sabato 14 luglio 2007

Juri (ultima parte)

Chiudo oggi questa storia che ci ha accompagnato per due mesi e mezzo e con questo ho quasi finito la mia memoria storica e quello che ho scritto in gioventù.
Vi annuncio
che in cantiere (cioè nella mia testa malata) ci sono già due storie, una l'ho cominciata a scrivere e non sono assolutamente a buon punto, l'altra è solo un'idea... Ho bisogno solo di un po' di tempo che si trova e di un po' di voglia, che è più difficile da trovare.
Spero che la storia di Juri vi sia piaciuta e che dopo questi mesi vi siate affezionati al mio personaggio, non vi anticipo il finale, lo scoprirete leggendo l'ultima parte. Per chiunque voglia rileggere questa storia e altri racconti che ho pubblicato sul Diario di bordo, ho predisposto sulla barra laterale un box, dove troverete tutti i link.
Un saluto a tutti e un saluto a Juri, nostro compagno di avventure per questi mesi...


TRE ANNI DOPO.

Dopo l'incontro e l'addio di Maria, la vita di Juri continuò monotonamente come prima, aveva abbandonato il corso d'inglese e si era dedicato al lavoro e al suo rito propiziatorio al sonno. Sembrava che non fosse cambiato niente ma, nella sua mente, c'era un ricordo in più: Maria. Negli ultimi tre anni si erano anche sentiti, solite telefonate: come stai; quando vieni in america; che bei ricordi con te.
In america Maria aveva conosciuto un ragazzo, col quale aveva una relazione, lui bello, alto e biondo, sembrava l'opposto di Juri.
Ogni giorno il nostro eroe si chiedeva se amava ancora Maria ed ogni notte faceva scendere giù la mano. Era pienamente consapevole che lei se ne era andata per colpa sua, sapeva benissimo che la sua scelta aveva fatto soffrire l'unica donna con la quale era riuscito ad instaurare un mezzo rapporto. Non riusciva a perdonarsi per quello che aveva fatto e l'infelicità degli ultimi tre anni, per lui era strettamente connessa alla sua scelta di rifiutare Maria. Era tornato l'uomo più infelice della terra...
Era il giorno del suo trentesimo compleanno, Juri era più triste del solito, ascoltava i messaggi di auguri nella segreteria, aveva deciso di non rispondere a nessuno. Ad un tratto arrivò un messaggio di Maria: "Ciao Juri, volevo farti gli auguri. Mi manchi tanto, quando vieni in america? Ti voglio augurare tanta felicità e cento di questi giorni!"
Juri cominciò a piangere, si avvicinò al telefono e lo lanciò al muro gridando: “CENTO GIORNI DA SOLO!!
Dopo questo sfogo, decise di andare a letto, ma il sonno non giungeva. L’una. Cercò di contare anche le pecore, ma il sonno era respinto dal suo nervosismo. L’una e un quarto. Decise di far scendere giù la mano, ma era molto nervoso e non riuscì ad eccitarsi. L'una e quaranta. Si alzò dal letto e camminò nervosamente per la casa, non lo calmò neanche la valeriana. Le due e dieci. In casa non riusciva a calmarsi, quindi decise di prendere la macchina e uscii nella notte cittadina. Le due e mezzo. Fuori si rilassò, gli piaceva guidare. Le tre. Si accorse che con la macchina era giunto al semaforo dove aveva preso il passaggio da Maria, gli assalì il ricordo della ragazza, voleva piangere ma accellerò al massimo e corse via da quel semaforo. Le tre e mezzo. Continuò il suo giro in macchina fino ad arrivare in una zona poco raccomandabile della città. Le tre e cinquanta. Arrivò in un lungo stradone pieno di prostitute, ne vide una bionda che somigliava a Maria, si avvicinò, gli chiese il prezzo e la caricò in macchina, così Juri a trent’anni perse la sua verginità. Le quattro.


5 commenti:

Unknown ha detto...

Sniff... sniff...
sono commosso, questo finale è bellissimo, tremendamente romantico, meglio di come l'avevo immaginato! Ho ancora le lacrime agli occhi... complimenti Tano: 100 di queste storie!

Anonimo ha detto...

,a no per me questa storia ha ancora una finestra per riprendere o finire del tutto rientra tutto nel normale che ci stia male e che vadi a puttane ops che si decida per timidezza di finire in bellezza w regalare la sua verginita'
e io che son sensibilmente romantica aspetto che maria ritorni dall'america :-p


dolcenotte lupettino
anchio ti auguro cento di queste storie ma qualcuna falla finire bene perche credimi ogni tanto qualcosa di buono c'e nella vita
smuakk dolcenotte

Tanuccio ha detto...

@ Albe

Piangi in quel di Siracusa, tra un bagno e un arancino... Devo piangere io in quel di parma tra un bagno di sudore e un sugo pronto...

@ tempestanotturna

Purtroppo non ho mai pensato ad altro finale, questa storia nacque dal finale...
Penso anch'io che nella vita c'è tanto di buono, ma questo è un racconto e nelle storie che io penso e poi scrivo in genere mi piace cercare l'originalità. Poi chissà, dopo questa esperienza Juri prende coraggio, va in america, picchia il tipo bello e sposa Maria, ma a noi non è dato saperlo, abbiamo sbirciato nella sua vita e ci siamo fermati alla perdita della sua verginità. Il resto lo lascio immaginare a voi...

Unknown ha detto...

I finali alternativi che avevamo studiato noi non erano mica male, però... :-))))))))

Piango, sì! Perché l'arancino è poco cotto e l'acqua del mare troppo fredda! :-D)))))))))))

Tanuccio ha detto...

@ Albe

Specie quello del cambio di sesso...