lunedì 31 dicembre 2007

Messaggio agli italiani a blog unificati


L’anno che si sta concludendo è stato difficile ed aspro. Certo, alcuni di noi hanno raggiunto traguardi importanti… ma si tratta di risultati personali, che, per quanto ci riempiano di gioia e di legittimo orgoglio, non incidono sulla vita di tutti.

Il 2007 ha visto troppe promesse non mantenute, troppi rinvii, troppe prese di posizione generate dalla volontà di conservare il proprio orticello felice piuttosto che dal desiderio di agire concretamente per pacificare e rifondare l’Italia.

In democrazia vince la maggioranza, ci insegnano. Ma chi può sostenere onestamente che la maggioranza degli Italiani non voglia una vita serena per sé, per i propri cari, ma anche per gli sconosciuti? Chi può cercare di convincerci a rinunciare alla nostra umanità, alla solidarietà, alla dignità nostra, dei nostri connazionali – ovunque si trovino – come pure di tutti gli esseri che abitano questa terra?

L’anno trascorso ha visto spesso la volontà popolare travisata, non considerata o strumentalizzata per fini propri – dalla richiesta di rinnovamento di un sistema che non funziona, né in economia, né nella sanità, o nell’istruzione o nella politica, al rifiuto del nucleare nuovamente messo in discussione, al procrastinare sine die l’emissione di una legge che regolamenti la gestione dell’informazione, all’approvazione affrettata di un indulto di cui hanno beneficiato i soliti noti – cercando di farla passare per “clemenza” nei confronti dei carcerati per reati minori.

Neppure nel campo del lavoro si è verificato quel cambiamento di rotta, quella stabilizzazione che in tanti auspicavamo, in cui in tanti abbiamo creduto. Abbiamo assistito invece ad un’impressionante sequela di morti sul lavoro, la più eclatante delle quali, sia per numero di vittime che per il luogo in cui è avvenuta, ha risvegliato – forse – le coscienze sopite, con promesse di leggi ad hoc.

Abbiamo assistito ad inchieste revocate, censure appioppate, esternazioni tollerate, richieste di grazia discutibili, prese di posizione indifendibili… all’arrogarsi il diritto di cercare accordi di modifica a leggi statali da parte di chi non ne è legittimato… perfino alla messa a punto di topi che non hanno paura dei gatti… ma se invece di inventare qualcosa di cui nessuno sentiva la mancanza gli scienziati si impegnassero a realizzare il siero della verità – e fosse ammesso come prova nei procedimenti giudiziari?

Indipendentemente dalle convinzioni politiche, pensiamo sia evidente a tutti che in quest’anno che si sta concludendo ha predominato ancora una volta la logica degli interessi personali, dei particolarismi, degli egoismi – a cui ha fatto da contraltare, peraltro solo in alcuni casi, l’elargizione condiscendente di quanto in un mondo civile sarebbe meno del giusto e un continuo fare a chi urla più forte.

Non vogliamo scadere nel qualunquismo – le differenze ci sono sempre, e dovunque.
Ma vogliamo fare una richiesta a tutti, siano essi italiani, politici, amministratori, cittadini comuni, associazioni, italiani all’estero o stranieri in Italia – una richiesta che per noi è un impegno costante.

Non abbiamo bisogno di altre leggi, di stravolgimenti o di beneficenza. Abbiamo una legge che contiene tutto quello che è necessario. E non è comunista, o democristiana o liberale. E’ super partes, ed è talmente bella e giusta che è costata sangue.

RISPETTIAMO E METTIAMO IN PRATICA LA COSTITUZIONE.

Questa è la proposta che noi facciamo a tutti gli italiani per il 2008.
...

Invitiamo tutti i bloggers che condividono la nostra proposta a postarla nei loro siti – citando cortesemente la fonte – per la massima diffusione possibile.

Hanno aderito finora:

http://www.arpaspada.blogspot.com/
http://franca-bassani.blogspot.com/
http://tanuccio-diariodibordo.blogspot.com/
http://www.diario_di_bordo.ilcannocchiale.it/
http://www.ricordilaura.splinder.com/
http://cornettiecappuccino.blogspot.com/
http://solleviamoci.blogspot.com/
http://italianiestero.blogspot.com/
http://vogliadisinistra.blogspot.com/
http://www.socialambientalismo.blogspot.com/

Il migliore del 2007, per un miglior 2008: Strada

Aderisco anch'io all'iniziativa della Penna che graffia: riproporre l'articolo che ha ottenuto più consensi nel blog, per salutare degnamente il 2007 e che sia di buon viatico per il 2008.
Lui propone quello che ha ottenuto più contatti o più commenti, io faccio di testa mia e vi propongo un racconto, secondo me molto valido, pubblicato quando questo spazio web non lo cagava nessuno.

Qui abbandono il mio stile ironico e divento un po' truculento.

STRADA

NEBBIA. Strano, in questa parte della terra non compare spesso, anzi credo proprio di assistere ad un evento straordinario.
EVENTO STRAORDINARIO. Questo dannato evento straordinario per poco non mi faceva andare a sbattere contro quella macchina rossa capovolta. La mia coscienza probabilmente in situazioni normali mi avrebbe pugnalato, ma con tutto quel whisky.
WHISKY. Credo di aver fatto un affare a comprarlo, certo non l’avranno fatto invecchiare 10 anni, probabilmente lo hanno pisciato ieri, ma il mio scopo non è il gusto. Il mio scopo è soddisfare le mie manie suicide.
MANIE SUICIDE. Credo di essere entrato nel guinness dei primati dell’autodistruzione. Ho provato di tutto, dall’eroina ai barbiturici, ma la mia mania di provare qualcosa di nuovo fermava sempre questi tentati suicidi, ma adesso questo connubio velocità/alcol mi eccita.
ECCITAZIONE. Ho l’adrenalina al massimo il piede non vuole spostarsi dal pedale di destra. Sembra incollato. Incollato dalla mente.
MENTE. Mente di un pazzo la mia. Il dottore me lo diceva che sarei finito in un manicomio. Poverino, credeva in quel che faceva. Credeva, finché un pazzo non lo ha diviso in due con una motosega.
MOTOSEGA. L’avevo rubata ad un boscaiolo grasso e bigotto. Senza gambe pregava di più. Credo che ci sia rimasto un po’ del suo sangue.
SANGUE. Ho una ferita sul cranio, non so come me la sono procurata. Dallo specchietto vedo che è profonda. Il whisky fa strani effetti. La ferita non mi da alcun fastidio, a parte i rivoli di sangue che scorrono sulla mia testa e imbrattano la macchina.
MACCHINA. E’ bella questa macchina, una Ford rossa del 95. Se esco vivo da questo viaggio la consiglierò a mio fratello che doveva cambiare il suo vecchio catorcio. Sto viaggiando da ore ad una velocità molto elevata e non si è accesa ancora la spia del carburante. Chissà se c’è ancora tanta strada.
STRADA. Mi sembra di girare in tondo, questa strada è sempre la stessa: piatta e senza neanche una macchina che rende difficoltoso il mio viaggio verso la soddisfazione delle mie manie suicide. Non riesco a trovare un’uscita verso una nuova strada, l’unico diversivo in questo viaggio è la solita macchina rossa capovolta. Vorrei fermarmi per vederla meglio, ma il mio piede non me lo permette. In compenso la mia serie di passaggi mi ha fatto notare bene il luogo dell’incidente e la macchina rossa, che è una Ford come la mia. Qualche metro più avanti c’è un uomo, probabilmente il conducente, con il cranio fracassato e vicino a lui una bottiglia di whisky della stessa marca di quella che ho qui accanto a me, e nel rivedere mille volte quella scena sto cominciando a dubitare che finirò questo viaggio.

domenica 30 dicembre 2007

Il vescovo Alvarez

"Ci sono minori che sono consenzienti, che desiderano avere rapporti sessuali e che se non stai attento ti provocano persino".

"Chi abusa dei minori è un malato", mentre "non è politicamente corretto dire che l'omosessualità è una malattia, una carenza, una deformazione della natura propria dell'essere umano: quel che fino a dieci anni fa diceva qualsiasi dizionario di psicologia, oggi non si può dire".

"Il fenomeno dell'omosessualità danneggia le persone e la società: alla lunga ne pagheremo le conseguenze come è successo ad altre civiltà", è necessario "promuovere l'educazione e inculcare i valori della femminilità e della mascolinità"

Non vi preoccupate non sono né ubriaco e né omofobico. Sono le dichiarazioni alquanto inquietanti che il vescovo di Tenerife ha fatto al quotidiano "La Opinion"...

Non commento queste dichiarazioni, perché secondo me si commentano da sole...

Ah, un ultima cosa... A fine intervista il vescovo, dopo aver buttato il sasso ha ritirato la mano, dicendo che, non intendeva "in nessun caso giustificare un atto condannabile come gli abusi sessuali sui minori".

Però, evidentemente, intendeva discriminare gli omosessuali e condannare i minori che con la scusa del catechismo adescano poveri preti.


Ringrazio la vipera, per avermi fatto conoscere questa notizia.


