre con gli stessi. Ad esempio Catepol è una delle sue vittime preferite. Vuol spiegarci il perché?
Innanzi tutto perché l'ha linkata nella domanda?

Così, per far vedere ai miei lettori di chi stiamo parlando. E poi sono io che faccio le domande!
Caratteraccio... Ho parlato male di lei?

Probabilmente non ha mai visto questo blog...
Mi da l'indirizzo?

Senta! Vuole rispondere o no alla mia domanda?
Va bene... Il mio odio per Catepol è iniziato sin dalle medie. Andavamo in classe assieme e lei scriveva sempre dei bigliettini che tutti i nostri compagni commentavano, poi lei rispondeva a tutti con una strana "a" circondata con una linea attorno. Che vuole che le dica signor Lupo Sordo, questa figlia di una blogstar, non mi ha mai risposto e da allora è partito il mio risentimento.

Quindi lei prova risentimento verso Catepol sin dalle medie? Non ha provato a dimenticarla?
E' quello che volevo fare. Ma al primo liceo io e la signorina, eravamo innamorati della stessa persona! Mantellini.

Chi? Mantellini il famoso blogger?
Sì, proprio lui. Ma è necessario linkarlo?

Signora La Persona Depressa, ho detto che sono io che comando in questo blog!
Lupo Sordo... Mi ricorderò di lei...

Non minacci e continui la storia.
Praticamente, all'inizio stava con me ed io ero innamoratassima dei suoi brufoli. Mi scriveva frasi d'amore nelle cortecce degli alberi ed erano talmente tanto belle che la gente le commentava. Ma poi un giorno quella serpe di Catepol, fece un commento intelligente e lui volle a tutti i costi conoscere l'autrice del commento e scrisse su tutti gli alberi del parco, finché non incontrò la sua amata commentatrice. Si mise con lei e mi lasciò.

Passiamo al suo lavoro di blogger tagliente. In un post, se ben ricordo, aveva indetto un sondaggio, chiedendo ai lettori quale sia la cosa più sopravvalutata della blogsfera. Chi vinse quel sondaggio?
Stranamente vinse una cosa che non era contemplata in quel post...

Sì, e quale?
La tua ironia!

Ok, touche... Lasciamo perdere il sondaggio.
O forse era la tua fantasia...

Signora La Persona Depressa! Se vuole parlare male di me, lo faccia nel suo blog. Così mi regala un link!
Che carattere di merda però...

Concludo chiedendole il perché lei non posta più.
Sa, Lupo... Sono demoralizzata. Io ci metto l'anima a scrivere, seguire i blog e inventare delle battute taglienti per criticarli e a fare dei video spassosi, ma non ho mai ricevuto neanche uno straccio di commento!

Signora La Persona Depressa. Il suo è un tumblr. Nei tumblr non sono previsti commenti.
Ma lei che ne sa?

Ho anch'io un tumblr.
Come mai l'ha linkato?

Per farmi pubblicità.
Ma lo sa che se io adesso faccio un post su di lei, linkando questa intervista avrà un picco di contatti?

Certo che lo so. Per questo l'ho intervistata. ;-)

domenica 25 novembre 2007

Quelli che... il sud

Quelli che lasciano le lavatrici sul ciglio della strada nella speranza di aprire una lavanderia, oh yeah!

Quelli che al sud abbiamo un bellissimo mare e poi costruiscono i villini sulla spiaggia, oh yeah!

Quelli che al sud ci vogliono più investimenti statali e poi si sono intascati buona parte della cassa del mezzogiorno, oh yeah!

Quelli che non se ne andrebbero mai dal sud e continuano a lavorare precari o a nero, oh yeah!

Quelli che al sud non ci tornerebbero più, oh yeah!

Quelli che lasciano la monnezza nei boschi e danno la colpa ai baresi, oh yeah!

Quelli che in Sicilia sono tutti mafiosi, in Calabria sono tutti della n'draghetta, in Campania sono tutti camorristi, in Puglia sono tutti della sacra corona unita, oh yeah! E la Basilicata?

Quelli come Giovanni Falcone, Paolo Borselino, Peppino Impastato, Placido Rizzotto, Pietro Scaglione, Boris Giuliano, Cesare Terranova, Pio La Torre, Antonio Ammaturo, Giancarlo Siani, Giuseppe Diana, Giuseppe Valarioti, Antonino Scopelliti, Francesco Fortugno, Francesco Marcone, che per la loro terra sono morti, oh yeah! E chiedo veramente scusa se non li ho messi tutti.

Quelli che al sud non hanno voglia di lavorare e assumono nelle loro ditte solo gente meridionale, oh yeah!

Quelli che in Irpinia continuano a votare sempre gli stessi personaggi, nonostante lo schifo post-terremoto, oh yeah!

Quelli che ancora non credono che il presidente della Regione Puglia sia comunista e gay, oh yeah!

Quelli che Cristo si è fermato ad Eboli e non ha neanche avvertito che non veniva, oh yeah!

Quelli che pensano di risolvere il problemi della Sicilia e della Calabria costruendo un ponte, oh yeah!

Quelli che al sud dobbiamo valorizzare le nostre bellezze naturali e poi costruiscono mega-alberghi extra-lusso a picco sulla costiera amalfitana, oh yeah!

Quelli che prima danno l'ok per un'opera inquinante di importanza nazionale senza chiedere pareri ai cittadini e poi per non perdere voti si schierano con le associazioni ambientaliste, oh yeah!

Quelli che al nord si vive meglio, sono più civili e poi copiano Bossi, creando una lega meridionale, oh yeah! Ma non si poteva copiare a qualcuno più intelligente?

Quelli che invece di andare in giro per negozi a fare shopping, vanno a chiedere il pizzo, oh yeah!

Quelli che si sono ribellati al pizzo, oh yeah!

Quelli che scambiano ancora la guerra della mafia contro lo Stato come una guerra di autodeterminazione di un popolo, oh yeah!

Quelli che hanno avuto i figli morti di overdose per questa "guerra", oh yeah!

Quelli che quando vanno a nord e non trovano il parcheggiatore abusivo quasi si offendono, oh yeah!

Quelli che i parchi nazionali non sono veicolo di crescita, oh yeah! Sì, del loro conto in banca.

Quelli che per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania, hanno come unica soluzione quella di accendere un cero a San Gennaro, oh yeah!

Quelli che il divieto di fumare nei parchi a Napoli è segno di civiltà e un passo in avanti per la salute pubblica e dicono questo mentre bruciano la monnezza, oh yeah!

Quelli che quando hanno un ospite del nord a casa, cucinano talmente tanto da sfamare un intero villaggio africano, oh yeah!

Quelli che è meglio la criminalità organizzata della criminalità degli extracomunitari e intanto sono disoccupati perché l'azienda per cui lavoravano è stata bruciata, oh yeah!

Quelli che in Puglia bisogna fare sistema e intanto, i foggiani se la prendono con i baresi, i baresi se la prendono con i leccesi, i leccesi se la pendono con i brindisini, i brindisini se la prendono con i tarantini, i tarantini se la prendono con i foggiani, oh yeah! E ho risparmiato la nuova provincia Andria-Barletta-Trani.

Quelli che l'unica cosa buona per la loro città sono stati Zeman, Joao Paolo, Zamparini e Maradona, oh yeah!

Quelli che per essere riconfermati alle elezioni comunali puntano tutto sulla festa patronale, oh yeah!

Quelli che al mio paese che io ricorda hanno rifatto le strade solo due volte: quando è venuto il papa e quando è passato il giro d'Italia, oh yeah!

