sabato 6 ottobre 2007

Il fatto non sussiste

Tanti anni fa in un paese di pescatori del Gargano, arrivò l'industrializzazione! L'eni decise di costruire sul golfo di Manfredonia, in uno dei luoghi ai tempi più incontaminati, ricchi di biodiversità e di reperti archeologici di Italia, una sua fabbrichetta chimica.
Il popolo manfredoniano, come quello dei paesi limitrofi accolse bene la venuta dell'industrializzazione. Si campava di agricoltura, allevamento e di pesca, il turismo di massa era lontano e Padre Pio non aveva il numero di visitatori che ha avrebbe continuato ad avere negli anni.
Così l'indomito popolo del Gargano del sud, lasciò la zappa, la pecora e la rete da pesca e si diede al chimico. Tutti lavoreranno!!! Nessuno andrà più via di qui!! Questo si diceva.
In realtà, nonostante la gioia iniziale e la creazione di alcuni posti di lavoro, di disoccupati ce ne sono sempre stati tanti e le persone costrette ad abbandonare la gialla terra del sud Gargano aumentavano anno dopo anno.
Era il 26 settembre del 1976, non posso sapere che tempo faceva, ma l'immediata vicinanza del mare, mi fa credere che facesse ancora caldo. In quel giorno una colonna della fabbrica esplose e contaminò l'ambiente circostante con 12.000 tonnellate di arsenico.
I dirigenti per quattro giorni nascosero l'accaduto. Pare che rilasciarono notizie rassicuranti, dicendo che la quantità di arsenico fuori uscito era minimo, fecero continuare a lavorare gli operai e mandarono 20 di loro a pulire a mani nude la fanghiglia fuori uscita dallo scoppio. E' continuarono a fischiettare come niente fosse.
Morirono 17 operai per conseguenze tumorali e non si contano quanti cittadini del quartiere monticchio, quello a ridosso della fabbrica, si siano ammalati di tumore per questa esplosione.
Fino a qualche anno fa tutto questo pareva scomparso dalla mente dei cittadini del luogo, io appresi per caso solo lo scorso anno di questa tragedia, leggendo qualcosa sullo spettacolo teatrale "Anagrafe Lovecchio", che racconta la storia dell'Enichem dall'esplosione ai giorni nostri e la storia dell'ex dipendente Nicola Lovecchio (uno dei 20 operai mandati a pulire a mani nude la fanghiglia), malato terminale di tumore, che assieme al Dott. Portaluri, raccolgono prove che serviranno ad iniziare un processo contro i dirigenti Enichem.
Sarà, ma il popolo del sud Gargano si suddivide in gente che vuole sapere e gente che fa scivolare tutto giù, ecco perché non ho mai sentito parlare di questa esplosione dai miei parenti manfredoniani, anche se avevo due zii che lavoravano lì.
Qualche tempo fa, in preda alla curiosità, decisi di farmi raccontare da mia madre (manfredoniana di nascita) i suoi ricordi sull'accaduto, ma l'unica cosa che mi disse fu, che le sue sorelle con le famiglie vennero a dormire a San Giovanni a casa nostra per una notte, ma poi mi disse che in realtà non successe niente di preoccupante.
Ecco questa analisi di mia madre, la quale percepisce una tragedia solo se causa morti al momento, secondo me deve aver influenzato i giudici che hanno deciso che il fatto non sussiste e hanno assolto tutti gli accusati del processo Enichem...

4 commenti:

Categong ha detto...

Vergogna!
Erin Brockovich ci voleva.
:-(

Barbara Tampieri ha detto...

Grazie per averlo ricordato.

Anonimo ha detto...

Molto spesso si consumano tragedie di questo tipo in silenzio senza che la gente comune si renda conto dei danni.Essendo tua conterranea,sono salentina,capisco benissimo in quale contesto si svolsero i fatti.Anche Brindisi è stata martoriata dalla Montedison e ora dalla Centrale FedericoII che inquina tutte le coltivazioni, o la Diossina a Taranto...ma il fatto non sussiste.Grazie per questo post.Un saluto
-Vulcanochimico-

Tanuccio ha detto...

@cate

Penso che Nicola Lovecchio e il Dott. Portaluri, siano stati gli "Erin Brockovich" della situazione. Ma qui si sta in Italia e questo non è un film

@lameduck

Io ho fatto solo un post. Il ricordo è iniziato grazie ad altre persone.

@vulcanochimico

Certe zone della Puglia sono state distrutte per far spazio al progresso, alla lunga molte persone ne hanno sofferto e la disoccupazione non è stata risolta.
Purtropp, qui i colpevoli ci sono. Non è una scelta politica da criticare. In questo caso, dopo l'incidente si è volutamente fare finta che la fuoriuscita di arsenico non fosse un problema. Si è mandata la gente nelle fabbriche come se niente fosse, con la compiacenza di medici asserviti all'Eni...