Se ti sta antipatico sto personaggio vota Ok, altrimenti vota NO

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sabato 29 dicembre 2007

L'ultima ceppa dell'anno

Il Direttore aveva chiuso L'Eco Di Dionisio per ferie e di conseguenza anche la mia rubrica, ma di fronte a Paris Hilton che è stata diseredata dal nonno non ho saputo resistere.

Albe: Oooh! Finalmente una persona seria!!
Lupo Sordo: Grazie, ma non devi lusingarmi così...
A: Ma no! Mica parlavo di te!
LS: E di chi parlavi? Del Vice Direttore!?!?
A: Di Barron Hilton, il proprietario della catena Hilton!
LS: Hilton... Hilton... Questo nome non mi è nuovo...
A: Certo che non ti è nuovo!! Hanno hotel di lusso in tutto il mondo!
LS: AH!!!!!!!!!!!! Il nonno di Paris Hilton!!!!!!!
A: Sì, e infatti la notizia riguarda anche lei...
LS: Cos'è successo?
A: Il nonno ha diseredato le nipoti dall'eredità...
LS: Uuuh!
A: ... infatti a loro andrà solo il 3% dell'eredità e il restante 97% andrà alla fondazione di beneficienza intitolata al padre di Barron.
LS: E quant'è il patrimonio?
A: 2 miliardi di dollari!
LS: 3% di 2 miliardi di dollari... che dici, ce la farà a comprarsi le sigarette?!

In realtà io sono un rospo che per trasforamrsi in principe deve ricevere tanti OK

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giovedì 27 dicembre 2007

Foggia e dintorni (ovvero post inutile)

Curiosavo sulla classifica di BlogItalia e ho fatto una scoperta di quelle che ti cambiano la vita, sono secondo nella sezione dedicata ai blog di Foggia e provincia! E abito a Parma!!!! Che figata...
Il primo, questo blog qui, quasi sconosciuto nella blogsfera, ha 493 link (494 col mio), io ne ho 96.
Per raggiungerlo e superarlo ho bisogno del vostro aiuto! Aprite tutti contemporaneamente, diciamo 25 blog a testa, e su ogni blog mettete il mio link... Vabbé, potete mettere anche il vostro...
Poi, una volta che ho superato Giovy potrò vantarmi con le ragazze in giro e chissà, forse ne esce un fidanzamento con una velina.
Ok, per i maschi chiedo se ha qualche amica, per le femmine chiedo se è rimasta in buoni rapporti con qualche suo ex...

Oramai ho talmente tanta influenza nella blogsfera che tra un po' prenderò un malanno...

mercoledì 26 dicembre 2007

Telefonata natalizia con l'amata (parte seconda)

Giorno 25 dicembre, ore 2,45 (del mattino)

Drin!!

Lupo Sordo, con voce cadaverica: pro...nt..o..
R.: Buon Natale amore!!!
LS, ancora più cadaverico: Gra...zie...
R.: Piccolo... Dormivi?
LS: Nooooo!!!! E' usanza da queste parti stare svegli tutta la notta ad aspettare che qualcuno chiami!

martedì 25 dicembre 2007

Intervista ad Antonio Piccininno

Cazzeggiando su Youtube ho trovato questo pezzo d'intervista ad Antonio Piccininno, uno degli ultimi custodi della tradizione musicale garganica, di cui ho già parlato abbastanza in questo blog e la persona a cui ho rubato il volto del mio avatar.
In questi due minuti, il grande Antonio, decanta alcuni sonetti e parla della sua prima notte di nozze con la moglie...





Scusate, ma la magia di Piccininno merita OK!

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lunedì 24 dicembre 2007

Favola di Natale

Aprì la porta del Bar ed entrò dentro in modo claudicante. Fuori nevicava e il calore del locale gli procurò non poco piacere.
Dentro c'erano pochi avventori, d'altronde sono pochi gli sfortunati che passano il 24 dicembre in una schifosa bettola, solo gente senza nessuno con cui festeggiare: gente come lui...
Si avvicinò ai due avventori che giocavano a biliardo e disse: "porca troia, ragazzi! Fuori c'è parcheggiata una slitta con delle renne!!"
"Porca miseria - rispose un giocatore - manco sei entrato qui e già sei ubriaco!"
"Sì - continuò l'altro - vedi di farti curare! Secondo me hai problemi con l'alcol" E diceva questo mentre sorseggiava il suo scotch, chissà, forse il quarto.
Al Bancone era seduto un uomo grasso con i capelli bianchi, un maglione rosso e un paio di jeans. Era appoggiato lì, con davanti un bicchiere per l'acqua ripieno di Whisky.
Si avvicinò e si sedette accanto all'uomo. "Dammi un cicchetto!" - disse al barista.
"Non ti do niente! Sono un anno che non paghi e non ti darò più un bicchiere finché non avrai saldato il conto arretrato!"
"Ma porca miseria! Franco! E' la vigilia di Natale! Vuoi farmi rimanere sobrio e a bocca asciutta proprio alla vigilia?"
"Dagli quello che vuole, pago io" - disse l'uomo grosso al barista e nel mentre mise 50 euro sul bancone.
Appena vide quelle 50 euro, i suoi occhi si illuminarono: "ce le beviamo tutte?"
"Ovvio..." rispose l'omone.
"Io sono Antonio", disse lui.
"Io sono Claus", rispose l'omone...
"Mi pare di averti già visto altrove..."
"Lavoro in giro", rispose Claus, poi alzò i bicchieri e disse: "Al Natale"
"Al Natale!"
E i due brindarono e buttarono giù il contenuto dei bicchieri in un solo sorso.
"Allora? Cosa ci fai in questo postaccio?" - domandò Antonio...
"Ho perso il lavoro."
"Proprio alla vigilia di Natale?"
"Sì... Se poi metti conto che il grosso lo si fa in queste ore..."
"Capitalisti bastardi!"
"Dopo tanti anni, mi hanno sostituito con una società di servizi cinese, hanno deciso di decentrare il lavoro, sfruttando la manodopera a basso costo..."
"Che schifo!"
"Non è tanto per me, io sono vecchio. Ma i miei collaboratori non sanno dove andare, anche perché oltre al lavoro davano anche la casa..."
"Ci stanno gettando merda addosso, caro mio... E noi non ci scansiamo"
Claus chiamò ancora il barista, "Un altro giro!"
Il barista si avvicinò con la bottiglia e riempii i due bicchieri e mentre si stava girando per rimetterla al posto, Antonio lo fermò, "lasciala qui, che io e il signore abbiamo da parlare", il barista vide negli occhi Claus, che fece un segno di assenso.
"Al lavoro!" - disse Antonio alzando il bicchiere.
"Al lavoro!"
E brindarono un'altra volta...
Dietro di loro la porta del bar si aprii ed entrò una persona con un cappello in testa e una cartelletta tra le mani. Si diresse verso i due al bancone e disse: "Cerco il signor Santa."
Claus si girò e disse: "Sono io."
"Sono della Gesù Bambino S.p.a., sono venuto a riprendere la slitta e le renne parcheggiate fuori. Mi fa una firmetta qui?"
Claus firmò e il tipo se ne andò...
Antonio riempi ancora i bicchieri: "Alla Gesù Bambino S.p.a.!"
"Alla Gesù Bambino S.p.a."
E per la terza volta buttarono giù il whisky...
"E tu? - disse Claus - quali sono le tue sventure?"
"Che ti devo dire, due anni fa ci fu un incidente sul lavoro. Morii un ragazzo di 18 anni che lavorava da poche settimane con noi. Io ero il responsabile, mi diedero la colpa e mi licenziarono. Da allora ho cominciato a bere per dimenticare il volto del ragazzo che cadeva nel vuoto.
"Dopo di che mia moglie si è scocciata dei miei comportamenti e se ne andata con i bambini. Sto in causa con l'azienda, perché sono convinto che il ragazzo sia caduto per colpa delle scarse misure di sicurezza... Ma non ho un lavoro e non ho soldi per poter pagare un avvocato con i controcazzi..."
"Brutta storia. Comunque si vede che non c'entri niente e che sei buono..."
"Ma cosa cazzo dici?"
"Lascia fare a me che io me ne intendo di queste cose..."
"Alla Bontà?" disse Antonio riempiendo nuovamente i bicchieri...
"Alla Bontà!" rispose Claus alzando il bicchiere pieno.
Nuovo brindisi e nuovo bicchiere svuotato...
"Senti Claus - disse Antonio - conosco un paio di ragazze che con 100 euro stanno con noi tutta la notte. Lasciamo questa bettole e godiamoci il Natale!"
"Non so se reggo una notte di sesso alla vigilia di Natale, poi con tutto quello che ho bevuto..."
"Sì, meglio così tanto anche a me, con quello che ho bevuto, non mi tira.." rispose Antonio, poi riempii nuovamente i bicchieri e disse: "Alle puttane!"
"Alle puttane!", rispose Claus, svuotando il suo bicchiere.
A quel punto i due rimasero in silenzio per alcuni minuti, il silenzio fu rotto da Claus: "E' la vigilia, cosa vuoi da Babbo Natale?"
Antonio si voltò verso quello strano personaggio e cominciò a ridere, poi fermò di colpo la sua risata e disse: "cosa posso desiderare da Babbo Natale... Riavere il mio lavoro, riabbracciare mia moglie e i bambini e ogni volta che penso a quel ragazzo, non vorrei sentirmi in colpa..."
"Chissà, speriamo che quest'anno Babbo Natale ti porti questi doni. Poi, secondo me, sei stato buono..."
Antonio, riempi ancora i bicchieri, li alzò: "A Babbo Natale!"
"A Babbo Natale!"
Ennesimo e ultimo brindisi, almeno per quanto riguarda quella bottiglia...
La porta del bar si aprii ancora ed entrarono due uomini molto piccoli, vestiti in giacca e cravatta. Si guardarono in torno e, una volta riconosciuto Claus, lo indicarono e dissero: "Eccolo! E' lui!"
Appena avvicinati al bancone, Claus si accorse di loro: "Oh! Benvenuti miei cari! Vi presento il mio amico Antonio. Unitevi al nostro giro di brindisi..."
"No, Claus! Devi venire con noi!"
"Fuori fa freddo e non posso lasciare solo il mio amico Antonio la notte di Natale!"
"Claus, devi venire con noi - ribatterono gli omini - stiamo tornando dal Sindacato. Ci hanno detto che c'è un cavillo, una possibilità per riavere i nostri posti di lavoro!"
Claus a quel punto balzò dallo sgabello e disse: "Veramente!?!?"
"Sì, ma dobbiamo muoverci. Tra qualche ora arriverà la mezzanotte!"
Claus salutò Antonio e si avviò verso l'uscita. Antonio, nonostante il freddo, volle accompagnarlo fin fuori e una volta usciti augurò buona fortuna ai tre.
Claus e i due omini entrarono in una 126, che sgommò e a gran velocità scomparì nel buio della città e in lontananza si sentiva echeggiare un Oh oh oh.
Antonio nel vedere la scena, pensò a quanto fosse strano che, nonostante la 126 non avesse le catene e nonostante ci fosse molta neve a terra, quel veicolo riuscisse a tenere la strada benissimo...
Rientrò nel bar e a gran voce disse: "Franco! Un Whisky doppio!"
"Allora non ci siamo capiti? Ho detto che non ti faccio credito!"
"Dai fai un sacrificio, che ho l'impressione che da domani le cose si metteranno al meglio!"
Franco riempii il biccherne e disse: "tieni, questo te lo offre la casa."