Quelli come me che quando percorrono la statale Foggia-Manfredonia e vedono quella montagna in lontananza sono contenti, perché nonostante tutto sono a casa.

venerdì 23 novembre 2007

ISS pro (3^a e ultima parte)

La prima parte qui
La seconda parte qui

Fu un bacio intenso. Uno di quei baci che si ricordano per sempre e si portano pure nel letto di morte. Era felice e decise di aprire gli occhi per rivedere in volto la sua amata, ma non appena li aprii si accorse di non essere più nell’ascensore, ma in uno studio televisivo.
Marisol stava alla sua sinistra, qualche metro distante a lui, e non si faceva chiamare più così, bensì Maria. Aveva con se una cartelletta e gli stava chiedendo se voleva aprire la busta.
All’inizio non capii quella domanda, ma subito dopo si rese conto che davanti a lui c’era una grossa busta di lettere con un piccolo schermo al centro dove era proiettata la sua playstation con ISS Pro che “girava”. Maria gli ripeteva che se avesse aperto la busta avrebbe avuto la possibilità di continuare a giocare col suo gioco preferito e di acquistare il grande campione che in ogni torneo gli era sempre sfuggito per questioni di bilancio.
Non sapeva come rispondere, era realmente arrabbiato con la sua consolle e con quel dannato gioco che quella sera non era voluto partire, non gli poteva perdonare di averlo costretto ad uscire di casa.
Si guardò attorno e vide uno stuolo di vecchie bizzoche che, con urli di scimmie selvagge, lo spingevano ad aprire la busta e a riappacificarsi con la compagna di tante serate.
Era in stato confusionale e continuò a guardarsi attorno con la sua faccia da ebete, finché la sua attenzione non venne attirata da ciò che vide all’interno di telecamera: il vecchio bar, con gli amici, intenti a giocare a carte e Antonio, l’ubriaco del paese, intento a trattare il prezzo dell’ennesima birra Peroni con Cettina.
Si avvicinò alla telecamera e gridò con tutta la voce che poteva, per farsi sentire dagli amici, chiedendoli di liberarlo da quell’incubo; ma Maria, conscia che il comportamento del suo ospite era antitelevisivo, annunciò la pubblicità.

“Aiutoo! Liberatemi! Maria mi tiene in ostaggio! Chiamate Maurizio!” e incominciò a correre come un forsennato per lo studio. Si diresse verso le quinte, attraversò lo stretto corridoio dove si trovavano uffici e camerini per divi, giunse all’uscita e spinse il maniglione antipanico oltre il quale era appostato Sandrone, il responsabile della security; fintò di andare a destra e scartò a sinistra evitando il placcaggio di quella montagna umana e dopo pochi metri era fuori dal cancello, si voltò per controllare di non essere seguito e invece del cancello c’era di nuovo quel bar affollato di gente strana e cocktail colorati. Sudato oltre ogni limite della decenza, con l’aria stravolta, entrò e vide Marisol dietro al bancone. La musica era ancora più assordante di come la ricordava, “Marisool!”. Tirò due pugni a casaccio davanti a sé per farsi largo, ma quella gente era come le sabbie mobili, continuava a stringersi davanti a lui impedendogli di proseguire, “Marisoool!!!” riprese più forte ”Marisooool!!!!”…
Sentì uno schiaffo in pieno viso. “Ma cosa urli? Chi è sta Marisol? Sveglia che tocca te!”. Stava seduto sul divano di casa sua, era in corso il consueto torneo di ISS Pro settimanale con i suoi amici. Due di loro armati di birra avevano appena finito la loro partita, la Playstation funzionava benissimo. Aveva sognato tutto: il bar, lo studio televisivo di Maria, Sandrone, De Franceschi, Gago… e soprattutto lei, Marisol. Anche il bacio in ascensore: tutto un sogno. Si alzò dal divano, due gocce di sudore gli scendevano dalle tempie. Si infilò il giubbotto e si avvolse il collo con la sciarpa. “Oh! Tutto a posto? Stai bene? Che stai facendo? Gago ci sei? Tocca a te!”. “No, ragazzi: stasera non ho voglia di giocare, esco a fare due passi, magari hanno aperto qualche locale nuovo…” E, mentre si chiudeva la porta alle spalle, si sentì pervadere da un senso di benessere, di speranza, di ottimismo, di libertà, che non provava ormai da tanto tempo e che, a esser sinceri, non ricordava bene se l’avesse mai provato davvero: si sentiva (di nuovo?) vivo.

Fine

In contemporanea con L'Eco Di Dionisio

AGGIORNAMENTO

Così, giusto per perdere un po' di tempo, queste storie scritte a quattro mani avranno una loro casa in questo blog.

giovedì 22 novembre 2007

Assistente Fiscale per un centro di assistenza fiscale affilliato ad un sindacato, né troppo a sinistra e né troppo cattolico.

PARMA, 19/11/2007

Signori e signore! Anche i sindacati seguono la moda di questi ultimi anni e fan man bassa di precari!
La settimana scorsa ricevo una telefonata da una poco nota agenzia di lavoro che mi dice che si è aperta un'opportunità su un sindacato e per fare la campagna fiscale. Ora dalle mie parti si fa la campagna del pomodoro, delle olive etc... Ma di campagna fiscale io non ne ho mai sentito parlare. "Cosa bisogna fare?" avrei voluto chiedere io "bisogna zappare moduli 740 e cogliere i moduli unico quando sono maturi?"
Niente di tutto ciò... E per me, figlio e nipote di contadino, questa fu una vera delusione. Ma che ci possiamo fare, oramai la campagna non frutta più... Quella con la zappa ovviamente...
L'appuntamento è alle 15,30. Entro nel sindacato e già si respira una certa area diversa rispetto a quando vado nelle aziende: nessuna giacca e cravatta; gente vestita male o da lavoro che aspetta il proprio turno; extracomunitari che parlano parmigiano; ragazzi con capelli lunghi e barba... Potrei abituarmi a questo luogo di lavoro... La formalità che si respira a certi livelli aziendali, mi fa cagare, anche perché questa molte volte non è accompagnata a serietà.
Faccio il colloquio con una gentile signora che mi spiega un po' tutto: corso di un mese e mezzo che inizierà a gennaio (come se non sapessi niente di 730 e tasse), alla fine del corso i migliori verranno presi per quattro mesi e alla fine di questi ciao!
Le rispondo che mi piacerebbe lavorare qui, perché almeno faccio qualcosa di utile non fine al mero conseguimento di un utile aziendale, ma purtroppo gennaio è distante e non ho neanche la sicurezza di essere preso dopo il corso. Quindi se le cose dovessero rimanere così va bene, altrimenti se trovo un altra cosa (vedi inizio corso con azienda), non posso proprio rifiutarla.

AGGIORNAMENTO.

Se non avete niente da fare. Fate un salto nel blog della Merchesa e leggete questa storia vera. Dopodiché c'è anche un appello on line da sottoscrivere...

martedì 20 novembre 2007

Il post della blogstar

Quando vado in bagno non sono per il riciclo della carta.

Oggi ho fatto talmente tanta cacca che ho dovuto usare ben due rotoli di carta igienica.


Pubblicato da Blogstar


34 commenti


Blogger deficiente ha detto...

AH AH AH AH AH AH!!!!!!!!!!!!!!!!!!! SEI UN GENIO!!!!!!!!!!!!!!!!


Blogger che ambisce a diventare blogstar ha detto...

Eh, in bagno ci sono sempre sorprese. Per quel fatto allora che dici? Se vuoi ti contatto via mail o msn oppure per telefono.


Blogger ignorato ha detto...

Mi sa che ti servono due piani di morbidezza. :)


Blogger femmina disponibile ha detto...

Mi fai impazzire con questi tuoi racconti di bagno...


Blogger impegnato politicamente ha detto...

Ho fatto un post sul surriscaldamento terrestre e su Berlusconi quale causa principale a quest'ultimo. Passa e dimmi cosa ne pensi.


Blogger leccaculo ha detto...

Sei troppo avanti!


Blogstar ha detto...

Blogger deficiente: Sei sempre così gentile... Grazie.
Blogger che ambisce a diventare blogstar: Va bene carissimo...
Blogger femmina disponibile: E non mi hai visto sotto la doccia.
Blogger impegnato politicamente: Ho dato un'occhiata ma non ho commentato perché c'erano i muratori in casa [scusa palese]
Blogger leccaculo: Lo so...


Blogger scambio link ha detto...

Ciao. Interessante il tuo blog vorrei fare uno scambio link

http://abborroloscambiolink.blogspot.com


Blogger ignorato ha detto...

Lo sapevo. Mi hai ignorato un'altra volta. Sono mesi che lascio commenti su ogni post e tu non mi hai mai risposto.

Blogger deficinete #2 ha detto....

AH AH AH AH AH!!!!!!! MA COME FAI A FARTI VENIRE IN MENTE QUESTI POST!!!!


Blogger che ambisce a diventare blogstar ha detto...

Carissimo! Allora è deciso. Ti mando una mail, o ti contatto tramite msn, al massimo ti chiamo a casa e faccio due chiacchiere con tua madre.


