giovedì 19 aprile 2007

Diario di bordo di un viaggiatore low cost

L'occasione era ghiotta: la mia ragazza lavora a Londra, ed io non potevo non scroccare il posto letto per farmi una vacanza con spese minime, così ho preso il primo aereo da Parma e sono andato nella capitale inglese.

Il volo Parma - Stansted:
Dio benedica la Ryanair, da quando c'è questa simpatica compagnia irlandese, tutti noi possiamo viaggiare per l'Europa a minime spese. Io mi immagino gli amministratori delegati di questa compagnia, ogni giorno a bere birra ed ad estrarre i fortunati posti che viaggeranno ad 1 centesimo. Così prendo il volo Ryanair che da Parma va a London Stainsted, ci metto due ore per arrivare nella capitale brittanica.
Le assistenti di volo sono delle vere cesse e parlano solo l'inglese, cosa molto ingiusta, visto che in Italia per fare questo lavoro devi conoscere almeno un paio di lingue. Gli annunci, anche i più importanti sono soltanto in lingue inglese. "Che palle", penso io... Quelle che mi gratto quando gli assistenti di volo, fanno la solita coreografia per indicarci le uscite di sicurezza. Gli unici messaggi in italiano sono quelli pubblicitari... potere del business... Volo tranquillo, atterraggio un po' brusco, ma almeno sono vivo...

Trasporto Stansted - Londra:
All'aeroporto di Parma una ragazza carina mi ha consegnato un dépliant con gli orari dei bus Terravision... Quindi arrivo a Stansted con un bagaglio di conoscenze adatte: so cosa prendere e conosco gli orari. Ma all'arrivo al piazzale dei bus mi guardo intorno in cerca di qualcosa e un ragazzo, vedendomi indeciso, mi ferma e mi fa: "Can I help you?"... Frase di facile comprensione, che anche un imbecille come me capirebbe... Ma io, nonostante avessi bisogno di aiuto rispondo di no... Mi fermo un attimo e penso: "come no!!! Non ci stai raccapezzando niente! Sì, ti serve aiuto!!!"... Blocco il tipo e gli dico, in Italiano: "Come no! Sì! Sì! Sì!"
Il ragazzo mi fa: "sei italiano?"
"Certo", rispondo io, così scopro che per la Terravision lavorano solo italiani. Mi chiede dove voglio andare e mi indirizza verso l'autobus parcheggiato lì vicino che mi porterà a Liverpool Street...
Il pilota del bus è un piccolo Shumacher che guida a sinistra, non ci raccapezzo niente, ma va bene lo stesso... Mi godo un po' di campagna inglese e, entrando a Londra, noto che in questa città si usa molto il prato all'inglese... Chissà perché?