E con questa favola di pura fantasia, lo sanno tutti che i sindacati sono chiusi la vigilia di Natale, auguro a tutti quanti un buon Natale!


E' usanza a Natale votare OK. Vuoi far morire questa usanza?

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domenica 23 dicembre 2007

Spam Pubblicitario #3

Manca poco a Natale e ancora non hai comprato un regalo?


Tutti i negozi sono affollati?


Sei stufo di regalare sempre il solito pigiamino?


Non sai proprio come uscire da questa situazione?


Quest'anno, a Natale, regala un emerito cazzo!


Con un emerito cazzo, non avrai più problemi di spazio sotto l'albero!


Con emerito cazzo, farai una magra figura del cazzo, ma potrai impiegare il tempo recuperato nei tuoi hobby!


Testimonial della emerito cazzo S.p.a. il signor Personalità Confusa, che com'è nel nostro stile, non gli abbiamo dato un emerito cazzo.

La Emerito Cazzo S.p.a. non rimborsa danni e ferite provocate dal risentimento dei vostri cari.


A Natale si è tutti più buoni e tutti votano OK

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venerdì 21 dicembre 2007

Il Corvo

Chiedo scusa ad Edgar Allan Poe.

Una volta in una fosca mezzanotte, mentre io meditavo, debole e stanco, sopra alcuni bizzarri e strani blog d'una piattaforma dimenticata; mentre io chinavo la testa, quasi sonnecchiando - d'un tratto, sentii un colpo leggero, come di qualcuno che leggermente commentasse - commentasse all'ultimo post del mio blog.
«È qualche visitatore - mormorai - che batte al mio account ShinyStat.»
Questo soltanto, e nulla più.

Ah! distintamente ricordo; era nel fosco Dicembre, e ciascun codice html proiettava il suo fantasma sullo schermo.
Febbrilmente desideravo il mattino: invano avevo tentato di trarre dai miei blog un sollievo al dolore - al dolore per la mia perduta Leonore, e che non commenterà in questo blog- mai più.

E il serico triste fruscio di ciascun template purpureo, facendomi trasalire - mi riempiva di tenori fantastici, mai provati prima, sicché, in quell'istante, per calmare i battiti della mia tastiera, io andava ripetendo: «È qualche visitatore, che chiede supplicando di commentare, al mio ultimo post. Qualche tardivo visitatore, che supplica di scambiare i link; è questo soltanto, e nulla più».

Subitamente la mia anima divenne forte; e non esitando più a lungo:
«Signore - scrissi - o Signora, veramente io imploro il vostro perdono; ma il fatto è che io sonnecchiavo: e voi commentaste sì leggermente, e voi sì lasciaste un commento - un commento al mio blog, che io ero poco sicuro d'avervi ricevuto». E a questo punto, aprii il link al commento.
Vi era solo la tenebra, e nulla più.

Scrutando in quella profonda oscurità, rimasi a lungo, stupito impaurito sospettoso, sognando sogni, che nessun blogger mai ha osato sognare; ma il silenzio rimase intatto, e l'oscurità non diede nessun segno di vita;
e l'unica parola detta colà fu la sussurrata parola «Leonore!»
Soltanto questo, e nulla più.

Ritornando nel blog, con tutta la mia anima in fiamme; ben presto udii di nuovo commentare, un poco più forte di prima.
«Certamente - dissi - certamente è qualche cosa all'archivio del mio blog.»
Io debbo vedere, perciò, cosa sia, e esplorare questo mistero.
È certo una ricerca su Google, e nulla più.

Quindi io spalancai l'archivio; e con molta civetteria, agitando le ali, si avanzò un maestoso corvo dei santi giorni d'altri tempi; egli non fece la menoma riverenza; non esitò, né ristette un istante ma con aria di Lord o di Lady, si appollaiò sull'header del mio blog, s'appollaiò, e s'installò - e nulla più.

Allora, quest'uccello di bit, inducendo la mia triste fantasia a sorridere, con la grave e severa dignità del suo aspetto:
«Sebbene il tuo ciuffo sia tagliato e raso - io scrissi - tu non sei certo un vile, orrido, torvo e antico corvo errante lontano dai siti internet della Notte dimmi qual'è il tuo nick signorile sulla blogsfera avernale della Notte!»
Commentò il corvo: «Mai più».

Mi meravigliai molto leggendo il commento di questo sgraziato uccello, sebbene la sua risposta fosse poco sensata - fosse poco a proposito; poiché non possiamo fare a meno d'ammettere, che nessuna vivente blogger, mai, finora, fu beato dalla visione d'un uccello sull'header del suo blog, con un nick siffatto: «Mai più».

Ma il corvo, appollaiato solitario sulla D del Diario di bordo, scrisse solamente quest'unica parola, come se la sua connessione in quest'unica parola avesse effusa.
Niente di nuovo egli commentò - nessuna tasto egli agitò - finché in tono appena più forte di un murmure, io dissi: «Altri lettori mi hanno già abbandonato, domani anch'esso mi lascerà, come i miei link, che mi hanno già abbandonato».
Allora, l'uccello commentò: «Mai più».

Trasalendo, perché l'assenza di commenti veniva rotto da una risposta sì giusta:
«Senza dubbio - io dissi - ciò ch'egli scrive è tutto il suo sapere e la sua ricchezza, presi da qualche infelice blogstar, che la spietata sciagura perseguì sempre più rapida, finché i suoi post ebbero un solo ritornello, finché i canti funebri della sua Speranza ebbero il malinconico ritornello:
«Mai, - mai più».

Ma il corvo inducendo ancora tutta la mia triste anima al sorriso, subito volsi il cursore del mouse con ricchi puntatori di fronte all'uccello, alla D e all'Header; quindi, cliccando, mi misi a concatenare fantasia a fantasia, pensando che cosa questo sinistro uccello d'altri tempi, che cosa questo torvo sgraziato orrido scarno e sinistro uccello d'altri tempi
intendea significare commentando: «Mai più».

Così sedevo, immerso a congetturare, senza scrivere una risposta al commento dell'uccello, i cui occhi infuocati ardevano ora nell'intimo del mia connessione; io sedevo pronosticando su ciò e su altro ancora, con la mano reclinata adagio sul tasto sinistro del mouse su cui lo schermo guardava fissamente; ma i cui commenti, che posizionati fissamente sotto ogni post ella non cliccherà, ah! - mai più!

Allora mi parve che lo schermo si facesse più denso, risoluzione di pixel invisibili, agiati da Microsoft, i cui morbidi passi tintinnavano sul soffice schermo,
«Disgraziato! - commentai - la tua piattaforma per mezzo di questi blogger ti ha inviato il sollievo - il sollievo e il nepente per le tue memorie di Leonore! Tracanna, oh! tracanna questo dolce nepente, e dimentica la perduta Leonore!»
Commentò il corvo: «Mai più».

