martedì 13 marzo 2007

31 dicembre 2049

Caro diario,
Oggi mi sono svegliato presto perché sono venute a casa delle strane persone vestite come astronauti dello scorso secolo, che si sono molto arrabbiate vedendomi ancora nel letto. Una di queste persone mi ha svegliato gettandomi dell'acqua, poi mi ha costretto a raccoglierla tutta e rimetterla nel secchio, l'acqua di questi tempi può sempre servire, mentre un'altra persona mi ha accompagnato in agno e mi ha fatto vestire più in fretta possibile. Caro diario, non è una bella sensazione vestirsi la mattina presto con un coglione che ti ripete all'infinito di muoverti. Una volta vestito, l'uomo che mi ha controllato in bagno mi ha costretto ad uscire da casa mia.
Fuori, nel pianerottolo, mi viene incontro un mio vicino che non avevo mai visto. Sapevo chi era perché è schedato in portineria. Per fare conversazione mi dice: "Eh, brutta la disinfestazione...". Annuisco non sapendo di cosa stesse parlando. Appena lo saluto, forse perché uscito dal torpore mattutino, riesco a connettere: che scemo, oggi è giornata di disinfestazione! Che palle, dovrò passare la giornata in giro e la notte in albergo.
Scendendo per le scale penso a quanto sia strano che questo sindaco, padrone di tutti gli alberghi della città, abbia aumentato il numero di disinfestazioni.
Uscito dal giardinetto, mi aggredisce un pensionato e m’implora di aiutarlo. Io gli chiedo che cosa faccia qui e perché non è nella riserva con gli altri. Dalla sua bocca escono parole incomprensibili. Quindi, una pattuglia della PP (Polizia Pensionati), si ferma, immobilizza il vecchietto e con gran violenza lo scaraventa nella macchina sfrecciando a tutta velocità, in un luogo che conoscono solo loro: "La riserva per i pensionati". Ricordo che quando ero piccolo c'era un gran fermento sulle pensioni, i soldi per pagarle non c'erano. Quindi, quando vinse le elezioni il partito di governo fece costruire delle riserve dove mettere tutta la gente improduttiva ed elargiva una ricompensa a chiunque denunciava la presenza di un pensionato. Così portarono via mio nonno, denunciato da mio padre e nello stesso modo io denunciai mio padre un paio d’anni fa.
Lo stomaco comincia a farsi sentire, con tutto questo casino non ho fatto colazione. Mi dirigo verso il bar dall'altra parte della strada. Entro, saluto e nessuno risponde. Mi accorgo che tutti sono impegnati a vedere la TV che da la pubblicità del mega veglione di fine anno, organizzato dal MTL (Ministero del Tempo Libero). Una mega festa organizzata alla mega discoteca "spazio tempo". Si vede che il ministero non ha abbastanza soldi, lo scorso anno fu organizzata la festa alla mega discoteca spazio virtuale a soli 600 chilometri dal centro. Per risparmiare i bus questi statali farebbero di tutto. Ordino pepata di cozze e cappuccino, la colazione più in del '49. Già si parla che nel ‘50 andranno di moda caffè e cornetto: si torna all'antico! Finisco di fare colazione e prendo una cioccolata del MTL, la scarto e dentro ci trovo il biglietto per il mega veglione di questa sera. Che bello, però, ho ancora voglia di cioccolata.
Ho tutta la mattinata libera. Cosa fare? Decido di andare al parco, lì trovo una panchina all’ombra, perché col caldo che fa quest’inverno è sempre meglio stare attento ai colpi di sole. Più distante c'è una coppietta che pomicia e intorno a loro delle persone che commentano la loro performance. Vedo con la coda dell'occhio una coppia che si bacia in una zona più nascosta. Oltre a me se n’accorge anche un vigile che si avvicina a loro e gli prega di baciarsi in una zona più in vista, in modo che anche gli altri possano vedere. Loro, forse timidi, si rifiutano, quindi il vigile estrae una pistola e gli dice che se vogliono continuare a baciarsi lo devono fare all'aperto o altrimenti è meglio che se ne vadano. Il ragazzo cerca di protestare, ma lei lo ferma e gli dice che è meglio andare. Alcuni giovani sono impertinenti, non vogliono condividere i loro momenti intimi con gli altri, non hanno proprio il senso del dovere sociale. Passo tutta la mattinata al parco a vedere le coppiette e i bambini che giocano a piazza affari.
Intorno alle 13 comincio a sentire un po' di fame, quindi vado in uno di quei ristoranti che vanno di moda di questi tempi, uno di quei ristoranti che ti danno il cibo avariato: "La cozza morta". Dove il gestore ha promesso che ci sarà del pesce proveniente da un luogo dove è affondata una petroliera radioattiva (fantastico!). Il ristorante è pieno di gente. Io sono elettrizzato solo al pensiero del pesce, ma anche gli altri clienti non sono da meno. Mangiamo tutti con avidità. Però accade quello che non ti aspetti: nessun morto per avvelenamento! Solo una persona morta, ma per la delusione. In sala si sente il malcontento, i camerieri per cercare di salvare il ristorante fanno finta di morire, ma nessuno ci casca. A questo punto interviene il gestore dicendo che il carico di pesce è stato cambiato dai terroristi delle BS (Buona Salute) con del pesce buono. La sala, delusa, comincia ad innervosirsi, ma il gestore porta la calma e dice che gli è appena giunta notizia che i terroristi sono stati arrestati, processati, condannati e giustiziati. Quindi la sala esplode in un applauso spontaneo, c'è anche gente che piange. Il sistema funziona!
