domenica 6 maggio 2007

Juri (2^a parte)

PIACEVOLE VARIANTE.

Un giorno la monotonia che Juri si era creato in prima fila fu rotta da una ragazza che si sedette al suo fianco. La ragazza non era bellissima, ma aveva nell'espressione del suo viso qualcosa di piacevole che solo un uomo attento alla bellezza di una donna riesce a carpire. Era bionda di capelli ed aveva due occhi di un nero intenso che in qualche modo facevano contrasto con la sua bionda chioma. Era bassa di statura, con delle curve non abbondanti ma proporzionate alla sua altezza, però aveva in se una certa mascolinità nel muoversi che la rendevano sgradevole alla vista di un uomo.
Quel giorno il professore tardava ad arrivare e Juri stava lì seduto in prima fila come tutte le volte, ma oggi con una “piacevole variante”. Era lì in silenzio e scrutava con la coda dell'occhio la ragazza che non sembrava interessata a lui, ma era concentrata sul suo telefonino a schiacciare tasti, probabilmente stava scrivendo un SMS. Dopo circa un minuto la ragazza finì e senza pensarci un attimo girò il viso verso di lui e cominciò ad osservarlo. Juri se n’accorse subito e questa situazione gli procurava non poco imbarazzo. "Maledetta timidezza" pensava "dovrei dirgli qualcosa ma non ci riesco". Stava cercando dentro di se la forza e l'ingegno per inventarsi qualcosa, ma il suo cervello era come bloccato e le mani cominciarono a sudare. Il cuore stava battendo così forte che a Juri nacque il timore che la ragazza lo sentisse, ma era una paura stupida. Lei non gli scrollava gli occhi di dosso e cominciò a sorridere, sembrava divertita da questa situazione. Juri meditò di scappare, di andare lontano dove gli occhi interrogativi della gente non possono raggiungerlo, ma, probabilmente, se avesse provato solo ad alzarsi non ci sarebbe riuscito, visto che le gambe stavano tremando per il nervosismo.
Però, sei forte” disse lei. Queste tre parole fecero lo svegliare da quell’incubo in cui stava vivendo.
Forse ora voi penserete che Juri riuscì ad uscire da quella situazione con l’ingegno che la natura ha dato ad ogni essere umano, ma non è così, infatti, riuscì a blaterare solo un “cco-me?”.
Ma come fai a resistere?” continuò lei, “in genere dopo un paio di minuti una persona normale cede e dice qualcosa”.
Una persona normale…” disse Juri a bassa voce, quasi tra se e se. Sembrava che lei volesse continuare il discorso, forse perché era una di quelle persone attente di cui raccontavo nella prima parte, o forse solo per curiosità. Fatto sta che fu interrotta dall’arrivo del professore che si scusò con gli alunni e cominciò immediatamente la lezione.

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