- «Profeta - io risposi - creatura del male! - certamente profeta, sii tu uccello o troll! -
- «Sia che un aggregatore t'abbia mandato, sia che Google t'abbia gettato qui a riva, desolato, ma ancora indomito, su questo deserto blog incantato in questa visitata dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro
- «Vi è - vi è un balsamo in Galaad? dimmi, dimmi - ti scongiuro. -
Commentò il corvo: «Mai più».

- «Profeta! - io scrissi - creatura del male! - Certamente profeta, sii tu uccello o troll!
- «Per questo schermo che s'incurva su di noi - per questa blogstar che tutti e due leggiamo - di' a quest'anima oppressa dal dolore, se, nei prossimo post, essa leggerà il commento di una santa fanciulla, che i blogger chiamano Leonore, leggerà i commenti di una rara e radiosa fanciulla che i blogger chiamano Leonore».
Commentò il corvo: «Mai più».

- «Sia questa parola il nostro segno d'addio, uccello o troll!» - io commentai, balzando in piedi. «Ritorna nella blogsfera e sulla riva avernale della classifica di blogbabel! Non lasciare nessuna commento come una traccia della menzogna che il tuo id ha profferito! Lascia inviolata la mia solitudine! Sgombra la D nel mio Header!»
Commentò il corvo: «Mai più».

E il corvo, non svolazzando mai, ancora si posa, ancora è posato sulla D, sovra al mio headeri, e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio che sogna; e la luce dello schermo, raggiando su di lui, proietta la sua ombra sull'ultimo post, e la mia, fuori di questo schermo, che giace ondeggiando davanti al computer e non si solleverà mai più!

La versione tradotta della bellissima poesia di Edgar Allan Poe, rovinata da me la trovate qui, qui la versione originale.



Il signor Allan Poe avrebbe votato OK. Vuoi essere da meno?

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Telefonata natalizia con l'amata

Ore 0.00

Drin!
Lupo Sordo: Mpf.. Gnam... Croach.. Pron.. Gnam ..nto..
R.: Amore, mangi?
LS: Gman... Mpf...
R.: Che piccolo il mio amore...
LS ingoiando il boccone quasi sano: Coaf! Coaf!
R.: Che piccolo ti stai strozzando?
LS: Pronto...
R.: Amore.. Che piccolo... Facevi il pranzo di mezzanotte?
LS: Sì...
R.: Che bello... Fa il pranzo di mezzanotte lui...
LS: No, faccio schifo.
R.: Non fai schifo, sei tenero...
LS: Amore, faccio schifo...
R.: Ma no, sei tanto carino. Mi immagino a te che mangi i prodotti garganici e sei contento...
LS: No, non sono carino, faccio schifo e basta..
R.: A me mi fai tenerezza...
LS: Ho mangiato a colazione mezzo pacco di biscotti Doemi al cioccolato con spuntino prima di pranzo. A pranzo un piatto di orecchiette col ragù di brasciole e ben due brasciole più una metà che mi ha messo mia madre nel piatto che lei non le può mangiare, tutto accompagnato da vino paesano. Ho costretto mia madre ad uscire i cioccolati che tiene nascosti per le visite dei parenti e da solo me ne sono mangiato un terzo, caffé e ammazza caffé. A pomeriggio ho fatto una merendina leggera con l'altro mezzo pacco di biscotti Doemi. Prima di cena sono passato da mia zia e mi ha offerto il torrone al cioccolato, più due tipi di liquori. A cena ho mangiato la carne e ho accompagnato il tutto con abbondante pane, salsicce, ventresca, caciocavallo, prosciutto, dolce, caffé, ammazza caffé. E non contento adesso mi sono tagliato un po' di ventresca e lo messa in mezzo ad un panino...
R.: Effettivamente, mi fai un po' schifo...


Risolto il problema!

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Mica vi liberavate di me per così poco...

giovedì 20 dicembre 2007

Causa problemi tecnici...

Sono appena tornato a casa per le vacanze di natale (tre puntini di sospensione) Connessione velocissima (virgola) ma mi trovo questo gran problema (duepunti) Mi si e (verbo) impazzita la tastiera (punto esclamativo)
Con gran fatica vi scrivo queste due righe in cerca dei tasti giusti che non corrispondono (virgola) quindi visto il problema (virgola) il blog restera (la a accentata) chiuso fino al mio ritorno a Parma o fino alla risoluzione del problema (punto)
Vi chiedo scusa se non ho risposto ai commenti (virgola) i motivi sono ovvi (punto) Comunque restero (o accentata) on(trattino)line e passero (o accentata) sui vostri blog (virgola) ma non aspettatevi commenti da me (virgola) leggero (o accentata) in silenzio (punto)
Se volete comunicare con me tramite mail (virgola) cerchero (o accentata) di rispondervi per quanto possibile (tre puntini di sospensione)

BUON NATALE



P(punto)S(punto) Albe (virgola) se vuoi approfittare dell(apostrofo)assenza dell(apostrofo) amministratore (tre puntini di sospensione)

mercoledì 19 dicembre 2007

La ceppa della settimana

Parte del merito della ceppa di questa settimana, va a Prescia, che grazie al suo commento al post della settimana scorsa, mi ha informato su una notizia che definirei toccante per quanto inutile: Fabrizio Frizzi ha sofferto di emorroidi!
Ecco come la notizia è stata commentata ai vertici dell'Eco Di Dionisio:

Peppe: Uh.. Poverino... Mi vien da piangere...
Lupo Sordo: Cosa è successo?
P: Frizzi... [magone]
LS: Cosa è successo a Frizzi? Fammi sapere! Non tenermi sulle spine!
P: Poverino, ha lavorato sei mesi con le emorroidi!!!!
LS: Noooo! [più magone]
P: Sì, ma lui stoicamente ha resistito...
LS: Non mi ci far pensare che mi viene da piangere...
P: Pensa che a "Scommettiamo che..." doveva sedersi su una sedia di legno e tenere in braccio un bambino!!!!
LS: NOOO! Un bambino... [lacrime a fiumi]
P: Che dolore!!!
LS: Qui si vede il gran professionista che è...
Albe (uscendo dal suo ufficio): Allora!? Cos'è 'sto casino?! Non si lavora oggi?!
LS: Scusa Direttore, ma abbiamo appreso una notizia tristissima...
P: Sì, Frizzi soffriva di emorroidi, ma stoicamente continuava a condurre...
LS & P: Ma ci pensi al suo dolore??? [lacrime a cascata]
A: Ci penso benissimo: diciamo che è la legge del contrappasso...
LS & P (mentre si asciugano le lacrime): La legge del contrappasso???
A: Sì, in pratica quello che abbiamo provato noi nel vedere i suoi programmi, ora sappiamo che lo provava anche lui nel condurli...



La colpa di questo coso qui è imputabile a Traffyk e a Yurj. Quindi prima votate OK e poi prendetevela con loro.

Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

martedì 18 dicembre 2007

Al mercato

Vecchio 1: Chi è quello che si agita?
Vecchio 2: E' Berlusconi! Sta regalando un pacco di pasta a tutti!
V1: Io vado a prenderla!
V2: Vengo anch'io!!!
V1: Scusi signore a me la pasta?
Silvio: Tenga buon'uomo...
V2: E a me?
S: Anche a lei buon'uomo...
V2: Che ha detto?
V1: Ha detto che è all'uovo...
V2: ma io non posso mangiare la pasta all'uovo. Mi fa male!!
V1: E diglielo...
V2: Scusi...
S: Cosa c'è ancora?
V2: Visto che non posso mangiare la pasta all'uovo mi da una confezione di viagra...

Special thanks a Lameduck



Questo coso serve a farmi diventare famoso e vivere di rendita. Quindi se mi vuoi bene vota OK!

Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

lunedì 17 dicembre 2007

La pedofilia mi fa paura


Perché la pedofilia mi fa paura?
La pedofilia mi fa paura, indubbiamente perché è un crimine schifoso, rivolto contro degli innocenti. Un abuso sessuale è una ferita che un bambino porterà sempre dentro se.
La pedofilia mi fa paura perché è una grande ingiustizia.
Non ho figli, forse li avrò in futuro, ma questo non vuol dire che questo crimine non riguardi anche me o una qualsiasi persona che ha deciso di non avere figli.
La pedofilia è un crimine che non ci permette di girare lo sguardo dall'altra parte e di coprire le spalle a chi lo commette.
Un pedofilo mi fa paura perché oltre a macchiarsi di un crimine orrendo, potrebbe essere chiunque.
Potrebbe essere il simpatico vecchietto che ti saluta nell'ascensore, potrebbe essere l'integerrima insegnate, il professionista affermato, il panettiere dove andiamo a comprare il pane, il vigile a cui bestemmiamo per una multa, l'ironico blogger che leggiamo.
Fortunatamente non siamo circondanti da pedofili. Sono una piccola minoranza. Sono solo pochi bastardi. Ma sono in mezzo a noi e si camuffano nella società con fare gentile e accattivante.
Per questo ho paura che non si faccia mai abbastanza per prevenire gli abusi ai minori.
Ho paura che le nostre armi siano poco affilate.
Penso che un abuso verso un bambino sia un cancro che la società si porterà sempre dentro e a questo punto vi porgo una domanda: facciamo abbastanza per prevenire questo cancro?


