venerdì 23 novembre 2007

ISS pro (3^a e ultima parte)

La prima parte qui
La seconda parte qui

Fu un bacio intenso. Uno di quei baci che si ricordano per sempre e si portano pure nel letto di morte. Era felice e decise di aprire gli occhi per rivedere in volto la sua amata, ma non appena li aprii si accorse di non essere più nell’ascensore, ma in uno studio televisivo.
Marisol stava alla sua sinistra, qualche metro distante a lui, e non si faceva chiamare più così, bensì Maria. Aveva con se una cartelletta e gli stava chiedendo se voleva aprire la busta.
All’inizio non capii quella domanda, ma subito dopo si rese conto che davanti a lui c’era una grossa busta di lettere con un piccolo schermo al centro dove era proiettata la sua playstation con ISS Pro che “girava”. Maria gli ripeteva che se avesse aperto la busta avrebbe avuto la possibilità di continuare a giocare col suo gioco preferito e di acquistare il grande campione che in ogni torneo gli era sempre sfuggito per questioni di bilancio.
Non sapeva come rispondere, era realmente arrabbiato con la sua consolle e con quel dannato gioco che quella sera non era voluto partire, non gli poteva perdonare di averlo costretto ad uscire di casa.
Si guardò attorno e vide uno stuolo di vecchie bizzoche che, con urli di scimmie selvagge, lo spingevano ad aprire la busta e a riappacificarsi con la compagna di tante serate.
Era in stato confusionale e continuò a guardarsi attorno con la sua faccia da ebete, finché la sua attenzione non venne attirata da ciò che vide all’interno di telecamera: il vecchio bar, con gli amici, intenti a giocare a carte e Antonio, l’ubriaco del paese, intento a trattare il prezzo dell’ennesima birra Peroni con Cettina.
Si avvicinò alla telecamera e gridò con tutta la voce che poteva, per farsi sentire dagli amici, chiedendoli di liberarlo da quell’incubo; ma Maria, conscia che il comportamento del suo ospite era antitelevisivo, annunciò la pubblicità.

“Aiutoo! Liberatemi! Maria mi tiene in ostaggio! Chiamate Maurizio!” e incominciò a correre come un forsennato per lo studio. Si diresse verso le quinte, attraversò lo stretto corridoio dove si trovavano uffici e camerini per divi, giunse all’uscita e spinse il maniglione antipanico oltre il quale era appostato Sandrone, il responsabile della security; fintò di andare a destra e scartò a sinistra evitando il placcaggio di quella montagna umana e dopo pochi metri era fuori dal cancello, si voltò per controllare di non essere seguito e invece del cancello c’era di nuovo quel bar affollato di gente strana e cocktail colorati. Sudato oltre ogni limite della decenza, con l’aria stravolta, entrò e vide Marisol dietro al bancone. La musica era ancora più assordante di come la ricordava, “Marisool!”. Tirò due pugni a casaccio davanti a sé per farsi largo, ma quella gente era come le sabbie mobili, continuava a stringersi davanti a lui impedendogli di proseguire, “Marisoool!!!” riprese più forte ”Marisooool!!!!”…
Sentì uno schiaffo in pieno viso. “Ma cosa urli? Chi è sta Marisol? Sveglia che tocca te!”. Stava seduto sul divano di casa sua, era in corso il consueto torneo di ISS Pro settimanale con i suoi amici. Due di loro armati di birra avevano appena finito la loro partita, la Playstation funzionava benissimo. Aveva sognato tutto: il bar, lo studio televisivo di Maria, Sandrone, De Franceschi, Gago… e soprattutto lei, Marisol. Anche il bacio in ascensore: tutto un sogno. Si alzò dal divano, due gocce di sudore gli scendevano dalle tempie. Si infilò il giubbotto e si avvolse il collo con la sciarpa. “Oh! Tutto a posto? Stai bene? Che stai facendo? Gago ci sei? Tocca a te!”. “No, ragazzi: stasera non ho voglia di giocare, esco a fare due passi, magari hanno aperto qualche locale nuovo…” E, mentre si chiudeva la porta alle spalle, si sentì pervadere da un senso di benessere, di speranza, di ottimismo, di libertà, che non provava ormai da tanto tempo e che, a esser sinceri, non ricordava bene se l’avesse mai provato davvero: si sentiva (di nuovo?) vivo.

Fine

In contemporanea con L'Eco Di Dionisio

AGGIORNAMENTO

Così, giusto per perdere un po' di tempo, queste storie scritte a quattro mani avranno una loro casa in questo blog.

6 commenti:

Unknown ha detto...

Se nessuno esprime un giudizio, allora lo farò io...
La storia è delirante, somiglia molto ai due che l'hanno scritta, è divertente, semplice, lineare. Splendida la parte in cui compare Maria e ancora meglio quella in cui il protagonista invoca l'aiuto di Maurizio!
Un plauso ai miei ragazzi che, con efficacia e tempismo, si sono passati la palla in maniera superba! Speriamo di ripetere l'esperimento con entrambi al più presto.

IL DIRETTORE (IR)RESPONSABILE

P.S.: Per la cronaca, Lupo Sordo in rosso, il Vice Direttore in nero!

Anonimo ha detto...

Ma che carino...
meglio Marisol 8seppure in sogno) di ISS Pro.
Senza dubbio.

Uscire fa bene.

Ciao!

Tanuccio ha detto...

@albe

Miei ragazzi??? Lo so che è difficile da accettare, ma sono fidanzato... :)
Certo che l'esperimento si ripeterà e a dimostrazione di questo ho creato un blog che conterrà tutte le storie che piano a piano creeremo.
Fatti un giro qui... :D

@comicomix

Anch'io come te sono all'antica... Meglio le donne che le playstation :D

Anonimo ha detto...

Ma poi un bacio è un bacio!! ;)
Buona fine settimana Lupo :)

Categong ha detto...

Ma c'hai più blog tu di catepol?
;)

Tanuccio ha detto...

@missi

Ma un bacio potrebbe essere anche un cioccolatino ;)

@cate

Voglio entrare nel guinnes dei primati (cioè bere la birra irlandese fabbricata dalle scimmie) :D