sabato 31 marzo 2007

Il mio blog, denominato Antonio, partecipa all'iniziativa: "Questo blog non è un essemmesse".

Navigando su internet mi sono imbattuto nell'iniziativa: "Questo blog non è un essemmesse", dove è stato creato un manifesto per bandire l'odioso linguaggio da SMS fatto di abbreviazioni, assenza di spazi e parole, che, sinceramente, faccio fatica a capire. Io, nella mia scoperta quotidiana della rete, ne ho trovato parecchi di blog fatti da ragazzini, dove l'italiano diventa un opinione e posso dirvi che sono illeggibili e odiosi. Quindi, sono pienamente d'accordo con gli autori del manifesto:

Manifesto dell'iniziativa:

Sei qui perché sei insofferente, stufo.

Parliamo chiaramente:
Non se ne può più di leggere commenti, e post nei forum, scritti come se si trattasse di uno ShortMessageService.

Abbiamo imparato a scrivere a scuola.
Dopo i banchi di scuola sono venuti i cellulari, ad affinare abilità di sintesi per cercare di far rientrare un pensiero in una sola schermata.
Qualcuno si è superato: lentamente abbiamo iniziato a ricevere messaggini sempre più straboccanti di caratteri.
Gli spazi fra le parole sono scomparsi,
Chiara è diventata Kiara,
Massimo, maXimo,
Perché Xké.

Gli schermi dei vostri computer (a differenza degli schermi dei vostri cellulari) sono ampi, grandi, definiti.
Nessuno vi fa pagare se in un post o in un commento invece che 150 caratteri ne scrivete 600 (..anzi spesso il gestore del sito ne è contento).
Non giustificatevi dicendo che più si scrive sulla tastiera, più questa si rovina..

Qualora, voleste partecipare all'iniziativa con i vostri blog, collegatevi a "questo blog non è un essemmesse" e seguite le istruzioni oppure, in fondo a destra, sulla barra laterale, troverete il banner dell'iniziativa: cliccateci sopra.
Quindi da oggi il Diario di Bordo, oltre a bandire l'inglese inutile, bandisce il linguaggio da essemmesse! Qualora troverò, nei commenti, parole abbreviate, sarete ripresi da me con insulti allungati...

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