Blogger femmina disponibile ha detto...

Sei sempre più sexy...


Blogstar ha detto...

Blogger scambio link: Ma non sai chi sono io? Io sono una grande blogstar!! [nota: andare sul quel sito. Ultimamente sto perdendo posizioni in classifica]
Blogger deficiente #2: ;-)
Blogger che ambisce a diventare blogstar: Va bene carissimo...
Blogger femmina disponibile: Lo so amore...


Blogstar rivale ha detto...

Questo commento è stato eliminato


Blogger ignorato ha detto...

Mi hai ancora ignorato! Ma cosa ti ho fatto di male?


Altra blogstar ha detto...

Ma il bagno è in fondo a destra?


Blogger in cerca di link importanti ha detto...

@Altra blogstar: Sei sempre troppo intelligente!
@blogstar: Ma come fai ad essere così creativo?


Blogstar ha detto...

Altra blogstar: Sei un grande, grazie ai tuoi commenti così illuminati io riesco a postare queste perle
Blogger in cerca di link importanti: Il bagno mi rende creativo.


Blogger ignorato ha detto...

Ma perché mi ignori????


Blogstar ha detto...

Chi viene al barcamp di Canicattì?


Blogger ignorato ha detto...

Vengo io!!!!


Blogstar ha detto...

Allora!? Non viene nessuno?


Blogger ignorato ha detto...

Ho detto che vengo io!


Blogger deficiente #3 ha detto...

AH AH AH AH!!!!! MI FAI SCHIATTARE!!!! NON VEDO L'ORA DI CONOSCERTI!!!


Blogger che ambisce a diventare blogstar ha detto...

Forse vengo io a Canicattì! Comunque ti faccio sapere se vengo tramite mail, o tramite msn o al massimo ti chiamo. Se vuoi ti porto a spasso anche il cane.


Blogger femmina disponibile ha detto...

Vengo a Canicattì solo per fare sesso con te...


Blogger intelligente e senza peli sulla lingua ha detto...

Questo commento è stato eliminato


Blogstar ha detto....

Blogger deficiente #3: Allora ci si vede lì?
Blogger che ambisce a diventare blogstar: Va bene carissimo...
Blogger femmina disponibile: Dovrò portarmi una scorta di preservativi....


Blogger ignorato ha detto...

Non ce la faccio più! Mi suicidio!


Blogger deficiente #4 ha detto...

AH AH AH AH AH!!!!!!!!!!!!!!!!! SEI UN CACONE!!!!!!!!!!!!!!


Blogger che ambisce a diventare blogstar ha detto...

Allora d'accordo su tutto? Comunque se non sei d'accordo ti mando io una mail, o ti contatto tramite msn, o al massimo ti chiamo. La macchina portamela che te la lavo.


Blogger femmina disponibile ha detto....

Sono bagnata


Blogstar ha detto...

Blogger deficiente #4: Non è bello scherzare sui problemi delle blogstar...
Blogger che ambisce a diventare blogstar: Però prima accompagna mia nonna al bingo!
Blogger femmina disponibile: parliamone....


Blogger ignorato ha detto...

Ho appena aperto il gas a casa...


Link a questo post
  • Blog del blogger che ambisce a diventare blogstar: come pulire il bagno della blogstar.
  • Blog di un blogger deficiente: AHAHAHAH!!!! E' un genio!!!!!
  • Blog del blogger ignorato: Questo blog chiude per via del mio suicidio.
  • La persona depressa: Non so chi è peggio la blogstar o chi la commenta.
  • Il Corriere della Sera: La genialità in bagno.
  • Blog della blogger femmina disponibile: Quanto me lo farei...
  • Blog del blogger impegnato politicamente: il cesso della blogstar infestato da Berlusconi.

lunedì 19 novembre 2007

Partito del Popolo Italiano (da quando il popolo italiano si chiama Silvio Berlusconi?)


Pronto, Silvio?
Ciao sono Lupo Sordo.
Porca miseria Silvio, cosa mi combini?
Come cosa mi combini? Il nome del nuovo partito!!!
Com'è che l'hai chiamato?
Partito del Popolo Italiano per la Libertà!
Come a cosa serve il link?
Come le persone ormai conoscono la notizia?
Lo metto per comparire nella homepage di blogbabel!
Non capisci niente di blog...
Eppure ti feci anche delle consulenze, quando volevi aprire il blog.
No Silvio, non posso apparire in TV.
Non ho soldi per comprare la sette!
Ma non divagare!
Non è possibile che mi chiami il partito con quel nome...
Come cosa non va bene?
Sembra un titolo della wertmuller! E' anche più odioso di Forza Italia!
Porca miseria adesso che siamo campioni del mondo, tu che fai. Cambi nome!
E poi... Partito del Popolo Italiano... Ma lo sanno tutti che è il tuo partito!
Continua a fare di testa tua!
E intanto la spallata non ha funzionato! Sembravi il mago Otelma.
Il Governo cadrà il 5 novembre, no il 6, il 7... Ma invece di gufare perché non pensavi a fare altre tattiche?
Manco gli altri partiti ti seguono più!
Cosa?
Ti ha seguito Storace e la nuova DC?
Che culo...
Hai chiesto anche al partito del tuo condominio?
E poi...
Cioè, ti sei schierato contro i parrucconi della politica!!!
Poi non ti lamentare se fanno battute sulla tua calvizia!
Cosa? Avete ottenuto otto milioni di firme!?!?!?
Silvio... Posso darti del tu?
Ma vaffanculo!!!
Ma se le devi proprio sparare, cerca di tenerti basso. Se proprio volevi superare le primarie del PD, ne dichiaravi cinque milioni!
Cosa!? Cosa!?
Anche i Circoli delle Libertà ti appoggiano?
Sarebbe come dire che quando vado a cagare anche il mio culo s'appoggia...
Dai Silvio! Un po' di serietà!
Dai...
Adesso ti sei offeso...
Non fare così...
Non fare capricci... E' la democrazia!
Non puoi sempre vincere!
Dai non piangere...
Fammi un sorriso... Non ti preoccupare che domani diamo alla lega Milano capitale d'Italia e ad AN facciamo fare un bel mausoleo di Mussolini.
Come lo hai già promesso a Storace? E cosa gli diamo ad AN!?!?
E continui a piangere...
Dai, adesso troviamo qualcosa da dare anche a Fini.
Dai... Vedrai che poi tornano e fai il partito che vuoi e ti metto a te come capo.
Ah... Bravo... Così ti voglio. Sorridente.
Adesso ti saluto che devo andare.
La famiglia tutto apposto?
Veronica? Pierpaolo? Barbara? Emilio?
Ciao e la prossima volta prima di agire non pensare alla Brambilla... Che quella non ti fa capire più niente.

Perchè un blog? (perché se ne faccio due poi c'è il rischio che si sovrappongano)

Vagavo quieto quieto per la blogsfera, quando mi imbattei nel blog di Cristina che con fare dolce e accattivante mi chiedeva come fossi diventato blogger.
Non nobili cause armarono la mia connessione, non volli comunicar con nessuno o esprimere giudizi su fatti di cronaca o politici, l'unica cosa che mi spinse fu una natural vocazione allo scrivere e una fervida fantasia da maniaco sessuale. Ma bando alle ciance cominciamo con le domande che la donzella mi pone.

Chi e che cosa ti ha spinto a creare un blog?

Competizione pura con Beppe Grillo... Perché lui poteva aizzare gente contro politici e multinazionali ed io no? Così aprii questo blog entrando subito in competizione con lui, che, per contrastare la mia irreprensibile moralità e geniale intelligenza, ha usato qualsiasi colpo basso come organizzare il vaffanculo day e parlare al parlamento europeo.

Comunque, se volete approfondire, in questo post racconto, in maniera brillante (crepi la modestia) il mio approccio al mondo blogghistico professionista.

Il tuo primo post?

Nacchéte belle mije domane parte
e la partenza miie è di certe
mò pije lu core e lu faccie n'duje parte
une te lu lascie a te 'n'avete me lu porte
se non have lettere a quiste parte
piange belle mije che ije songhe morte

Il post di cui ti vergogni di più?

Vista la totale deficienza dei miei post non ne posso eleggerne solo uno, diciamo che sono tutti figli miei...

Il post di cui sei più fiero?

