domenica 3 giugno 2007

Juri (12^a parte)

UN IMPREVISTO CHIAMATO ANTONIO.

In TV davano un programma abbastanza noioso che fece addormentare Juri sul divano. Ma il suo sonno fu interrotto dal rumore del campanello. Quando andò a rispondere fu veramente sorpreso di sentire la voce di Maria che gli chiedeva se poteva salire.
Nell’ingresso Maria scoppiò in lacrime e lo abbracciò.
Cosa è successo?”, chiese preoccupato Juri.
No, niente”, rispose Maria tra i singhiozzi, scusami, non sapevo dove andare e allora sono venuta qua.
Sì, va , ma che ti è successo, nessuno piange così invano.
Ho visto un film…
Non dire stronzate!”, Juri cominciò ad arrabbiarsi, ma questo fece piangere di più Maria, quindi dovette convergere su delle parole amichevoli: “Dai, lo sai che di me ti puoi fidare.
Antonio…”, sussurrò Maria.
Chi è questo Antonio?”, era scosso nel sentire un nome maschile, tutti i progetti che si era fatto stavano crollando.
Oggi sono uscito con lui e mi ha chiesto di metterci assieme, ma io gli ho detto no, e così ha cominciato ad urlare ed a inveire contro di me dicendomi che ero una troia.
Ti ha proprio offeso, e tu non hai reagito!? Hai solo pianto?”, ma Juri fece uno sbaglio.
No!”, gridò Maria, “Io ho pianto perché ci tengo a lui!
Gli occhi di Juri divennero dubbiosi, ma come si può essere affezionati ad un essere che ti offende in quel modo? Non riusciva a capire il comportamento di quella ragazza che fin dal giorno prima gli era sembrata la sua donna ideale.
Maria sembrava incredula: “Credevo che tu mi capissi” e scappò via, Juri la inseguì, ma era troppo tardi, Maria era scomparsa nei fumi della città.
Adesso Juri aveva di che pensare. Chi era questo Antonio? Come mai Maria si era comportata così? Ma, soprattutto, cosa voleva Maria da lui? Questi pensieri si conficcarono come uno spillo nel suo cervello e decise di mettersi a letto. Ma i troppi pensieri non riuscirono a farlo addormentare, così verso le tre di notte, esasperato fece scendere giù la mano.
Il mattino dopo, forse per via della nottataccia, Juri era ancora frastornato, non riusciva a capire il perché del comportamento di Maria e, cosa ancora più preoccupante, in lui nacque la certezza che non riusciva ad ascoltare le donne e che se avesse perso lei, non ci sarebbe stata altra donna per lui.
Juri si creò il suo bivio: chiamare Maria per così dimostrare la sua vicinanza o essere coerente con se stesso e far vincere il suo orgoglio. Decise la seconda strada e l’avrebbe seguita senza scrupoli se non ci fosse stato di mezzo il corso d’inglese.

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