Londra:
A Liverpool Street aspetto R., e mentre l'aspetto noto che gli inglesi sono autisti a dir poco spericolati, sfrecciano per tutta la città in direzione sbagliata... Un pensiero mi assale: "e se avessero ragione loro?"
Mentre sto seduto su una panchina (una delle poche che c'è a Londra... noi italiani siamo più pigri) ad aspettare l'arrivo di R., una ragazza mi chiede indicazioni... AIUTO!!!! Mi domanda, in inglese, dove passa il bus per Stansted, le faccio segno che passa lì vicino - "ok, questa è andata..." - poi mi chiede quando c'è l'ultimo bus... PANICO!! Cosa cazzo le rispondo... Aguzzo un I don't Know maccaroneccio, lei mi guarda tristemente e mi dice Tank You...
La ragazza con aria sconsolata si posiziona dove le ho indicato io e aspetta... Mentre la vedo, ho un colpo di genio (a volte capitano anche a me): IL DÉPLIANT CHE MI HANNO DATO ALL'AEROPORTO DI PARMA!!! In quel momento però sorge un altro problema: Come faccio a spiegarglielo? Mi avvicino col dépliant in mano e le faccio: "Excuse me, I have this...", le indico i viaggi da Liverpool street a Stansted, la ragazza fortunatamente capisce e mi ringrazia... Io non le rispondo prego. No perché sono maleducato, ma perché non so come si dice...
Il mio primo rapporto in lingua inglese a Londra è andato bene! Bravo Lupo!!!!
Finalmente arriva R. che mi porta a casa sua... Cosa dire del quartiere dove abita la mia amata... Bello, caratteristico, ma decadente... La mia padrona mi spiega che la zona si chiama West End e che qui ci abitano gli immigrati, infatti faccio fatica a vedere un volto tipicamente inglese... Il quartiere è pieno di negozi etnici le case sono basse e a mattoncini, la manutenzione e la cura di quest'ultime è molto approssimativa.
Casa di R. è un dormitorio in stile col quartiere: decadente e a mattoncini. Nelle scale c'è un inquietante puzza di gas, quando le chiedo di questa puzza, lei mi risponde che è normale e che quando ha affittato la stanza, il padrone di casa le ha risposto allo stesso modo... mi tranquillizzo (forse)...
Vista l'ora tarda e la stanchezza di entrambi, decidiamo di non uscire di casa la sera, mangiamo un piatto di spaghetti e andiamo a dormire nel suo splendido letto (un materazzo appoggiato a terra).
L'indomani prendiamo la tube e ci dirigiamo verso Westminister, non appena esco fuori mi si pone davanti il big ben, guardo l'ora e noto che va un minuto avanti, non sono poi così precisi sti londinesi...
Westminister è la zona dove ci sono tutti i centri di poteri, nel l'arco di pochi chilometri si incontrano il parlamento, Scotland Yard, Buckingam Palace, Dowing Street etc è inutile dirvi che sembrava sotto assedio, vista la marea di carabinieri inglesi, tutti col loro fucile di ordinanza, che presidiano quella zona.
Per un paio d'ore di sonno in più mi sono perso il cambio della guardia a Buckingam Palace, in compenso mi godo le guardie della regina e penso: "Ma non si sento ridicoli con quel coso in testa? A cosa cazzo servono!?" Infatti, per far notare l'inutilità di questa armata, all'ingresso del cancello ci sono i soliti poliziotti con mitra spianato... Ho timore anche ad avvicinarmi, visto che per me hanno la faccia di chi spara a vista... Già mi prefiguravo la scena: I poliziotti che mi intimano l'ALT ed io che dico: "I'm not a terrorist! I'm Italian! This barba? I don't have gillette!!!! Beckam yes, but I no!!"... Fortunatamente sono più abituati loro ai turisti che noi ai mitra e non puntano il cannone su nessuno, anzi, si fanno anche fotografare...
Il pomeriggio lo passiamo lungo il Tamigi, verso il London Bridge... Posto bellissimo, lì le guardie vanno scemando, prendiamo una birra, attraversiamo un paio di ponti e ci dirigiamo verso la City!
La City è un posto molto moderno, accanto alle tipiche case inglesi si trovano palazzi, sedi di aziende, il grattacielo più caratteristico è "il suppostone", dal nome avrete capito la forma e se non avete capito vedete la foto qui accanto, nella city si trovano i tipici gentlemen inglesi, tutti ingravvattati e molto gentili. Mi pento di non aver portato curriculum, non si sa mai...
Sul tardi, esausti, torniamo a casa e decidiamo di mangiare fish and chips... Peccato che il fish sia merluzzo, pesce di cui sono allergico, mi limito a cenare con le chips...
Il giorno dopo per mezza giornata giro da solo per Londra, visto che R. lavora, decido di visitare ciò che non ho visto il giorno prima. Prendo la tube sempre per Westminister, non mi fidavo di scendere in luoghi a me sconosciuti, e noto che ogni tanto nella metropolitana una vocina ripeteva continuamente: "Mind the gap". Sarà qualche attacco terroristico? No: a Londra alcune stazioni si fermano in curva e si forma un gap tra il treno e il marciapiede, quindi bisogna stare attenti a quel gap. Sceso alla stazione, decido di cambiare strada, per vedere ciò che non ho visto e mi batto a tappeto l'altra metà del fiume a me sconosciuta. Nel mio girovagare londinese rischio di essere investito un po' di volte, visto che, nonostante l'avvertimento su dove guardare (in genere nei marciapiedi londinesi ti avvertono con delle scritte: look left - look right), io, imperterrito, attraversavo al modo italiano, vedendo da tutt'altra parte.
Riesco, senza volerlo ad arrivare nelle zone di Covent Garden, secondo me la parte più bella di Londra. Lì incontro mimi, ragazzi, tetri, locali, signori ingravattati... Bellissima Covent Garden, vicino ad un locale c'è un quartetto che suona musica classica... Rimango incantato da tutto ciò.
Nel mio passeggio senza senso, noto delle persone che per mestiere fanno le insegne pubblicitarie: in pratica questi esseri sfortunati, stanno ore e ore a mantenere un cartello con la pubblicità di un ristorante, di un teatro, di un negozio o di qualsiasi altra attività commerciale. Mi chiedo: "Chissà quando prendono? Ma ce l'avranno la National Insurance? E i sindacati?"
Nel pomeriggio incontro R. e decido che non ne ho avuto abbastanza di Convent Garden e la visitiamo assieme in maniera più approfondita... Me ne innamoro sempre di più e la mia dolce metà mi racconta che il fine settimana questa zona è piena di vita.
Intorno alle otto, entrambi esausti, ritorniamo a West End, dove ci aspetta un piatto di pasta...
L'indomani alle 6 ci svegliamo, faccio compagnia a R. finché non va a lavoro, mi preparo e mi avvio verso Liverpool Street, dove c'è il bus che mi riporterà a Stanted.