Sono fiero di me che dopo questi mesi ancora non ho detto basta. Comunque quelli che mi hanno dato più soddisfazione sono quelli arrivati al momento, scritti di getto senza pensarci un attimo. Comunque qui troverete i mie preferiti, non leggeteli, potreste pentirvene amaramente.

A questo punto tocca a me eleggere la carne per macello da porre la domanda.

E tu? Come sei diventato blogger?

Sono proprio curioso di sapere come sono diventati blogger Beppe Grillo (forse perché non se lo cagava più nessuno?), Clemente Mastella (per far concorrenza al primo?), Flavia Vento (perché è una personalità che mi intriga), Elisabetta Canalis (così riesce a fare un post più lungo di tre righe).

Naturalmente per i non nominati, se volessero partecipare, basta che mi mandino una mail con almeno 5 insulti...

venerdì 16 novembre 2007

Agente assicurativo per una nota compagnia assicurativa (2^a parte)

PARMA, 15/11/2007

Un po' come i film, anche i colloqui hanno un seguito e un po' come i film anche il seguito dei colloqui non è la stessa cosa del primo.
Uno perché prima mi aveva colloquiato una signora bionda e adesso un signore brizzolato, due perché la signora bionda mi aveva detto tutto e questo ha solo ribadito quello che mi ha detto lei e tre perché nel primo colloquio sono andato lì senza certezze e adesso almeno una mezza certezza ce l'avevo.
La mezza certezza l'ho avuta il giorno prima, quando una signorina di una nota agenzia di lavoro che inizia per A e finisce con ECCO mi aveva comunicato che il colloquio con l'azienda seria, fatto l'otto novembre a Piacenza era andato bene e che mi prendevano a fare il corso. Ora, prima di iniziare, premetto che fare il corso non è sinonimo di essere preso, prima di prendermi devo passarlo con successo e quindi non voglio sentire auguri da nessuno, previa eliminazione del link, visto che dopo questo post mi dedicherò ad aggiornare il blogroll.
Quindi con questa certezza del corso, che farò sicuramente, a meno che non mi chiami la Wayne Corporation, potevo anche non presentarmi a questo colloquio, ma mia madre mi ha fatto serio e quando prendo un impegno lo mantengo, poi, siccome ho avuto già brutte esperienze con le agenzia di lavoro (non questa, che reputo la più seria in circolazione), ho deciso che era meglio andare e lasciarmi questa porta aperta.
L'appuntamento era alle 10, ora che, vista la mia lentezza mattutina, mi ha fatto svegliare alle otto, la sera prima ero tornato a casa molto tardi, complice un giretto a Bergamo ad accompagnare il mio coinquilino che andava lì per lavoro e una capatina a Melegnano dove ho assaggiato il panino di "unto", panino che per altezza non ha nulla da invidiare al pirellone.

Arrivo alle dieci in agenzia, molto assonnato. La tipina alla reception mi fa mettere seduto in un angusto angolo in compagnia con una stampante/fotocopiatrice, dopo un quarto d'ora arriva la tipa del colloquio di prima che mi informa che questa volta devo passare dal grande capo, assicurato seduto. Passano altri dieci minuti in cui io, per ingannare l'attesa, leggo tutto ciò che c'è da leggere, tra cui anche i volantini pubblicitari della società assicurativa che promettono una carriera brillante e ben retribuita nel campo assicurativo (chissà perché pubblicizzano la loro offerta di lavoro? Sarà che in questa agenzia non vuole lavorarci nessuno?) e dopo un po' arriva il grande capo.
Ci accomodiamo nel suo ufficio e il grande capo comincia a ribadirmi tutto ciò che nel colloquio precedente mi aveva detto la bionda, ma al contrario di lei, lui aveva una certa flemma, parlava lento e ogni due o tre frasi cominciava a divagare. Tempo due minuti, il sonno cominciava a prendere il sopravvento. Per ingannare morfeo decido di concentrarmi su altro. Il computer, strano della mia stessa marca (probabilmente la più diffusa tra i portatili); i suoi polsini... Come diamine fa a non farseli uscire tutti dalla giacca? A me hanno vita propria; la barba: non ci siamo rasati bene; l'ingarbugliamento dei fili dietro il computer: chissà qual'è quello collegato ad internet.
Per mia fortuna finisce quasi subito e mi chiede se avevo dubbi. Rispondo subito di no per tornare al più presto letto. Ma lui non molla la presa e mi ripete più volte che se voglio cominciare questo lavoro devo essere convinto, perché loro voglio determinazione. A quel punto non ce la faccio più a concentrarmi sul tipo di fogli usano e qual'è il filo che collega il computer alla stampante e gli rispondo che ho un'altra offerta e che devo soppesarle prima di decidere. Così, solo per potermi tenere aperta questa porta. Ci congediamo carico le mie palle ed esco, assonnatissimo...
A pomeriggio aspetto la conferma, della telefonata del giorno prima. Che secondo accordi, presi con l'azienda e non con l'agenzia doveva venire quel giorno tra le 15 e le 17, via mail... Non ricevo un cazzo. Il giorno dopo, sono subito pronto ad andate in Agenzia e distruggere l'ufficio. Ma il mio coinquilino mi fa ragionare e decido di chiamare prima. "Pronto sono Lupo Sordo, sto venendo lì con una spranga"... La signorina si scusa e dopo pochi minuti ricevo la mail di conferma della partecipazione al corso. Ripeto non c'è niente di sicuro, ma è un primissimo passo verso un lavoro molto interessante e vantaggioso in un'azienda che mi è parsa seria.

giovedì 15 novembre 2007

ISS pro (2^a parte)

Qui la prima parte.

Si ridestò dal suo sorriso ebete, girò la sedia e cominciò a scrutare i clienti… Tutti uomini come al suo solito bar ma, al contrario dell’altro, qui vide gente gaia e allegra e non ravvisò interminabili discussioni sul calcio o partite a carte senza fine; notò che la birra Peroni era rimpiazzata da strane bevande colorate adornate da frutti tropicali e l’immancabile gara di rutti sostituita da una strana gara di risolini.
In quel locale gli parvero tutti contenti. Si divertivano al ritmo della musica del momento, pareva che si volessero bene tutti: lì era come se l’alcol non portasse depressione e risse, ma gioia e felicità.
In un angolo notò De Franceschi, politicante noto anche per essere strenuo difensore della famiglia. Non era solo, ma in compagnia di un ragazzo bellissimo, più giovane di lui, dal viso d’angelo e femminile; ma un viso caratterizzato come da un velo di tristezza… Al contrario degli altri, lui non sorrideva mai, teneva la testa abbassata e nei suoi occhi era possibile leggere la consapevolezza di chi sa come dovrà terminare la serata, una volta uscito dal locale.
“Che bello, – pensò – anche i politicanti di una certa fama riescono a divertirsi portando con sé elettori sconosciuti…” Gli piacque, quel locale. Per la musica, per gli intrugli colorati e per i clienti. Fu felice d’averlo scoperto e l’indomani era già pronto a consigliarlo ai suoi amici, nella speranza che la frequentazione di quel posto magico gli facesse perdere quell’alone provinciale e grezzo tipico della gente del suo paese, per lui come dimenticato da Dio.
Lo ridestò da quel sogno la voce di un ragazzo che si era avvicinato a lui: “Ciao” disse “mi chiamo Gago. E tu?”
Sorpreso non seppe come rispondere, ma questo non impedì ai due di fare amicizia e cominciare a chiacchierare. Era simpatico Gago: intelligente, spiritoso e aveva i suoi stessi gusti musicali e le medesima idea del mondo. Pensò a quanto fosse simpatico quel ragazzo che, allegramente, dissertava della magia dei vestiti da sposa.