Esco dal ristorante, deluso per il pesce ma soddisfatto per il sistema. Ho voglia di un caffé, decido di andare al bar vicino al ristorante. Dentro noto uno strano personaggio che fa una specie di comizio, però la gente che lo ascolta invece di seguire il comizio attentamente sembra divertita dalle sue parole. L'uomo parlava di cose strane, diceva che controllano tutto quello che facciamo grazie alla carte di pagamento, diceva che conoscono i nostri gusti, che questo è il vero motivo del perché hanno ritirato le banconote. Stufo e annoiato chiedo al gestore perché tiene quell'uomo ormai verso la decadenza fisica e a quanto pare già decaduto mentalmente. Lui mi dice che è un'attrattiva del bar, che i clienti ne vanno pazzi e che è costretto anche a pagare le tasse per tenerlo. Questi commercianti farebbero di tutto per il denaro.
Fuori dal bar sono ancora infastidito dalla voce di quell'uomo. Non so cosa fare così leggo in un manifesto che oggi si organizzava una tirata di pietre, uova e frutta marcia al centro sociale. Ci vado con avidità. Il centro sociale è l'unico luogo dove ci sono ancora vecchi. Sono così spassosi questi vecchi che il comune ha chiesto un'autorizzazione al governo per tenerli lì perché attirano i turisti, così ogni tanto si organizzano gare di insulti, lanci di oggetti e tante altre cose spassose. Il bello di questi vecchi è che loro, mentre noi gli buttiamo oggetti di ogni genere, cercano di diffondere le loro strane idee, così è più facile colpirli. Passo tutto il pomeriggio lì. Probabilmente ho anche fatto fuori uno di loro, speriamo.
Per la cena, decido di andare in una pizzeria vicino al centro sociale, che prima non conoscevo. Quello sì che è un locale! Ci sono stati quattro avvelenamenti da cibo e tre morti di cui uno vicino a me. Bellissimo! Questo locale lo consiglierò a tutti i miei amici. E' bello uscire sazio e divertito da un locale, ora sono pronto per la festa.
Mi avvio lentamente alla festa, più mi avvicino alla discoteca, maggiori sono i cartelli del MTL che ti dicono: "DIVERTITI"; "CHI SI DIVERTE SA VIVERE"; "L'MTL PENSA A TE"; "L'MTL TI FA DIVERTIRE". Forse sarà una bella festa. Davanti alla discoteca ci sono i funzionari dell'MTL che cercano di svenderti droga, se gli chiedi del perché di questo prezzo loro ti rispondono: "Lo faccio per il tuo divertimento". Li evito tutti. Entro in discoteca con una faccia un po' seria, se ne accorge un funzionario dell'MTL che mi da un paio di pasticche e mi dice: "l'MTL pensa a te". Ho paura che questa festa sia una pubblicità dell'MTL. Il barista si accorge che sono dentro da cinque minuti e ancora non ho ordinato da bere, quindi mi chiama con il microfono e mi prega di venire al bar che c'è un Jack Daniels per me. Come fa a sapere che prenderò un Jack Daniels? Senza farmi troppe domande vado al bar e bevo il mio whisky. Inizia la musica, il dj mette tutta la musica latino-americana degli ultimi 150 anni. Ad un certo punto della festa interviene il ministro del tempo libero, dj Giovannino, che ci augura un buon anno e ci illustra il programma dell'MTL per il 2050. Poi lascia la parola a don Albertino il prete dj che ci fa dire un'ave Maria e contemporaneamente distribuisce pasticche per i più poveri.
Dopo la terza dozzina di canzoni latino-americane comincio ad annoiarmi, vorrei uscire. Cerco un uscita meno controllata, per non incontrare i funzionari dell'MTL, ma sembra impossibile. Riesco ad uscire dicendo che mi ha telefonato il mio spacciatore di fiducia e che mi aspetta fuori, tutto questo con il sorriso tra le labbra per non far insospettire i funzionari. Fuori ci sono gli agenti di polizia che controllano se una persona si mette alla guida sobrio. Scampo al loro controllo perché erano impegnati ad arrestare un astemio.
Quando comincio ad avviarmi verso l'albergo, iniziano i festeggiamenti per il nuovo anno, chi l'avrebbe mai detto, siamo nel '50. Camminando verso l'albergo penso alle parole dell'uomo al bar, ma mi distraggo perché vedo tanta gente attorno ad una macchina, chiedo cosa stia succedendo, un uomo mi risponde che c'è una coppia che scopa. Ne ho viste tante di coppie che scopano, preferisco andare all'albergo.
Nell'albergo il portinaio mi augura un buon anno e mi da una stanza con la TV. La stanza è confortevole. Ogni tanto ci vuole una bella stanza d'albergo. Mi lavo (lo so, sono un po' retrò), mi metto nel letto e accendo la TV, dove il sindaco, che mi augura una buona permanenza, parla della sua politica e del perché bisogna ancora eleggerlo e dice che la disinfestazione è il perno della suo programma. Chissà perché ci tiene così tanto. Finalmente se ne va e posso vedere i programmi normali. Ad un certo punto mi viene in mente una frase dell'uomo al bar: "siete tutti subdoli della pubblicità". Che cazzata questa frase. La voce fastidiosa se ne va, finalmente posso vedere la TV in pace. Cambio canale e trovo una televendita di una nuova sveglia, non mi interessa, ce l'ho già una sveglia. La televendita è martellante, ripete fino alla nausea i pregi della sveglia, ma io la sveglia ce l'ho. Rompe un po' i coglioni questa televendita, ma io una sveglia ce l'ho. La televendita comincia a diventare più carina, ma io la sveglia ce l'ho. Finita, spengo la TV per dormire, la voce del sindaco mi augura una buona notte e io ho in mente un solo pensiero: domani mi comprerò la sveglia.

Liberamente tratto da un monologo di Paolo Rossi.

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