Diario di bordo da San Giovanni Rotondo

Rieccomi qui a scrivere sul Diario di bordo... Vi sono mancato?

Da oggi fino a Settembre questo blog verrà aggiornato dalla Montagna del Sole e più precisamente da San Giovanni Rotondo, mio paese di nascita... E' molto strano scrivere su una tastiera normale, invece che su quella del portatile..

Qui fa freddo, da tre giorni spira la bora (o come si dice qui: mena la vorija), sembra Autunno, spero che il caldo ci invadi. Oggi, secondo le mie più rosee previsioni dovevo passare la giornata al mare ma, complice il disbrigo di alcune pratiche inerenti la mia patente ho dovuto rimandare il tutto a giornate più consoni (ammazza come parlo bene).

Come oramai tutti sapete, sono partito venerdì sera alle 18,30, in barba a tutti i bollini rossi e al grande esodo estivo, è stato un viaggio tranquillo, abbiamo trovato un po' di coda solo a Rimini, 10 minuti fermi. L'unica cosa rossa che ho incontrato lungo l'Adriatico è stata la Ferrari che ci ha passato verso Ancona.

Sono sceso in compagnia del mio coinquilino che, da buon cittadino, ha testato le nuove norme sulla sicurezza stradale, andando da Forlì fino ad Ancona, senza cintura e, a volte, parlando col telefonino e, altre volte, scrivendo SMS, roba che se ci fermavano gli sbirri, non solo gli levavano la patente ma gli levavano anche il primo figlio maschio.

Ho viaggiato in sua compagnia fino al casello di San Severo, poi lì mi è venuto a prendere mio fratello che mi ha portato a casa. Così, complice una fame da lupi sordi, ho salutato il mio coinquilino e sono subito ripartito da casa, senza badare a ciò che avevo dentro la sua macchina... e fu così che il mio cellulare, decise di continuare il viaggio fino alla città che diede i natali a Giuseppe Di Vittorio.

San Giovanni vive sempre nell'immobilismo che contraddistingue i paesi di provincia, pare che ogni volta che torno non sia cambiato mai niente ma questo non è vero, perché da quando me ne sono andato a Parma, il paese ha subito un'inesorabile trasformazione e così ci si accorge dei cambiamenti: chiudono le vecchie cantine e aprono locali Fashion, si intravede molta più gente straniera e il paese cresce... Ma ogni volta che chiedo a parenti e amici l'esistenza di novità (porca troia, manco da 6 mesi, qualche novità ci deve essere!!!), tutti ti rispondo: Sempre la solita vita.. Ed intanto la gente si sposa, muore, nascono bambini, spuntano nuove costruzioni, chissà quante abusive, alberghi, ristoranti, monumenti a Padre Pio, etc... Ma per il paesano, la vita è sempre la stessa, non cambia niente, l'importante per lui è avere (questa la dico in dialetto) lu piatte de maccarune pronte a mezziurnje e lu lette scunciate alla notta.

E così, come tutte le volte che torno a casa, mi immergo in questo immobilismo e cerco di carpire da solo i minimi cambiamenti... Ma adesso attenderò solo la chiamata di mio padre che mi annuncia che gli spaghetti con il sugo dei calamari ripieni sono pronti...

P.s. Queste due foto estremizzano un po' il cambiamento....

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