Eppure era convinto che il locale fosse vuoto quando vi era entrato. E dov’era finita la ragazza del bancone? Diede un’altra occhiata in giro e che anche le dimensioni del locale sembravano cresciute. “Scusa, devo allontanarmi un attimo” fu la scusa che rifilò a Gago, il quale continuava a tirare in ballo velette, strascichi e diademi, e fece un giro per il locale aguzzando la vista in cerca di Marisol. C’era qualcosa che non quadrava ma non capiva cosa, continuava a girare per il bar, che si faceva sempre più grande, incrociando centinaia di facce sorridenti e ammiccanti, mentre il sottofondo musicale diveniva sempre più forte e assordante. Si girò verso l’uscita e la vide mentre indossava il suo spolverino di pelle color cremisi; cominciò a urlare “Marisool!!” ma la sua voce si perdeva nel frastuono, era come un pesce in un acquario: la bocca gli si spalancava, ma sembrava non uscisse nessun suono. Provò un senso di oppressione, cominciò a spintonare e mandare a terra chiunque si trovasse nella sua traiettoria e, proprio prima di uscire lei si girò, lo vide e gli regalò un malizioso sorriso accompagnato da un ‘blink’ dell’occhio sinistro. A fatica giunse all’uscita ma, una volta fuori, lei non c’era più. Fece qualche passo di corsa per vedere se avesse svoltato l’angolo: niente, era come inghiottita dal buio. Decise allora di tornare al locale, si voltò ma si accorse che era sparito anche quello, al suo posto una saracinesca abbassata, “possibile che abbiano chiuso così d’improvviso?”. Si incamminò, turbato e perplesso, finché giunto vicino casa la vide lì, davanti al suo portone.
“E tu che ci fai qui? Abiti qui vicino? Prima ti ho persa nella confusione...”, ”quale confusione? Eravamo solo io e te, mi hai dato il tuo indirizzo e sei uscito di corsa… ti aspetto da un po’… saliamo?”, “sì, ma facciamo piano che i miei dormono” e si diressero verso l’ascensore. Non capiva, ma in quel momento non gli importava di capire, né di fare domande. L’ascensore incominciò a salire, i loro sguardi s’incrociarono per un tempo che pareva infinito, prese a due mani tutto il coraggio di cui era capace, chiuse gli occhi e lentamente avvicinò le sue labbra verso quelle di Marisol.

In contemporanea con L'Eco di Dionisio

martedì 13 novembre 2007

Secondo voi

Stamane, come tante altre volte, mi è capitato di imbattermi in una strana trasmissione: c'è un presentatore e ci sono tanti collegamenti verso le più sparate città italiane dove si intervistano i passanti sull'argomento della puntata odierna.

La presenta un certo tizio che non ricordo il nome e che, la pigrizia, mi impedisce di fare una facile ricerca su internet per capire chi è. Viene presentato come opinionista... Cioè questo lo pagano per fare l'opinionista, per dire quello che pensa... Quello che pensa Berlusconi...

La trasmissione è in onda da un bel po' di anni, in genere la fanno prima di Studio Aperto e ho scoperto, in questi giorni di disoccupazione, che la fanno anche di mattina su canale cinque.

L'opinionista dice quello che pensa Berlusconi... Ops... Dice la sua sull'argomento del giorno e poi si passa agli importantissimi collegamenti nelle città italiane, per vedere cosa ne pensa la gente.

Alcuni esempi:

Collegamento da Bologna, argomento la comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti.

1) Intervista ad una persona vestita bene, uno che lavora e che fa bene alla società:

Intervistatore: Cosa ne pensa della comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti?
Cittadino: E' un male della società. I nostri figli non vengono protetti.

Messaggio
Le persone per bene la pensano come
Berlusconi.

2) Intervista ad un ragazzo, vestito bene e con la tipica espressione di ragazzo serio, che non può non far bene alla società:

Intervistatore: Cosa ne pensa della comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti?
Cittadino: E' un problema, perché le droghe leggere oltre a fare male finanziano la malavita organizzata.

Messaggio
I bravi ragazzi che si informano la pensano come Berlusconi


3) Intervista ad una suora che accompagna dei bambini orfani in gita

Intervistatore: Cosa ne pensa della comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti?
Cittadino: Troppi ragazzi hanno perso la loro vita con queste sostanze è ora di dire basta

Messaggio
La chiesa la pensa come Berlusconi

4) Intervista ad un punkabbestia, con occhi rossi e col cane che mordicchia il cameraman. Poco rassicurante per la società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti?
Cittadino: Non si può comparare la droga leggera a quella pesante e il proibizionismo serve solo a finanziare le mafie internazionali.

Messaggio
Chi non la pensa come
Berlusconi, non riesce a governare il suo cane, figuriamoci il governo e si droga pure.

5) Intervista a un neo-fascista pelato, con il bomber nero e con la sciarpa del gruppo Ultrà di appartenenza. Pericoloso per la società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della comparazione tra droghe leggere e droghe pesanti?
Cittadino: Mi fanno schifo quelli che si drogano!

Messaggio
Nessuno, l'intervista non viene messa in onda.


Collegamento da Milano, argomento la precarietà.


1) Intervista ad un signore per bene utile alla società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della legge Biaggi?
Cittadino: L'attuale concorrenza internazionale fa si che ci serve la flessibilità della forza lavoro per competere con la cina.

Messaggio
Non è colpa nostra se per voi non è possibile avere un contratto decente. E' colpa di quei comunisti di cinesi.


2) Intervista ad un ragazzo frizzante e con molta voglia di fare. Utilissimo alla società odierna e a quella che verrà.

Intervistatore: Cosa ne pensa della legge Biaggi?
Cittadino: Con la precarietà ho la possibilità di confrontarmi con diversi ambienti di lavoro, aumentare le mie conoscenze e far fare un salto di qualità alla mia carriera.

Messaggio
Non lamentatevi che vi abbiamo fatto pure un favore.

3) Intervista ad una vecchietta molto simpatica. Un bene per la società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della legge Biaggi?
Cittadino: I miei nipoti hanno tutti trovato lavoro...

Messaggio
La legge funziona e i comunisti dovrebbero solo stare zitti.

4) Intervista ad uno studente saccente e che si vede in faccia che non ha voglia di lavorare. Distruttivo per la società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della legge Biaggi?
Cittadino: Cercano di renderci schiavi e ci tolgono tutti i diritti con questa precarietà

Messaggio
Chi non la pensa come Berlusconi è perché non ha voglia di lavorare.

5) Intervista ad un neo-fascista con la svastica tatuata dietro i capelli. Persona non utile alla società.

Intervistatore: Cosa ne pensa della legge Biaggi?
Cittadino: Uno schifo! Io non ho un contratto serio da 3 anni.

Messaggio
Nessuno. Non viene messo in onda per far contenta AN.



Collegamento da Roma, argomento gli extracomunitari.

1) Intervista ad una persona per bene che sicuramente finita l'intervista andrà a fare volontariato nelle scuole degli orfani.

Intervistatore: Cosa ne pensa dei fatti di cronaca legati agli extracomunitari?
Cittadino: Io non sono razzista, ma molti di questi vengono qui solo per delinquere.

Messaggio
Chi la pensa come Berlusconi, oltre ad essere una brava persona, non è razzista ma pretende un po' di ordine pubblico per tutti.


2) Intervista ad un brillante ragazzo che a 23 anni ha conseguito già due lauree e adesso va a fare 3 master: uno Londra, uno a New York e uno a Parigi.

Intervistatore: Cosa ne pensa dei fatti di cronaca legati agli extracomunitari?
Cittadino: In Italia siamo troppo buoni, all'estero si usa il pugno di ferro.

Messaggio
Chi la pensa come Berlusconi conosce la situazione internazionale e non parla a vanvera.

3) Intervista ad una suora, molto simpatica che regala un rosario a tutta la troupe.

Intervistatore: Cosa ne pensa dei fatti di cronaca legati agli extracomunitari?
Cittadino: Bisognerebbe accoglierli e farli integrare.

Messaggio
Nessuno. Non viene messo in onda, perché la chiesa fa comodo solo quando la pensa come Berlusconi.


4) Intervista ad un rastone con la maglietta del "che" e con una bottiglia di caffè borghetti in mano.

Intervistatore: Cosa ne pensa dei fatti di cronaca legati agli extracomunitari?
Cittadino: Siamo tutti fratelli, dobbiamo volerci bene.

Messaggio
I comunisti non sanno di cosa parlano e sono pure sotto il perenne effetto di alcol.

5) Intervista ad un neo-fascista che nel frattempo sta menando un extracomunitario.

Intervistatore: Cosa ne pensa dei fatti di cronaca legati agli extracomunitari?
Cittadino: Devono andare tutti a casa! Altrimenti li cacciamo noi con la forza!

Messaggio
Con le politiche di questo governo, c'è il rischio che la gente cominci a farsi giustizia da sola.


