lunedì 28 maggio 2007

Juri (10^a parte)

SOLITE SERE CON IDEA.

Per tutta la sera Juri era un turbine di felicità: “forse ho trovato la donna giusta”, ripeteva a se stesso. I suoi pensieri non riuscivano a stare fermi, e così fece un salto nella sua vita futura: i bambini, la casa, i cani e anche la morte. Adesso la sua vita contava di più e quando la sera si imbatte sulle trasmissioni hard cambiò canale e non fece scendere la mano.
Si mise a letto, ma non riusciva a dominare ed era così elettrizzato da quella giornata che la mente non riusciva a calmarsi. Dall’uomo più sfigato della terra, si trasformò all’uomo più fortunato dell’universo. Ma in quelle centinaia di pensieri ne sorse uno: come fare a mettere in chiaro le cose? Ma lei mi vuole solo come amico o vuole qualcosa in più? Così pensò a tutta la giornata, in effetti, non c’era stato modo di capire le intenzioni di Maria, qui qualcuno potrebbe obbiettare dicendo: ma le donne sono tutte troie. Ma Juri non conosceva le donne, e poi i luoghi comuni non sono fatti per essere raccontati. Ancora invaso dai pensieri vide l’orologio: le due. Così, controvoglia, fu costretto a far scendere la mano, ma anche questo non servì a farlo addormentare e passò tutta la notte in bianco a pensare a come dire a Maria che voleva iniziare una storia.

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