Questo post partecipa all'iniziativa "
Blogger contro gli abusi sessuali". Parlare di pedofilia serve, secondo me, a non abbassare mai la guardia contro questo schifo. La partecipazione è aperta a tutti. Qui potete scaricare la vignetta fatta da Comicomix.

domenica 16 dicembre 2007

Shopping natalizio di coppia

Natale periodo di regali e soprattutto di shopping. Per chi come me ha una ragazza, in questo periodo, si trova di fronte ad un grande problema: accompagnarla nei negozi di abbigliamento femminile.
In genere, in questi negozi, oltre al sottoscritto si vedono altri uomini che hanno accompagnato la propria donna e che, immobili, stanno in mezzo al negozio e con le mani in mano e aria annoiata si guardano attorno non sapendo che fare.
Secondo me, in questi negozi, dovrebbero creare uno spazio per noi. Una stanzetta, come quella dei bambini all'ikea, dove c'è una playstation, dei computer collegati ad internet o, se proprio si vuole risparmiare, un semplice mazzo di carte napoletane.
Senza questo tipo di politica ci si potrebbe trovare dinnanzi a scene come queste:

R.: Amore! Entriamo in quel negozio!
Lupo Sordo: Per forza!? Non è meglio stare fuori a -1 grado?

R. entra costringendo con la forza Lupo Sordo a seguirla...
Lupo Sordo si trova in mezzo al negozio e dopo tre secondi ha perso la ragazza che sta vedendo tutti i vestiti possibili e immaginabili, mentre lui schiva una decina di donne e tre commesse indaffaratissime in cinque secondi netti...

Si avvicina un altro uomo nella sua stessa situazione.

Uomo: Ciao...
LS: Ciao. Anche tu hai accompagnato la tua ragazza?
U: Sì, è quella con tutti quei vestiti in braccio...
LS: Ma non li proverà mica tutti!?!?

L'uomo fa una faccia di assenso disperato...
Vedendoli parlare, nel frattempo, si avvicina anche un'altro uomo con la barba...

Uomo Barba: Anche voi in dolce compagnia?
U e LS: Sì...
UB: La mia è lì, in quel mucchio...
LS: Ma è quella che sta menando calci?
UB: No, è quella che sta mozzicando in testa la signora bionda...
U: E' da tanto che stai qui?
UB: Metti conto che quando sono entrato mi ero appena rasato...
LS: Fortunatamente io sono appena entrato. Poi la mia è diversa, tempo mezz'ora ed esce...
UB: L'ultima volta che sono stato mezz'ora con la mia ragazza in un negozio è perché mi sono sentito male...
U: Ti sei sentito male dopo mezz'ora?
UB: No, mezz'ora è stato il tempo trascorso tra il mio svenimento e l'arrivo dell'ambulanza...
LS: Porca miseria! E dopo cos'è successo? Lei ti accompagnato al ospedale?
UB: No, dopo mi hanno operato e quando sono stato dimesso sono venuto a prenderla al negozio.

Gli altri due fanno un espressione di solidarietà...

LS: Oh! La mia sta entrando in camerino!
U: Anche la mia!
UB: Anche la mia! Altre tre ore e forse andiamo!!

Dopo un po' esce la ragazza dell'Uomo con la Barba..

Ragazza Uomo Barba: Amore! Come sto?
UB: Stai benissimo amore!!! Sei bellissima!!
RUB: Grazie amore! Sei sempre troppo gentile!!! Ti amo!!

La ragazza rientra nel camerino a provarsi un altro vestito...

LS: Ma cosa dici!? Ma se stava malissimo!!!
UB: Per carità! Devi rispondere SEMPRE che sta bene!!! Altrimenti questa prova altri vestiti!!
U: Veramente????
UB: Pensa che l'ultima volta che le ho detto che stava male, mia madre ha dovuto chiamare "Chi l'ha visto?"!
LS: Vero? E' come l'ha presa tua madre?
UB: Bene direi, era una vita che voleva andare in TV...
U: Quindi se le dico che sta sempre bene, usciamo prima dal negozio?
UB: Sicuro!

Esce dal camerino la ragazza del Uomo.

Ragazza Uomo: Amore cosa te ne pare?
U: Stai troppo bene! Ti sta una favola questo vestito!
RU: Sei un amore! Mi tolgo il vestito e andiamo!

La ragazza rientra nel camerino...

UB: Hai visto!?
U: Grazie! Mi hai salvato la vita!!!
LS: Porca miseria! Se me lo dicevate prima, sai quante ore non buttavo in questi negozi!!
UB: Prova anche tu...
LS: Certo che ci provo!!

Esce R. dal camerino...

R.: Amore! Come sto?
LS: Sei splendida! Questo vestito risalta la tua bellezza!!!
R.: Ti piace!?
LS: Mi piace? Ma ti trovo fantastica in questo vestito!
R.: Allora se ti piace così tanto, me lo compri?
LS: ... [faccia sbiancata]
R.: Grazie amore! Vado subito a togliermelo!!

R. entra nel camerino...

LS: E' adesso come faccio!?!?
UB: Dille che non hai contanti!
U: No! Avrà il bancomat!!
UB: Dille che hai dimenticato il bancomat a casa!!!
LS: No! Prima ho comprato un libro!
UB: Cazzi tuoi! Hai voluto fare l'intellettuale?
U: Eh sì, te la sei cercata...
LS: Maledetta moneta elettronica!!! Ragazzi non mi lasciate solo!

R. esce dal camerino...

R.: Amore dai, andiamo al bancone!
LS a denti stretti: Ragazzi cosa faccio!?!?

R. prende per un braccio Lupo Sordo e lo costringe ad andare verso le casse.
I due si dileguano per non correre il rischio che le rispettive ragazze prendano esempio da R.

AGGIORNAMENTO

Visti i commenti, mi sento in dovere di mettere questo aggiornamento. La storia è falsa e mi è venuta in mente quando, questo fine settimana ho portato la mia ragazza in centro e siamo entrati (contro la mia volontà) in un negozio di abbigliamento femminile e ho notato un sacco di accompagnatori immobili come pali ad aspettar le loro donzelle.
In realtà la martire in queste occasioni è lei, visto che io non mi limito come gli altri a stare immobile ed annoiarmi ma cerco in tutti i modi di guadagnare l'uscita, poi la mia dolce metà Sabato è stata gentilissima, accompagnandomi a vedere la mostra Goya - I capricci, che si tiene a Palazzo Pigorini a Parma fino al 27 gennaio. L'entrata è gratuita e la mostra è molto interessante, se vi trovate dalle parti della città ducale, andatela a vedere che ne vale la pena...

venerdì 14 dicembre 2007

Cronaca di un corso di formazione andato male

[attenzione, questo post, visto lo stato alterato dell'autore, potrebbe contenere una serie esagerata di parolacce (nessuno delle quali gratuite), se non amate il linguaggio scurrile, vi consiglio di non leggerlo e passare direttamente al prossimo. Se sei arrivato per la prima volta in questo blog, non lo giudicare con questo post, visto che non è mia abitudine fare un uso così massiccio di parolacce]


Ricordare l'azienda seria per cui avevo fatto un colloquio e, successivamente, avevo iniziato un corso di formazione? Bene, scordate la denominazione. L'azienda d'ora in poi la chiamerò BUFFONA!

Partiamo dall'inizio.

