lunedì 14 maggio 2007

Juri (5^a parte)

UN ESSERE INFERIORE

I giorni che seguivano al corso furono un tormento, qualsiasi ragazza che Juri vedeva gli faceva sorgere sempre lo stesso pensiero: “Perché io non la posso avere”. Il suo morale era a terra, gli unici momenti in cui sfuggiva ai suoi desolati pensieri era quando si circondava degli amici, ma questi lo frequentavano sempre meno, anche perché tutti erano o sposati o fidanzati, e quindi, per consuetudine, dovevano dedicare il tempo alle loro “dolci metà”. Voi vi chiederete, come mai degli amici così affettuosi non si sono accorti che era così a terra? Una sola risposta merita questa domanda: Juri era un grande ingannatore.
Juri aveva il Week-end davanti e lunedì sarebbe andato al corso d’inglese, ma con quale faccia andarci, dopo quello che era successo? Aveva paura di tutto, e quando una donna, per sbaglio, lo guardava in lui nasceva il timore che quella si prendesse gioco di lui. Era una situazione insostenibile. Così decise di andare in campagna dalla nonna, lì l’unico essere femminile era la nonna e forse qualche pecora. Così quel venerdì sera andò a letto alle due pieno di pensieri e visto che il mattino dopo doveva svegliarsi alle sette, per dribblare i pensieri, fece scivolare giù la mano.

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