venerdì 18 maggio 2007

Juri (6^a parte)

L’UOMO PIÙ SFIGATO DELLA TERRA.

In genere il mattino ti sveglia con un pugno nel viso, ma questo non era il caso di Juri che quel mattino era felice per la gita che si era concesso. Sembrava che tutti i pensieri degli ultimi tre giorni erano volati via. Era veramente un uomo vero. La sua insicurezza se ne andò anche nella guida, andava spedito, voleva fuggire dalla città.
Quando incrociò un semaforo disse tra se e se con tono scherzoso: “che sfiga, è rosso”. Ma non poteva immaginare che quel semaforo rappresentava il ritorno dell’insicurezza. Dalla gente che attraversava la strada sbucò una testa bionda che Juri, studioso attento della fisionomia umana, associò subito alla ragazza del corso d’inglese. Cominciarono a subentrare in lui tutti i sintomi dell’uomo insicuro: cuore a mille, mani sudate, gambe che tremano ed una serie di tic nervosi che io, da persona che abita in questa terra da 23 anni, non ho mai visto fare ad un altro uomo. Intanto il verde era scattato, sentì i clacson delle auto in fila che lo richiamavano, ma quando, sbagliando direzione, girò a sinistra tamponò in pieno una macchina che stava andando dritta. Il suo unico pensiero in quel momento era: “Speriamo che lei non mi abbia visto”.
Quando uscì dalla macchina sembrava che tutti i vigili della città si fossero riuniti lì a quell’ora. Juri ne conto almeno sette, di cui due nella macchina che aveva tamponato. Tutti e sette volevano fargli la multa, ma alla fine si decise che il fortunato era il più vecchio. Questo era un ometto insignificante come Juri, ma la sua posizione di pseudo-potere lo faceva diventare strafottente. “Sa che lei ha danneggiato una proprietà dello Stato?” diceva, ma a Juri non interessava quello che aveva fatto, a lui interessava che la ragazza del corso d’inglese non ci fosse tra le decine di curiosi accorsi per vedere il suo processo. Il vigile gli fece la multa e chiamò il carro attrezzi.
Adesso era a piedi, senza la possibilità di prendere un autobus o un taxi, per via di uno sciopero, e senza la possibilità di andare a trovare la nonna. “Ecco l’uomo più sfigato del mondo”, pensò Juri.

Nessun commento: