mercoledì 28 marzo 2007

Per un bicchiere di birra in più...

Era una notte buia e tempestosa... così, molto probabilmente, avrebbe iniziato Snoopy a raccontare questa storia, che oramai si tramanda da generazione in generazione e che io, senza l'aiuto del mio amico Giovanni, avrei completamente dimenticato.
La notte non era buia e ne tempestosa, il mese era di agosto e il caldo era opprimente anche da noi su in collina. Il mare era un miraggio, complice la mia pigrizia, unita all'accidia di alcuni miei amici (per la verità pochi) che stavano vivendo l'estate sangiovannese assieme a me.
In paese si usciva presto, alle 21,30/22,00 eravamo già fuori e non avendo alternative, si cominciavano i giri (e/o vasche) in villa. Le facce erano sempre le stesse, pareva che i ragazzini non uscissero più in villa. Era molto facile incontrare Roberto Centra (Presidente della SPT: Società Per Trimoni, corrente ottimista), Piccolo grande uomo (funzionario della SPT, corrente pallista) ed altri SPT di cui ora non ricordo il nome.
Dopo aver consumato chilometri a non dire niente e a preoccuparci per l'invecchiamento degli SPT, tornavamo nella nostra strada e incontravamo la generazione successiva a quella nostra (quella di mio fratello), una serie di ragazzi, che non si tiravano mai indietro quando c'era "d'attrezzà na léggia". Allora si trovavano 5/6 persone disposte a "scoffolarsi" e via verso pesciolino!!!!!
Ma chi è pesciolino? Era un posto molto tranquillo, un locale dove ti portavano la Peroni e un mazzo di carte senza alcun problema, i tavoli stavano in mezzo alla sala e tutt'attorno c'erano i videogiochi.... La musica, che proponeva il locale era quella della televisione satellitare di 102,5. Il posto lo definirei una post-modern-cantina-daccilabirraelicartechec'ammascuffulà.
Un personaggio strano di quel posto era Pietro: non ho mai capito se questo era il proprietario, uno pseudo cameriere o uno che dava una mano, per avere dell'alcol. Per chiamarlo, noi avevamo due codici:
  • Codice 1: Pietro!!!!!!! con questo il nostro eroe, arrivava con la sua andatura claudicante (Pietro era zoppo), portando due/tre birre in una cassa gialla di plastica.
  • Codice 2: Pietro la mutanda!!!!! con questo codice, il Pietro arrivava con uno strofinaccio e ci puliva il tavolo, che nel frattempo si era inzuppato di birra.
Gli avventori del locale erano ragazzi con lo spirito garganico (più il posto è grezzo e più ci piace) e non erano frequentatori di posti come il Pasteus, dove una birra te la fanno pagare 4 euro se ti va bene. Era anche facile trovare ragazzi che si bevevano la birra buttandola al tocco, e altri come noi che se la giocavano a carte... Non ho mai capito cosa ci facessero lì i videogiochi, visto che l'attrattiva maggiore del locale erano le carte napoletane e la birra Peroni.

Dopo avervi spiegato, il momento storico e il luogo di culto, posso introdurvi il racconto della mitica "tozzolata"....
Non ricordo bene chi c'era quella sera, quindi andrò un po' ad orecchio, probabilmente ne metterò qualcuno in più.
Nel tavolo c'erano:
  • Io
  • Mio fratello Roberto, che era l'addetto ad aprire le bottiglie, naturalmente le apriva con l'accendino, facendo saltare in aria il tappo e facendogli prendere una traiettoria a parabola che poteva gravemente ferire alcuni malcapitati che si trovavano nelle vicinanze del nostro tavolo.
  • I fratelli Paolo e Stanzine.
  • I fratelli Giuuanne e Iangiuline Pésce.
  • Mio Cugino Piuucce Mundauedde, che da un famoso capodanno ho deciso di portare jummo a vita, perché durante una léggia era molto più interessato al telefonino che al gioco... peccato che non avevo un coltello a portata di mano.
  • Satore tumbuline
  • Forse anche Scorciacapra e Giuseppe Mininno.
Eravamo ad un punto di stallo nel gioco, tutti erano entrati nel giro, e le strategie si incominciavano a mostrare...
Ed ecco la mano mitica: si mischiano le carte.... il cartaiolo è Iangiuline.... alza il mazzo tumbuline e chiama pioggia (spade).... mezzo minuto per renderci conto che carte avevamo noi e il nostro Jummo.
Io avevo l'asso di spade e invito il mio jummo (tipica presa per il culo, quando inviti uno jummo è perchè lo devi bussare). Lui conoscendo il mio gioco, afferra la bottiglia con sufficienza. Non gliela faccio manco toccare che lo busso ed esco il due di spade. Afferro la bottiglia, mi guardo intorno e dico: "Uaglù, ce prove"...
Ed eccolo!!! Il mio Jummo, Piucce, che mi bussa, e mi prende la birra! "Gira li carte" - gli faccio io (perché nella Lèggia, una persona può approfittare della distrazione altrui ed entrare senza pezzi).... coppia di due.... Beve lui...
"E no bello mio" - penso io - "ti frego, così impari a portar telefonini nella tavola sacra della léggia". Bussata medio-forte da parte mia per fermare l'infida persona.... Coppia di due con il due del palo! E la birra va me! Capirete che in un gioco fatto da 5/6/7 persone o forse di più, la probabilità che solo due persone abbiano quasi tutti i pezzi e molto alta, quindi io pensavo che la mano fosse finita lì.... Ma l'infido Jummo ha un asso nella manica... ma che dico ha una napoletana tra le carte... Bussata assurdamente violenta, per fermarmi. Gira le carte e fa vedere a tutti la sua napoletana... Vince lui?
Io da psicologo del gioco, so creare suspance.... l'infido Jummo ormai cominciava con frasi di scherno, tipo: "t'hai fa alleccà li tappe"; "vuoi un po' di birra!?"; "addove t'arretire con quiddi carte".... e no caro mio.... non svegliare la napoletana del palo che dorme.... lui ormai vittorioso, sta per versarsi la birra, dicendo in tono di sfida/scherno: "io ci provo!"............................
Apro la mano.............
la alzo sopra la mia testa...........
e con tutta la forza che ho, la batto sul tavolo gridando: "SANGHE DE QUEDDA TERRA!!!!!!!!!!!!!!!" Gli altri mi guardano stupiti... lo Jummo mi guarda con aria di sfida... io afferro la bottiglia: "e no bello, questo l'invito va a me", e dicendo così faccio vedere i pezzi....NAPOLETANA DEL PALO.... MANO PERFETTA!!!! MANUALI DELLA LEGGIA A VITA!!!!!
Con scherno e sfida mi faccio tutti i tre gli invitI del giro, spiegando ai coloro che non portavo jummo che con delle carte così non potevo lasciare niente....

Ad oggi il posto esiste ancora, ma è gestito dai pacciotti ed è diventato un posto ber baracconi (con musica napoletana che sostituisce 102,5).
Mio cugino Piuucce, da allora ha preferito non portarmi Jummo e partire in Erasmus per la Spagna, per non tornare più a vedere le carte napoletane.
Mio fratello Roberto sta partecipando ai campionati nazionali di salto del tappo Peroni con l'accendino.... Ha buone possibilità di vincere
I fratelli Pésce sono immersi nei loro studi universitari... Giuuanne il grande ogni tanto posta dei commenti in questo blog e scrive nel suo: "The Reviewer".
Gli altri avventori fanno per mestiere i perdigiorno e continuano a cercare un altro locale dove scoffolarsi la birra.
Io scrivo in questo blog ed ogni tanto faccio qualche colloquio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il sonno calava copioso sui miei occhi in questa tiepida nottata, prima di alzarmi alle 5 i mattina per andare ad aprire la mitica Panizzeria, mentre leggevo gli sproloqui di quest'essere immondo con il quale condivido il mio tetto. Unica nota positiva di tutto il Blog è il rimando a un altro Blog ricco di contenuti e attrattive, cioè il mio, nel quale potrete scoprire una miriade di cose interessanti...venghino signori venghino! è arrivato l'arrotino!!!
Vado a dormire, non sto bene...

Anonimo ha detto...

Eh...che serata e che emozioni. Visto che io e Tanucce, credo, non ci siamo mai portati jummi, quella bussata l'ho vissuta quasi come un gol fatto dalla mia squadra nei minuti di recupero. Ora fare un accostamento del genere con la leggia è sicuramente offensivo ma rende l'idea.
Bella serata quella ma MAI quanto quella di una certa Madonna di Ferragosto...

GPV