Gli esempi sono tanti e gli argomenti i più svariati, questo post avrebbe potuto durare anche di più, ma penso che fin qui ho reso l'idea di cosa sia questa trasmissione.

sabato 10 novembre 2007

Aiutante di un supereroe per la Wayne Corporation

Gotham City, 9/11/2007

Questo colloquio me l'ha procurato l'Adecco che a detta della signorina che ci lavora, questa è una grande opportunità di carriera.
Dopo aver creato un'accurata cartina della città mi reco al posto del colloquio:
Via Gramsci...
Via Togliatti...
Via Berlinguer! Eccola!
Trovata la via, mi reco al numero 35, sede del colloquio... Era una villa immensa con un cancello grandissimo. Mi avvicino al campanello e suono il citofono.

Lupo Sordo: Salve sono Lupo Sordo, sono qui per un colloquio...

Mi aprono ed entro in una villa dove mi accoglie un anziano signore dai modi cordiali e ben educati, di nome Alfred ,e maggiordomo per molti anni della famiglia Wayne...

Alfred: Buongiorno, il signore l'attende nella bat-caverna. Mi segua...

Ci avviamo assieme verso una scala a chiocciola che scende verso una grotta, al cui interno ci sono numerosi pipistrelli...

Lupo Sordo: E quelli?
Alfred: Se vuole questo lavoro ci si deve abituare, pensi che il signore ha dato un nome ad ognuno di loro...
Lupo Sordo: Deve essere fuori il tipo...
Alfred: Diciamo che è un po' eccentrico

Nel frattempo un pipistrello sorvola il capo di Alfred che si abbassa e dopo essersi assicurato che l'animale se ne sia andato, recupera dalla sua giacca un fiaschetto con all'interno un liquido sconosciuto e ne ingoia almeno metà del contenuto...

Alfred
: Dovrà abituarsi, se vuole resistere al suo servizio...

Arriviamo ad una specie di console dove un uomo vestito di nero sta dando da mangiare ad un pipistrello che si è posato sul suo braccio...

Alfred: Signore, è qui il candidato...
Bruce Wayne: Un attimo... Non vedi che sto dando da mangiare a Rodolfo!

Alfred ormai rassegnato riprende il fiaschetto e in un solo sorso ne finisce tutto il contenuto...

Alfred: La chiamerà lui... Io devo andare...
Lupo Sordo: E mi lascia qui da solo?
Alfred: Ho finito lo scotch.

Rodolfo finisce di mangiare la porchetta preparata apposta per lui e svolazza verso gli altri soddisfatto di ciò che ha appena mangiato...

Bruce Wayne: Venga...
Lupo Sordo: Buonasera...
Bruce Wayne: Ha visto che belli... Sono come bambini... Sa che ho dato un nome a tutti. Quello che stava con me era Rodolfo, quella è Bice e quello piccolino è Silvio...

Faccio una faccia che nelle mie intenzione doveva apparire compiaciuta, ma in realtà la perplessità comincia ad aleggiare su di me...

Bruce Wayne: Lei è qui per il posto di mio aiutante?
Lupo Sordo: Sì, mi manda l'Adecco...
Bruce Wayne: Le ha detto qualcosa l'Adecco?
Lupo Sordo: In verità poco... Mi ha detto che dovevo avere una divisa, che si lavorava di notte e che la macchina la passavate voi...
Bruce Wayne: Ha avuto esperienze di lotta contro il crimine?
Lupo Sordo: Facevo la guardia quando da piccolo giocavamo a guardia e ladri...
Bruce Wayne: E come finiva?
Lupo Sordo: I miei amici mi tenevano lì a fare la guardia e poi andavano a giocare a pallone lasciandomi sempre solo...
Bruce Wayne: Quindi è cresciuto disadattato e senza amici?
Lupo Sordo: Bhe... Direi di sì...
Bruce Wayne: Perfetto...

E mentre diceva questo si sfregava le mani...

Bruce Wayne: Ha avuto lutti in famiglia per colpa della criminalità?
Lupo Sordo: No, ma una volta a mia madre hanno rifilata una venti euro falsa...
Bruce Wayne: Non è il massimo ma sei già un po' meglio degli altri...
Lupo Sordo: Ah... Mi fa piacere...
Bruce Wayne: Ti spiego il lavoro. Dovremmo lavorare di notte, in giro con l'auto aziendale e catturare i cattivi. Non c'è un orario preciso, ti dovrai muovere quando vedi il bat-segnale in cielo. Il contratto che ti offro è un contratto a progetto di 500 euro al mese i primi sei mesi, poi ci accordiamo. Ogni cattivo che uccidi sono un bonus di 100 euro...
Lupo Sordo: E se lo metto semplicemente in galera.
Bruce Wayne: Non ti spetta niente, anche perché lo liberano per il prossimo episodio...
Lupo Sordo: ?
Bruce Wayne: L'ambiente di lavoro è molto dinamico e i nostri clienti spaziano tra un pagliaccio, una donna gatto e uno che fa gli enigmi. La divisa è quella lì colorata appesa alla tua destra...
Lupo Sordo: Un po' sgargiante... Ma è indispensabile tutto quel pacco?
Bruce Wayne: Certo, l'immagine è tutto nel nostro lavoro... Poi quella divisa è del vecchio aiutante... Che detto tra noi aveva certe carenze...
Lupo Sordo: Che fine ha fatto il vecchio aiutante?
Bruce Wayne: Provava un attaccamento morboso verso di me e lo dovuto cacciare... Adesso, dopo una capatina a Casablanca cerca di far concorrenza a catwoman... Ah, dimenticavo. Dovrai cambiare il tuo nome in Robin...
Lupo Sordo: Robin?
Bruce Wayne: Non ci faccia caso, sono politiche di Marketing...

Decido di scappare da quella caverna, dove l'umidità mi stava uccidendo e mi congedo con il signor Wayne.

Lupo Sordo
: Non se la prenderà se ci penso qualche giorno prima di decidere?
Bruce Wayne: Non si preoccupi... Le lascio il bat-segnale, così per ogni chiarimento lei lo accende ed io sarò a suo disposizione...
Lupo Sordo: La ringrazio per l'attenzione, buona giornata...

Alza il telefono per chiamare il suo maggiordomo...

Bruce Wayne: Alfred, quando hai finito di svaligiarmi il bar, accompagna il signore all'uscita...

Dopo qualche minuto Alfred, che emana una odore di whisky irlandese invecchiato, mi recupera per accompagnarmi all'uscita...

Alfred: Allora? Cosa ne pensa è recuperabile?
Lupo Sordo: Sta completamente fuori...
Alfred: Gliel'avevo anche detto che se voleva far del bene c'era anche la beneficenza, ma non ha voluto sentir ragione...

Un altro pipistrello gli sorvola la testa con fare minaccioso, Alfred si abbassa con noncuranza e prende di nuovo il fiaschetto e ne svuota la solita buona metà...

Lupo Sordo: Ne è rimasto un po'?
Alfred: Certo...
Lupo Sordo: Passa qui che penso proprio di averne bisogno...

venerdì 9 novembre 2007

Commerciale per un'azienda seria

PIACENZA, 08/11/09

Era da un po' di tempo che non facevo colloqui fuori Parma, mi cominciavano a mancare le cartine preparate con la strada dalla stazione al luogo di colloquio; io che m'immergo nei miei pensieri mentre osservo il panorama fuori dal finestrino del treno; lo scoprire città non mie; il chiedere indicazioni a signore che si fidano del mio abbigliamento professionale... etc..
Questo colloquio si è svolto a Piacenza, in un hotel a ridosso della bellissima piazza principale. Non mi piace molto questa città, ma trovo la sua piazza deliziosa e quindi, prima di recarmi al'Hotel, sono stato un bel po' a contemplarla... Non ho intenzione di spiegarvi com'è, perché non ho nessuna preparazione artistica, ma voi fidatevi di me: è molto bella... A tratti mi sembra un incrocio tra le piazze emiliane e angoli di Milano, ma vista la mia ignoranza potrei aver detto una grossa baggianata.
Il colloquio è stato un sano colloquio di gruppo, eravamo sei persone tutti uomini e tutti contattati da un'agenzia interinale.
Il colloquiante, un uomo (specifico per evitare domande di culi che voi mi farete sicuramente, visti i racconti degli ultimi colloqui), ci spiega la storia dell'azienda, cosa dovremmo andare a vendere e l'offerta di lavoro. Lo spiega molto chiaramente, al contrario dei soliti capocchia che ti infilzano con una serie di inutili e odiosi termini inglesi. L'azienda sembra serie e l'offerta appetibile, quasi un paradiso...
Alla fine ci fa fare un test attitudinale per "testare la nostra commercialità", rimango un attimino esterrefatto da questo test, perché trovo difficile che riescano a giudicarci con un mero test infilato in un foglio A4... Misteri della psicologia. Finito il tutto, mi fermo a parlare davanti all'Hotel con i miei compagni di sventura e dopo un po' i piacentini si defilano e noi meridionali rimaniamo lì a chiacchierare, solo per il gusto di farlo (la chiacchiera ce l'abbiamo nel sangue noi del sud)... Alla fine delle chiacchiere io e un calabrese scrocchiamo un passaggio in macchina da un ragazzo di Messina... E la chiacchiera è continuata anche lì...

Sì, lo so... Di solito sono più tagliente a raccontare colloqui, ma in questo colloquio non c'era niente di strano da raccontare... E' vero! Dai non fate quelle facce! Vi vedo dubbiosi... Non ci credete? Dovete crederci... E' così!
Vabbè, nel test c'era da inserire, oltre che la mail, anche l'indirizzo della nostra pagina web personale ed io preso da manie di protagonismo ho messo l'indirizzo del Diario di bordo...

Che dite, questo aumenterà i contatti di questo blog?

giovedì 8 novembre 2007

Meme

Penso che i meme e/o memi siano la vergogna della blogsfera, manipoli di blogger in cerca di facili link solo per poter scalare la classifica blogbabel e falsificare questa istituzione della blogsfera che riesce a farci essere più originali e più belli... Proprio per questo senza ritegno alcuno accetto il meme che mi ha passato M1979. E' un giochetto che una volta girava via mail, mi sa che l'avevo già fatto (forse)...

1. Che ore sono?
E' l'ora di spegnere il computer.
2. Nome:
Come mio nonno materno, questo perché sono il secondo figlio, mio fratello, il primo, rigorosamente ha il nome del mio nonno paterno.
3. Numero di candele che hai spento sulla tua ultima torta di compleanno:
Non festeggio i compleanni, in compenso evito quelli degli altri.
4. Data in cui di solito spegni quelle candele:
Ho già detto che non festeggio i compleanni.
5. Altezza:
Non pervenuta.
6. Colore degli occhi:
Rossi per il computer.
7. Numero di scarpe:
Due.
8. Porti occhiali?
Non vedo bene quello che c'è scritto...
9. Piercing?
Uno... Ah, no era una macchia di cioccolato... Che peccato...
10. Tatuaggi?
Due cicatrici valgono lo stesso?
11. Residenza attuale:
San Giovanni Rotondo (FG), anche se vivo a Parma, ma in nove anni non mi sono mai azzardato a cambiare residenza.
12. Ti sei già ubriacata\o?
Praticamente ho passato lunghi periodi della mia vita sotto gli effetti dell'alcol, ora il mio stomaco si è ribellato....
13. Ti sei già innamorato?
Io mi innamoro ogni giorno.
14. Hai mai amato qualcuno al punto di piangere?
Queste sono domande che non si fanno ad un uomo, è un po' come chiedere l'età alle signore.
15. Quando ti sei innamorato\a la prima volta?
A 2 anni della torta del mio compleanno che non ho festeggiato.
16. Cosa vuoi fare da grande?
Il mantenuto...
17. Cosa avevi intenzione di fare da piccolo?
Dipende... A 7 anni la seconda elementare, a 8 la terza e via di seguito...
18. Qual è il tuo cartone animato preferito?
Quelli che facevano su telenorba: Uomo tigre, Mazinga, Jeeg, Gigi la trottola, Hurricane Polimar, Goldrake, etc...
19. Il gioco più scemo che ti ricordi?
Questo.
20. La tua prima bicicletta?
Un triciclo con cui facevo rally in campagna e con cui sistematicamente mi sbucciavo le ginocchia.
21. Coca cola o pepsi?
Vino.
22. Ketchup o maionese?
Vino.
23. Onnivoro o vegetariano?
Vino.
24. Il piatto preferito:
Sono indeciso tra lumache con mentuccia e aceto, troccoli e/o orecchiette con il sugo di brasciola (rigorosamente di cavallo), pasta al forno (fatta rigorosamente da mio padre), frittura mista di pesce, insalata di polipo, cannelloni, pollo alla diavola, orecchiette rucola e patate, insalata di riso, risotto ai funghi, zucchine impanate, parmigiana di melanzane, bruschetta, torcinelli, tortelli di zucca, torta fritta con salumi, rianata, casatiello, ragù bianco, ragù rosso, vincisgrassi, scaloppine... Potrei continuare all'infinito...
25. Ti piace cucinare?
Mi piace mangiare, come si deduce dalla domanda precedente, e abitando da solo mi arrangio a cucinare bene.
26. Frizzante o naturale?
Vino.
27. Pandoro o panettone?
Nessuno dei due, preferisco i dolci tipici natalizi della tradizione garganico-pugliese
28. Che ne fai dei canditi e delle uvette del panettone?
Non lo compro proprio il panettone
29. L'ultima volta da mc donald?
Forse a Milano, per andare in un bagno decente.
30. Perché l'hai fatto?
Ci sono signore che leggono questo blog è sconveniente dirlo...
31. Pan di Spagna o sfoglia?
Già faccio una faticaccia a mangiare il pane emiliano, figuriamoci se mangio quello spagnolo.
32. Gusti gelato?
Fiordinutella della gelateria k2 dietro il Duomo a Parma...
33. Numero preferito?
1.500/2.000 al mese...
34. Sei scaramantico?
Non è vero ma ci credo.
35. Film preferito:
Cose prettamente culturali, tipo la commedia sexy degli anni '70.
36. Libro preferito?
Sono troppi...
37. Giorno della settimana preferito:
Lunedì... Tanto sò disoccupato..
38. Canzone preferita:
Troppe... Diciamo che spaziano tra la tradizione musicale del Gargano, alle pizziche salentine, dalle tarantelle di montemarano, alle zampogne calabresi, dalla tommoriata napoletana, fino ai tanghi argentini, passando dalle musiche cubane, a quelle cilene, al rock anni 60/70 anglosassone, al bellissimo blues del delta del Mississipi, al jazz e ai grandi cantautori italiani...
39. Programma alla TV:
C'era e c'è ancora un programma su telenorba (un'emittente pugliese) dove suonavano dal vivo le musiche del mediterraneo... Se non fosse per i tristissimi intermezzi comici, quello è il mio programma preferito.
40. Preferisci dare o ricevere?
Prestare.
41. Hai già nuotato nudo?
Sì, però poi mi ha recuperato il coroner... Non so nuotare
43. Fiore preferito?
La marijuana vale?
44. Bevanda alcolica?
Vino.
45. Animale preferito?
Il maiale, va bene sia insaccato che a fettina o a salsiccia.
46. La cosa in assoluto che riesci a fare meglio?
All'ammore.
47. Come ti vedi da qui a 10 anni?
Cazzo, pare un colloquio!!!! AIUTO!!!!
49. Qual è la parola o frase che dici più volte?
Qual è la parola o frase che dici più volte.
50. Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare?
Le mutande strette e Studio Aperto... Ma non ditelo a quelli di Studio Aperto, potrebbero farci un servizio..
51. Qual è la cosa più bella che esiste?
La donna.
52. A che ora vai a dormire?
Quando spengo il computer.
53. Qual è il nome da donna che ti piace di più e perché?
Bambinella, perché era la gestrice di quella specie di cantina/bar dove andavamo a procurarci l'alcol, poi chiusa per delle fasciste norme igieniche.
54. Meglio la prima volta o l'ultima?
La prossima.
55. Di una cosa sulla persona che ti ha mandato questo?
Bastardo!!! Mi vendicherò mandanti un meme peggiore di questo!
56. Hai appeso la bandiera della pace?
Sì, come tendina...
57. Chi ti risponderà più in fretta a questa email?
Non ho mandato mail... Stia attento per cortesia con le sue domande.