Non appena fatto il colloquio a Piacenza, avevo ricevuto comunicazione, tramite mail che ero stato ammesso a questo schifo di corso del cazzo, che si sarebbe tenuto ben due settimane dopo.
Inizio il corso martedì 4 dicembre. Il primo giorno è stato di presentazione e reciproca conoscenza. I corsisti erano tre con me.
In quel giorno l'incontro è durato molto poco: il montato formatore di sto cazzo si è limitato a ribadire ciò che ci ha detto in fase di colloquio, noi abbiamo fatto delle domande per lenire i nostri dubbi. Io ne avevo un sacco di dubbi, visto che ho parlato con gente che ha avuto a che fare con questi buffoni e nessuno me ne ha parlato bene, ma lo stronzo montato in giacca e cravatta, ha ribattuto, alle mie perplessità, con la solita risposta preconfezionata dei miei coglioni! Finite le domande, il testa di cazzo ci ha dato due paginette di presentazione da studiare per il giorno dopo...
Tranquillo sono andato prima a trovare un'amica disoccupata come me (per tenere vivo il club dei nullafacenti) e poi a casa, dopo aver scritto il post che annunciava l'inizio del corso di formazione, ho cominciato a studiare le due schifose paginette. Ora immaginate che due pagine, per chi come me ha fatto esami di Diritto Privato e Commerciale sono una sciocchezza, però mi ero impegnato a ripeterle e a capirne il senso, se mai ne avessero avuto uno...
Mercoledì siamo tornati alla stessa ora, abbiamo fatto altre domande al formatore (o trainer, come dicono le persone che non possono fare a meno dell'inglese) e poi il coglione ci ha chiesto di ripetere la presentazione. Abbiamo ripetuto il tutto, ma il testa di cazzo non era contento perché pretendeva che queste due paginette dei miei coglioni, bisognava impararle a memoria, tipo poesia di Carducci. Ora capirete che lo studio mnemonico, almeno per quanto riguarda il mio caso, l'ho abbandonato penso in terza elementare, abituato come ero all'università a comprendere il testo e farlo mio. Il formatore non era contento perché, secondo lui, anzi, secondo l'azienda buffona, la pappardella di sto cazzo era da imparare a memoria per poi recitarla al momento del colloquio all'esercente da convenzionare a questi "fantastici" servizi telematici della troia della madre. Solo così si avrà successo nel vendere ste cazzate! Lui ci ripete le due paginette a memoria, recidendole in modo falso e stucchevole e ci dice che se non le impariamo come vuole lui, non ci sarà alcuna possibilità, di recitarla al momento dell'incontro con i pericolosissimi tabaccai e/o edicolanti e/o baristi... Già da li la cosa comincia a starmi sulle palle. Chi mi conosce lo sa, io sono una persona spontanea e sincera e mi vien difficile mentire, tanto meno recitare. Ma pur di portare a casa uno stipendio decido di piegarmi ai voleri della politica di comunicazione dell'azienda buffona.
Torno a casa e mi metto con la testa su queste cazzo di paginette e con una fatica immensa le memorizzo, ripetendole un sacco di volte.
Giovedì mi ripresento e oltre al testa di cazzo, c'è anche la biondissima super-visor (manco fosse un super eroe) e ripeto questa cazzo di presentazione, ma purtroppo, non come la vuole il montato formatore del cazzo (che a detta sua è stato il miglior promoter dell'azienda buffona di sto cazzo. Ma vaffanculo)! L'incontro dura poco più di un'ora, il cazzone in maniera falsa, perché nessuno mi toglie in testa che aveva già deciso il nostro destino, ci dice che le difficoltà iniziali sono normali, visto che all'inizio si fa fatica ad imparare a memora, dopodiché ci da altri fogli e la bionda troia super-visor ci fa segnare quello che dobbiamo imparare a memoria e quello che dobbiamo semplicemente leggere e chiudono l'incotro di quel giorno.
Prima di congedarci ci avverte che l'indomani il corso non ci sarebbe stato, ma che avremmo ricevuto una telefonata dalla sede di Fiano Romano che ci avrebbe avvertito quando sarebbe stato ripreso il tutto.
Torno a casa e riprendo a studiare per l'ennesima volta quella schifosa presentazione del cazzo, imparo tutti gli inutili e imbecilli servizi che i buffoni offrono, imparo l'innovativa scoperta dei miei testicoli che l'azienda buffona nella sua immensa efficienza di sta minchia ha inventato, imparo anche la seconda parte della presentazione e studio, studio, studio!
Venerdì. Passo l'intera mattinata a studiare la buffonata che mi hanno dato, ma non ricevo alcuna telefonata. "Va bene", penso "si faranno vivi il pomeriggio"... Nisba venerdì pomeriggio... Non mi preoccupo... "avranno avuto qualche contrattempo", penso...
Sabato e Domenica, non aspetto alcuna telefonata visto che non sono giorni lavorativi e li passo per lo più a studiare, rovinandomi il week end chiuso in stanza a ripetere che questa stracazzo di azienda è una società per azioni con sede a Bergamo ed ha creato quello che da tutti viene definito il servizio telematico di rivendita al pubblico più innovativo e più completo fino ad oggi esistente... Da tutti!? Ma chi cazzo sono questi? Li voglio conoscere, per picchiarli a sangue!
Lunedì. Passo la mattinata a studiare e a presentare a tutti gli oggetti e specchi che ho in casa la lettera di credenziali con la quale la troia azienda di Bergamo mi autorizza a presentare il programma di sto par di cazzi al tabaccaio sfigato che si rompe le palle a vendere anche le sigarette! Passa la mattinata, nessuna chiamata. Passa il pomeriggio, men che meno...
Martedì. Mi sveglio di buon'ora e decido di mandare una mail ai buffoni che non mi degnano neanche di mezza risposta, manco per dirmi: "Vai a cagare mi fai schifo, non sei buono per questo lavoro!". Dopo aver passato l'intera giornata a studiare e controllare mail, alle sei esco di casa infuriato nero e arrivo a piedi in centro in 10 minuti, in un percorso in cui di solito ci metto 20 minuti... Ho passato questi giorni a ripetere sta cazzo di presentazione, ma questi fottuti non mi degnano neanche di una risposta!
Mercoledì. Controllo la casella mail più di una volta ma niente. Nel frattempo abbandono lo studio perché ho le palle che mi girano in un moto continuo e perché sta cazzata ormai la so benissimo. Aspetto invano anche il pomeriggio e a quel punto, esasperato decido di andare all'agenzia di lavoro che mi ha procurato il colloquio per fargli presente che stanno lavorando con dei buffoni.
Entro in agenzia tipo clint Eastwood ma senza sigaro, trovo una tipa che non avevo mai visto e le dico che sto cercando A. (la mia referente), la tipa mi risponde che A. non c'è, ma che posso dire a lei. Mi accomodo e le spiego il fatto... La tipa ci pensa un attimo, mi fa ripetere il mio nome e il nome dei buffoni e poi si ricorda che il giorno prima ha avuto una comunicazione dai buffoni. Comunicazione con la quale informavano l'agenzia di non aver scelto i candidati proposti da loro perché gli erano entrati altre persone a lavorare. Mi fa una faccia perplessa e mi dice: "a questa motivazione non avevamo creduto neanche noi", le faccio presente che io mi ero comportato seriamente, rifiutando anche altre proposte di colloqui, venuti pure dalla stessa agenzia, perché mi ero impegnato con loro... La tipa mi chiede scusa perché non mi ha comunicato subito l'esclusione e si addossa le colpe del giorno di ritardo, promettendomi che l'indomani avrebbe parlato con A. e avrebbe visto se c'erano altre proposte per il mio profilo.
Torno a casa prendo quella schifosa e stubita presentazione dei miei coglioni e la getto nel riciclo della carta, almeno così in futuro avranno, spero, un più nobile scopo...

Ora, capisco il giorno di ritardo dell'agenzia. I motivi sono tanti e la tipa, che si è addossata la colpa, oltre a sembrarmi sincera, poteva benissimo avere avuto da lavorare molto Martedì ed essersi scordata di noi poveri imbecilli che avevamo fatto un pensiero su questo lavoro.
Ma mi innervosiscono molto i buffoni! Uno, io non ho mai preteso di essere preso per forza, per carità, è l'azienda a decidere e se decide che non siamo adatti al lavoro è nel loro diritto non assumerci. Ma a questo punto, vista la mia serietà e visto che ho perso tempo per questo corso del cazzo e ho rifiutato altri colloqui, alcuna dei quali importanti, per rispetto dell'agenzia, con la quale ho già lavorato e che tutte le volte in cui ho avuto a che fare con loro si sono sempre comportati seriamente, ho deciso di mantenere i miei impegni. Ma pretendevo di esser avvertito dai buffoni, pretendevo una risposta alla mail. Fosse solo un Vaffanculo, mi fai schifo e sei un patetico! Ma si vede che lo stile di questa gentaglia è infischiarsi delle persone. Il cazzone, il giovedì non aveva menzionato la possibilità di non essere presi, aveva sempre parlato di un corso di dieci giorni, dopo il quale ci sarebbe stata una decisione, ma in maniera infida e scorretta, questi buffoni e teste di cazzo, hanno preferito rovinarci il fine settimana, farci perdere tempo prezioso, visto che come tutti i comuni mortali anche noi abbiamo spese e non hanno avuto il coraggio di dirci in faccia che facevamo schifo!

Chiudo con una bella notizia, almeno così sorrido un po'. La marmaglia di blogger compaesani ha un altro elemento! A dir il vero lui aveva un blog già da anni ed è stato il mio primo blog conosciuto. Giovanni, un mio caro amico di infanzia ha riaperto i battenti con il suo The Reviewer, cambiando piattaforma. Se avete un po' di tempo fateci un giro e feedatelo che ha in serbo per voi consigli utili su musica, informatica ed altro.

mercoledì 12 dicembre 2007

Problemi di personalità

Gaetano: Oh, che carina...
Lupo Sordo: Cosa è successo?
Gaetano: Cazzi miei!
Lupo Sordo: Come sei antipatico! E poi se son cazzi tuoi sono anche cazzi miei, siamo la stessa persona noi due!
Gaetano: Leggevo l'ultimo post di Ivana. Sai? L'ha fatto per me...
Lupo Sordo: Fammi leggere!
Gaetano: Non c'è bisogno di spostarmi così dal computer!
Lupo Sordo: E sta zitto un attimo! Che senza di me saresti un patetico disoccupato e basta!
Gaetano: ...
Lupo Sordo: Praticamente ci ha invitato a farci vivi quando torniamo a San Giovanni...
Gaetano: Sì, vuole che vada nella libreria di Valeria e per farmi riconoscere devo entrare ululando....
Lupo Sordo: Beh! Allora ci andiamo!?
Gaetano: Innanzi tutto ci vado. Tu cosa diamine c'entri...
Lupo Sordo: Ti faccio presente che il post è dedicato a me. Tu non vieni neanche menzionato.
G: Ma non siamo la stessa persona?
LS: E certo! Quando fa comodo a te siamo la stessa persona. Che poi, tra parentesi, io non voglio avere niente a che fare con te.
G: Allora da domani scrivo nel blog quello che voglio io?
LS: E così non ti viene a leggere nessuno. Ti ricordi all'inizio? Quando facevamo di testa tua? Manco gli amici ti leggevano!
G: ...
LS: Allora che facciamo? Andiamo a trovarle?
G: Boh, non lo so... Lo sai che sono timido...
LS: Certo che lo so! E so che sei anche patetico! Dammi retta! Andiamo!
G: Ma a cosa serve conoscerci... Chissà, queste sicuramente si aspetteranno un'altra persona. Poi mi vedono, mi conoscono e cominciano a leggermi in modo diverso...
LS: Dai non inventare scuse! Ci leggono pure i tuoi amici!
G: Infatti, loro ridono perché pensano a me che racconto queste storie [nda. Questa è vera]
LS: Hai visto!? Puoi fare anche merda e loro si divertiranno lo stesso. Dai andiamo!
G: A parte che la merda la faccio lo stesso...
LS: ALT! La merda la fai tu! Quando cominci a raccontare dei colloqui, dei tuoi ricordi, della tua ragazza e della musica popolare. IO! MIO CARO! Faccio solo arte!
G: Vabbé, questo poi ne riparliamo in privato con una spranga.
LS: Allora!? E' tutto deciso! Si va?
G: Non è deciso ancora niente. Poi vogliono che entri ululando... Ma ti immagini a me entrare in una libreria, la dimora della cultura, ululando... No... Sono troppo timido!
LS: Bravo coglione! Tu così devi entrare! Distruggi questo secolarismo che ci circonda, annienta la nostra reiterazione cattolica, diventa trendy, trasgressivo! Fai come me! Diventa una blogstar!
G: Ma come parli!? Mica ti capisco...
LS: E perché io mi capisco? Non vedo l'ora di entrare in quella libreria e ululare. Senti Uuuuhhh!!!
G: Giovane! Se continui così ti lascio a Parma e vado solo io a San Giovanni!
LS: Sei proprio noioso... Va bene, rimarrò a Parma e passerò il Natale con altri alter-ego... Non mangerò i dolci Natalizi garganici di cui mi hai sempre parlato...
G: Dai non fare così...
LS: Allora andiamo e ululiamo!?
G: Vabbé, andiamo... Ma senza ululati!
LS: No! Senza ululati mi togli il divertimento!
G: Devi imparare a fare delle rinunce... Senza ululare!
LS: E che palle che sei! Allora se non posso ululare non ci vengo...
G: Scegli tu: O andiamo e ci comportiamo da persone serie ed educate, oppure non se ne fa nulla!
LS: Sei un dittatore!
G: Sì, sono un dittatore! Così capisci di noi due chi comanda!
LS: Va bene, non ululo...
G: Bravo...
LS: Almeno posso abbaiare?
G: No! Ho detto che ci comportiamo da persone serie!
LS: Ma neanche...
G: No!
LS: Un poc..
G: No!
LS: Ma solo...
G: No!
LS: Miagolar...
G: No!
LS: Uff...
G: Senti coso! Ultima proposta: O si va lì e si chiacchiera da persone educate, oppure puoi rimanere a Parma!
LS: Va bene... Però, che vita di merda...

martedì 11 dicembre 2007

Notizie non me ne frega una ceppa

Essendo disoccupato ed avendo una marea di tempo libero, non scrivo solo per questo blog ma mi capita di scrivere assiduamente anche per L'Eco Di Dionisio, la rivista socio culturale che tutto il mondo ci invidia.
Sì, lo so la piattaforma dove si appoggia fa cagare e la grafica non è il massimo, ma purtroppo il Direttore è capa tosta e non vuole cambiare piattaforma, ma come mi ha fatto notare ieri la mia ragazza, quando al telefono l'annoiavo spiegandogli che volevo per il mio blog un'impaginazione più leggibile, l'importante non è il design ma quello che ci scrivi dentro. Infatti, quello che è scritto sull'Eco è molto bello e divertente, Albe, ci mette il cuore a curarlo e saltuariamente ci scrivono personaggi non blogger molto bravi. Fateci un giro ne vale la pena.
Con questa collaborazione, da un po' di mesi è nata la mia rubrica fissa "notizie non me ne frega una ceppa", dove ogni settimana, scovo una notizia inutile (in genere mi basta guardare Studio Aperto) e in forma di dialogo (o strip) la si commenta con i membri di questa virtuale redazione. Una satira sulla inutilità delle notizie che i media ci propongono, ignorando completamente quelle importanti.
Da oggi ho deciso di proporre alcune ceppe, non tutte, su questo blog, in base alla mia voglia di farlo.

Questa settimana l'argomento è la prima della scala.

Albe: Ah, che bello, che bello e che bello!
Lupo Sordo: Che cosa?
A: La prima della Scala.
LS: Uh... mamma mia, quanto volevo esserci!!!
A: Eh sì, c'era la "creme" della società...
LS: Mancavamo solo noi...
A: C'era il sindaco Moratti...
LS: Gran signora, quella...
A: Rutelli...
LS: Uh... Cicciobello!!! Mi fa impazzire quell'uomo!!
A: Anche il presidente Napolitano c'è andato...
LS: Persona irreprensibile, lui!
A: Addirittura c'erano ben cinque capi di Stato...
LS: Non capisco perché non ci siamo andati anche noi!!!!
A: E poi, petrolieri, stilisti, attori, personaggi famosi, industriali, manager...
LS: Tutti con le loro pellicce e i loro gioielli in bella mostra!!!
A: Eh...
LS: Eh...

- passa qualche secondo -

A: Ma perché cavolo sono andati lì?!
LS: Ma cosa diavolo ne so io!!!

lunedì 10 dicembre 2007

Vita e opere di Lupo Sordo (1^ Parte)... La 2^ non è garantita...

Lupo Sordo nasce il 25 luglio del 1978 nella ridente cittadina conosciuta col nome di San Giovanni Rotondo, oppure come città di Padre Pio, nella ridente provincia di Foggia, provincia che ha dato i natali a migliaia di braccianti agricoli che per la povertà, l'unico pranzo natalizio che potevano permettersi era l'ostia della messa natalizia.
Il giorno della sua nascita nell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, conosciuto ai più come l'ospedale di Padre Pio e ai meno come un luogo dove, per entrare, la gente sa a che santo raccomandarsi (e non è Padre Pio), la nonna del ceppo Pizzingrille, nota famiglia manfredoniana che soleva fare fette di pane spesse come panettoni, prese il pullman Sita (che non era la sua ragazza) e venne a vedere il nuovo nipotino.
Il padre alla vista del figlio, allontanò le donne per rimanere da solo col bambino e vedere se somigliasse a lui, perché si sa (e questo me lo suole ripetere sempre mio padre) che solo la mamma è sicura, finito, come si diceva una volta, lo screening e assicuratosi che aveva gli stessi suoi capelli neri, decretò che suo figlio faceva parte dello stesso ceppo familiare, l'ignaro uomo, mica poteva immaginare che il figlio molti anni dopo avrebbe avuto problemi di caduta di capelli, arrestati solo dal pavimento, mentre lui a più di sessant'anni suonati ha ancora in testa tutti i capelli e tutti completamente neri? (intermezzo geloso).
Era così nato un nuovo Mundauedde (soprannome della mia famiglia), termine per definire una persona che una volta impuntata sulla sua idea difficilmente si riesce a farla desistere. E' cosa comune tra i membri della famiglia accusare i parenti di essere razza Mundauedde e di impuntarsi sempre sulle piccole cose ed essere una testa dura, naturalmente l'accusato toglie sempre se stesso dal novero delle teste dure, infatti, io non mi impunto mai sulle cose, i miei parenti invece sì.
Risolto il problema della somiglianza, i genitori si accorsero subito che il bambino aveva un problema ad un piede (e non era la terza gamba come adesso voi state immaginando, brutti pervertiti!), aveva un piede leggermente inclinato, meglio definito come storto. Questo difetto del bimbo appena nato, mise molta preoccupazione alla famiglia, ma fu un piccolo vantaggio per lo stesso perché si beccò tutte le coccole e le attenzioni di genitori, fratello, zii, nonni, cugini, vicini, compari di san Giovanni, amici, agricoltori del luogo (papà è agricoltore), vecchie zitelle, giovani bizzoche, etc.
Fu così che un dottore consigliò di farlo andare a vedere da uno specialista ad Ascoli Piceno, città nota per costruzioni tonde e impanate con dentro carne e olive e poi fritte, e la madre, per chiedere una grazia e per devozione, volle metter al suddetto bimbo, come secondo nome, quello del frate che aveva operato in quei luoghi.
Fortunatamente viviamo in uno stato dove il più zelante dei impiegati pubblici è pigro quanto me (ed io sono molto pigro) e fu così che per risparmiare tempo l'impiegato non volle scrivere quelle tre lettere: Pio.

Continua?

domenica 9 dicembre 2007

Un poco di bombe

Un post per i più piccini, per spiegargli la politica internazionale a ritmo di Mary Poppins...

In tutto ciò che devi far
il lato bello puoi trovar.
Lo troverai e. Boom!
Il gioco vien!

Ed ogni compito divien
più semplice e seren
dovrai capir
che il trucco è tutto qui!

Con un poco di bombe la democrazia va giù,
la democrazia va giù, democrazia va giù.
Basta un poco di bombe e la democrazia va giù.
Tutto brucerà di più.

Se la multinazionale il petrolio fa
un po' di sosta mai non ha.
Che compito scavar di qua e di là.
Ma nonostante il suo daffar non cessa mai di trivellar.
Lui sa, che allor, più lieve è il suo lavor.

Con un poco di bombe la democrazia va giù,
la democrazia va giù, democrazia va giù.
Basta un poco di bombe e la democrazia va giù.
Tutto brucerà di più.

Allorché vola avanti e indietro un presidente intento al suo lavor
non si stanca mai né smette di comandar.
Poiché ogni tanto può guadagnar
Un po' di soldi dal petrolier
E ancor
(specchio:) "E ancor"
Trovar
(specchio:) "Trovar"
(Insieme:) Che dolce è bombardar!

Con un poco di bombe la democrazia va giù,
la democrazia va giù, democrazia va giù.
Basta un poco di bombe e la democrazia va giù.
Tutto brucerà di più.


Chiudo comunicandovi che ho trovato lavoro come fattore del fiocco di neve (o fattone?) è tutto spiegato in questo bellissimo post di Cristina.

venerdì 7 dicembre 2007

La storia e l'evoluzione del meme: dalla nascita ai giorni nostri

Le prime informazioni sul meme pervenuteci risalgono già ai tempi della Preistoria, quando i cavernicoli, chiamati così perché passavano tutto il tempo davanti a un fuoco ad immaginare Simona Ventura che da lezioni morali e di vita ad i partecipanti dell'Isola dei famosi, disegnavano in queste grotte caricature di amici che andavano a cacciare. Gli amici che venivano raffigurati nelle caricature dovevano continuare la catena disegnando altri amici. Era un modo molto rozzo di meme e andò subito in disuso, per via delle lamentele delle mogli che si facevano il mazzo a tenere in ordine e pulita la caverna.
L'uso del meme riprese forza nell'antico Egitto in forma architettonica, con le piramidi. Il faraone di turno costruiva la sua piramide e ne nominava un altro che doveva imitarlo, cercando ogni volta di fare una costruzione più grande. Questo uso si scontrò quasi subito con la contrarietà degli schiavi, che non solo si facevano un mazzo a costruire le piramidi, ma non venivano neanche linkati.
Anche durante l'Impero Romano il meme era un'usanza propria della classe dirigente. Infatti in quel periodo veniva usato il noto meme col veleno o coltello, da qui la locazione: "(meme)nte mori", letteralmente: "ricordati che devi morire" [1]. Quando un nominato veniva ammazzato, quest'ultimo, in punto di morte doveva passare il meme ad un altro pezzo grosso, è rimasta negli annali la frase di Giulio Cesare, detta in punto di morte: "Tu meme , Brute, fili mi!", con la quale aveva passato il meme a Bruto, il quale essendo notoriamente contrario a questa abitudine, dopo che il suo esercito venne sconfitto nella seconda battaglia di Filippi, si uccise sfuggendo a questo giochetto. Capirete subito che questo tipo di meme fu la vera causa della caduta dell'Impero Romano che dopo un po' di anni sterminò la sua classe dirigente.
Durante il medioevo il meme venne bollato come eresia e chiunque fosse stato sorpreso all'atto di questa pratica veniva messo al rogo. Ma nonostante i duri editti della chiesa, l'imperatore Carlo Magno era un appassionato di meme e si incazzava parecchio quando un'altra persona non continuava la catena, infatti, in quegli anni, i Sassoni che essendo barbari, poco interessava la classifica Blogbabel, vennero sterminati, rei di non aver risposto ad un meme di Carlo Magno sulle cinture di castità da mettere alle mogli in caso di guerra prolungata.
Con la scoperta dell'America il meme si spostò oltre oceano. Cristoforo Colombo una volta approdato a San Salvador, linkò Amerigo Vespucci sfidandolo a trovare l'America e l'esploratore fiorentino pronunciò le famigerate parole: "Questo se la tira così tanto per un link.. Manco avesse scoperto l'America", infatti poco dopo rispose al meme e approdò sul territorio che oggi è conosciuto come America... Vista questa sfida tra i due illustri italiani, gli spagnoli non vollero essere di meno (o di meme fate voi) e cominciarono ad aprire altri divertentissimi meme, che comprendevano l'uccisione, la conversione e il contagio di malattie veneree agli indigeni; fino a quando quest'ultimi si scocciarono un attimino e cominciarono a toglierli dal loro blogroll.
Il grande filosofo e matemitaco francese Cartesio, nel diciasettesimo secolo suoleva ripetere spesso la sua famosa locazione: "meme ergo sum" [2].
Abbiamo anche tracce del meme durante la Rivoluzione francese, quando l'aristocrazia si rifiutò di linkare il terzo stato che incazzato fece prima un meme contemporaneo assaltando la Bastiglia e poi si passarono il simpaticissimo meme su quante teste di nobili si erano portati a casa.
Dopo la Rivoluzione francese, venne Napoleone, che per vendicarsi con i sovrani europei di non essere stato mai nominato per nessun meme, mise a ferro e fuoco l'Europa.
Un meme importante che ricordiamo in Italia, avvenne nella seconda guerra d'indipendenza, quando Garibaldi, incontrò a Teano Vittorio Emanuele II di Savoia e gli disse: "ti passo un meme." Il meme consisteva nell'ormai ex Regno delle Due Sicilie.
Dopo questi avvenimenti, Vittorio Emanuele passò un meme a Garibaldi che disse: obbedisco (o forse disse obelisco non è dato saperlo), al che Anita decise che era meglio morire piuttosto che o meme o Roma!!! E i garibaldini furiosi attaccarona Porta Pia, che non era una peripatetica che lavorava vicino alle mura [3].
Dopo l'unificazione d'Italia, i contadini meridionali, stufi di non essere annoverati nella classifica di blogbabel, si ribellarono al Re e divennero briganti, assaltando tutto il linkabile e appoggiando il ritorno del re Borbone che gli aveva promesso di nominarli in blocco per un meme.
Anche la prima guerra mondiale è stata causata da un meme, come tutti ricorderete, dopo l'uccisione del principe Francesco Ferdinando ci fu la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia che aveva nominato per il meme Inghilterra, Francia e Russia, mentre l'Austria aveva nominato Germania e Italia, ma quest'ultima non accettò, perché preferiva il meme dell'intesa. Situazione che si ripeté anche nella seconda guerra mondiale, ma in modo leggermente diverso. Anche se a dir il vero, in Germania, durante il nazismo i meme ebbero un'interruzione perché le SS per ogni blogger che passava un meme, ne fucilavano dieci [4].
In Unione Sovietica, durante la cortina di ferro, nonostante che Stachanov passò alla storia perché sul suo blog in un giorno riuscì a schiaffarci dieci meme [5] (da questo avvenimento nacque il termine stacamemista), questa pratica fu accusata di essere nemica del popolo perché a detta del Partito Comunista Sovietico stravolgeva la classifica blogbabel, ma maligni della reazione controrivoluzionaria dicono che questo divieto fu fatto da Stalin perché si vedeva sempre superato da un blog che ogni due post ne sfornava uno.
Molti studiosi reputano che quel blog era di Gorbaciov, a riprova di questo, una volta andato al potere, Mikail, avviò la memestroika e riabilitò l'usanza in tutta l'Europa dell'Est.
Europa dell'Est che in quegli anni subì una grave crisi memistica, con la caduta del famoso meme di Berlino, abbattuto dai blogger stufi di queste catene [6].
Ai giorni nostri la grande cospirazione internazionale delle multinazionali ha nascosto il ruolo che il meme ha nella politica internazionale ed il sempre più diffuso utilizzo del meme nei blog sta preoccupando alcuni personaggi inquietanti come l'omino della Michelin, Ronald McDonald e la carta punti Agip.

Note:
[1], [3] e [6]: Ricerche effettuate dalla mia assistente Zefirina
[2]: Ricerca effettuata dalla mia assistente MariCri
[4] e [5]: Ricerca effettuata dal mio assistente Ed

Ogni imperfezione ed inesattezza storica è da reputarsi all'ignoranza dell'autore.
Ogni riferimento storico azzeccato è da reputarsi a Wikipedia.
L'immagine è stata gentilmente rubata a Il Corsaro Amaro.