Il volo di ritorno:
Il volo di ritorno è stato un attimo più traumatico, nella partenza, prima di prendere una traiettoria stabile l'aereo fa varie virate. Il capitano, questa volta abbozza qualche messaggio in italiano oltre alle pubblicità e nel ritorno a Parma prima di atterrare l'aereo gira attorno all'aeroporto, facendomi preoccupare oltre il livello preoccupabile...

10 commenti:

Tanuccio ha detto...

In questo post ho infranto una regola del sudetto blog: non scrivere termini in inglese futili....
Qui i termini inglesi fanno parte integrante della storia, quindi la lingua anglosassone in questa storia non è futile.
Qualora non foste d'accordo con me, vi invito a postare commenti...

Unknown ha detto...

Come si fa a non essere d'accordo con chi ha mostrato un sacchetto pieno di vomito in faccia alla Regina?
SEI UN MITO TANAZZO!!

Unknown ha detto...

P.S.: Lieto di riaverti tra i comuni mortali... ora, spero di riavere fra noi anche Roberta!

Anonimo ha detto...

"ora, spero di riavere fra noi anche Roberta!"
Povera ragazza, se sa che ti rivolgi così nei suoi confronti come minimo si tocca!!!
Complimenti per l'ottimo accento inglese e felice di riaverti presso queste tristi mura italiane :-D

Tanuccio ha detto...

Per anonimo... Non hai messo il tuo nome... Non so chi sei... Mi posti un altro commento col tuo nome per favore

Unknown ha detto...

PER ANONIMO: Soprattutto, hai scritto che la sua ragazza si toccherebbe se sentisse che mi rivolgo così a lei... spero per te sia stata solo un'involontaria gaffe o saranno c***i tuoi!

Anonimo ha detto...

ma si puo' quasi alla fine del racconto rimandare all'inizio
per vedere il suppostone :-p

Tanuccio ha detto...

Per Virginia
Purtroppo blogspot mi da la possibilità di mettere solo una foto e per forza all'inizio...
Io volevo mettere più foto di Londra, disperse per tutto il post, ma mi sono scontrato con questo...
Poi il post è figlio della mia stanchezza (l'ho fatto appena tornato a Parma) e della mia frenesia di scrivere qualcosa su questa città, avevo paura che se ne facevo uno più in la mi sarei dimenticato alcune cose..
Comunque la prossima volta lavorerò più di fantasia, te lo prometto!

Anonimo ha detto...

Sono Roberta...e colpa mia se Gaetano e venuto a londra....
comunque vorrei inserire un`errata corrige...Gaetano ha scritto che nella metropolitana la vocina dice "Main the gap"...in realta la vocina dice "Mind the gap"...il mio amore conosce un inglese un po maccheronico..ma io non mi scandalizzo...visto che qua la conescenza del proper english e una virtu...l`altro giorno uno al lavoro (che vive a Londra da 45 anni) mi ha chiesto se toilet si scriveva con una o due t alla fine...e un altro (che vive a Londra da 7 anni) mi ha chiesto come si scriveva "chocolate"....
e comunque non vi preoccupate non mi tocco...(non ho niente da toccarmi...ancora) spero di tornare presto...perche mi so rotta le palle di lavare piatti e bicchieri e fare caffe....lo posso fare anche in Italia....
da Londra e tutto
un bacione

Tanuccio ha detto...

O cazzo... Ha ragione Roberta... La stanchezza unita all'ignoranza fa brutti scherzi, provvedo subito a cambiare il post...