Ora bisogna passare la patata bollente a cinque ignari blogger e siccome sono buono, spulcio nelle ultime posizioni della classifica blogbabel, così regalo succulenti link a questi blog con cui scaleranno le classifiche... (naturalmente questi blog devono essere attivi)

1. Un fottuto titolo non fa il contenuto (già il titolo mi sta simpatico, poi letto qualcosa e sembra carino)
2. Un blog a caso... (a caso come l'ho scelto)
3. The Italian mom (Pare un blog di una mamma che bello...)
4. The Land of Crow (anche se questo al contrario mio sembra un blog serio)
5. The Fabo's Blog Trieste (dopo aver girato una serie di blog inutili, ho messo questo senza chiedermi cos'era)

mercoledì 7 novembre 2007

ISS pro (1^a parte)

Sempre per la serie "racconti a quttro mani alternati", pubblico la prima parte del racconto scritto assieme a l'ingegner Peppino, vice direttore dell'Eco di Dionisio.
La parola con cui bisognava fare riferimento per iniziare il racconto era ISS pro (il gioco della playstation), come la prima storia colorerò le due parti diversamente, in modo di distingure i due autori/cazzeggiatori. Buon divertimento.


“Vaffanculo!” – urlò forte. Per la decima volta cercò di far partire quella dannata playstation e quel maledetto “ISS Pro”, ma non ci fu verso… Avrebbe voluto continuare quel torneo, la Master League, con la sua squadra del cuore che militava, mestamente, in serie C; l’aveva dotata dei più grandi campioni di sempre per potersi giocare, dopo esser riuscito a giungere nella massima serie, Campionato e Champions League al tempo stesso, ma… quella dannata consolle non ne volle proprio sapere.
Diede un pugno sul muro, e cacciò un terribile urlo per il dolore: quasi non sentì più la mano destra… Quel dannato gioco decise che non avrebbe funzionato, decise che la sua formazione non doveva giocarsi quei prestigiosi trofei contro le migliori squadre del mondo. Visto l’andazzo, si vide costretto ad uscire, anche se non avrebbe voluto. Era stufo. Stufo del solito bar, stufo dei soliti amici, stufo del solito “cazzeggio” bevereccio… tutto ciò che avrebbe voluto fare quella sera era rimanere in casa a veder trionfare la sua squadra. Invece, niente. Nemmeno la tele, requisita dai suoi genitori per vedere la moglie di un noto calciatore tentare di diventare famosa in un’isola deserta al largo del Pacifico.
Uscito di casa senza neppure salutare la famiglia, si diresse verso quello che sapeva essere l’unico bar del paese, dove (di sicuro) gli amici stavano parlando di donne che, a memoria d’uomo non si erano mai viste in quel locale; a parte forse Cettina, la moglie del titolare della cui appartenenza al sesso femminile, però, un po’ tutti dubitavano.
Svoltato l’angolo, una folata di vento gelido si fece strada verso l’interno del suo giubbotto appena un po’ aperto, penetrandogli fin dentro nelle ossa e costringendolo, con una smorfia di disappunto, a fargli voltare la testa verso il lato sinistro della strada. Proprio in quel momento vide per la prima volta un nuovo bar di cui non conosceva l’esistenza e che per lui poteva essere lì da un giorno come da un anno. Decise che era ora di provare un posto nuovo e vi si diresse risoluto, deciso a dare una svolta alla sua vita.
Una volta dentro, una bellissima ragazza dalla fisionomia latina lo accoglieva da dietro il bancone; lui strabuzzò gli occhi come avesse visto d’improvviso la luce dopo ore in una stanza buia e mentre era lì, immobile sulla soglia della porta con lo sguardo tra l’ebete e l’incredulo, la donna accennò un sorriso: d’improvviso avvertì come una vampata di calore, talmente forte da fargli dimenticare il gelo provato pochi istanti prima. Tolti allora il giubbotto e la sciarpa con un unico gesto, si appollaiò ad uno degli sgabelli vicino al bancone. “Ciao! Sei nuova di qui? Che bel posticino… cosa mi puoi portare da bere?” disse sforzandosi di mantenere l’aria dell’uomo sicuro di sé. ”Come ti chiami?” le chiese con un sorriso a sessantaquattro denti da far invidia ai testimonial dei dentifrici. “Mi chiamo Lola e son spagnola, per imparare l’italiano vado a scuola…”. Una filastrocca per bambini: che sciocchezza aver immaginato una risposta del genere. “Me chiamo Marisol” fu la risposta vera, ma nella sua voce gli parve d’udire qualcosa di mascolino: il sorriso, mantenuto sino a quel momento, gli si bloccò sul viso quasi fosse una paresi.

In contemporanea con L'Eco Di Dionisio

martedì 6 novembre 2007

Agente assicurativo per una nota compagnia assicurativa

PARMA, 6/11/2007

Appena messo alle spalle questo ponte, mi ritrovo già a colloquiare con i capoccia delle Risorse Umane. L'appuntamento è stato preso Mercoledì, mentre ero nell'autobus che mi portava in stazione e io diligentemente avevo segnato tutto sul telefonino. Ritornato ieri a Parma, rivedo la mia agenda sul telefonino e scopro che al contrario delle mie convinzioni, il colloquio si doveva tenere il sette Novembre, anziché il sei... Come fare? Dare retta ai miei ricordi, offuscati da cibarie marchigiane? O alla mia agenda? Decido di andarci comunque oggi, al massimo potevo giustificarmi dicendo di aver sbagliato il giorno, piccola figurina di merda, non confrontabile alla grande figura di merda che avrei fatto qualora fossi andato il sette e il colloquio era programmato per il sei.
Mi reco alle dieci quasi precise nella sede aziendale e con mia sorpresa ero atteso, forse la tipa bionda che mi ha interrogato manco lei si ricordava la data, o forse, semplicemente, ci ho azzeccato.
Variante di questo colloquio è stata l'assenza della famigerata scheda da compilare. La bionda viene subito al dunque e mi chiede di parlare di me stesso. Solita risposta imparata a memoria e solito silenzio di qualche secondo, quando finisco di parlare, che mi fa credere di essere stato scarno di dettagli.
Finito il mio scarno monologo, si arriva a spiegare tutta l'offerta lavorativa: una serie di passaggi da fare piano a piano per diventare qualcuno in questa compagnia assicurativa, si inizia da un corso, rigorosamente non pagato fino a diventare capo dei capi di una qualsiasi agenzia di prossima apertura nel territorio italico. "La nostra compagnia ha un grande progetto", mi dice lei, "vogliamo assumere 500 nuovi dipendenti!"
L'offerta sembra seria, al contrario di altre di promotore finanziario e/o agente assicurativo che ho incontrato, che hanno come unico scopo quello di trovare nuovi clienti negli amici e familiari dei nuovi assunti. La bionda mi declina ogni passaggio e ogni ruolo da ricoprire con annesse responsabilità e annesse funzioni, parla per mezz'ora in un totale monologo, mentre la mia mente si concentra su un ciuffo fuori posto della sua impeccabile capigliatura bionda. Finito il colloquio ho in mente due cose: uno che ho tempo fino a Lunedì per prendere una decisione che, visto l'impegno con cui questa compagnia ti forma, potrebbe tramutarsi in un lavoro definitivo per il mio futuro (purtroppo non mi sconfinfera troppo l'idea di lavorare nel campo assicurativo) e due che la bionda assicuratrice stamane non ha azzeccato del tutto la sua pettinatura.

lunedì 5 novembre 2007

Alle spalle un ponte

Ed eccomi di ritorno, dopo cinque, dico cinque giorni senza uno straccio di connessione internet. Pensavo che sarei impazzito, ma alla fine la bellezza delle Marche e la compagnia della mia amata non mi hanno fatto pensare per niente al blog. Se la mia era una dipendenza da blog, penso proprio di aver superato con scioltezza questa prova.
Sono stati cinque giorni piacevoli, dove ho goduto dei bellissimi colori autunnali del maceratese, dove ho visitato cittadine medievali arroccate in colline e ho approfittato della cucina della madre della mia ragazza (spettacolari i suoi vincisgrassi), con capatina in una trattoria al centro di Fermo, dove ho degustato una serie di formaggi da accompagnare al miele e a marmellate di zucca, peperoncino e peperoni verdi. Riprova, se ce ne fosse bisogno, che io quando mangio sto bene.
Ora di ritorno a Parma e al suo cielo plumbeo mi aspettano colloqui, turni di pulizie, pasta in bianco e geniali post che non scriverò mai.