giovedì 28 febbraio 2008

Concorso pubblico (5^ parte)

La prima parte qui.
La seconda parte qui.
La terza parte qui.
La quarta parte qui.

“Se ti dico sì, ci esci con me?”, disse Biagio in modo sciocco. Lei a quel punto gli si avvicinò fino a fermarsi a tre centimetri dal suo naso; estrasse un fazzolettino dalla tasca e, con fare dolce, dopo avergli scostato i lunghi capelli lisci dalle tempie, gli asciugò la fronte perlata per il sudore. Essendo abbastanza vicina da percepire il respiro del ragazzo, fece per annusargli l’alito. E ne ravvisò il tasso alcolico, manco fosse stata uno di quegli apparecchi per i test che la polizia esegue al sabato sera.
Restò a quella distanza per qualche secondo ancora. Alzò lo sguardo, puntando i suoi occhioni dritti in quelli di Biagio e, con aria scherzosa e un po’ dimessa, portando le braccia dietro la schiena rispose: “Signor Puglisi, non uscirei con un “terrone” neppure se mi giurasse che fosse completamente astemio”. E sorrise.
Il vino gridava vendetta e Biagio iniziava a barcollare. Si sentiva la testa scoppiare, le gambe molli e le palpebre pesanti. Per continuare a reggersi in piedi, dovette iniziare a farsi forza anche con le braccia, poggiando le spugnate mani sulle proprie ginocchia; ma il sudore era tale che i palmi gli scivolarono e rischiò seriamente di finire a terra. Fu Vania che, prontamente, glielo evitò. E, a quel punto, pensò fosse meglio portarlo in camera per farlo stendere un po’ sul letto a riposare.
Una volta seduto sul materasso, il giovane si lasciò andare, crollando miseramente all’indietro con le spalle. Amorevolmente, Vania gli tolse le lucide scarpe nere e gli adagiò le gambe sul morbido talamo. A Biagio girava tutta la stanza. Fissava il soffitto e gli pareva d’essere sul galeone dei pirati di Gardaland. Solo che lui non c’era mai stato, a Gardaland.
La ragazza aprì l’armadio e vi estrasse una coperta leggera, di quelle di cotone; la adagiò con dolcezza sulle gambe di Biagio, preoccupandosi di tenergli al caldo i piedi e infine, con passo leggiadro, quasi insonorizzato, afferrò la maniglia della porta con la mano destra e spense la luce con la sinistra. Mentre si tirava la porta dietro le spalle, udì la voce del ragazzo, strascicata e flemmatica: “Io non ti ci lascerei sola alla domenica, sai Vania… per una partita di pallone…”. Poi più nulla.
Sorrise. Guardò dentro la stanza da quello spiraglio di luce che l’uscio socchiuso nel buio della stanza concedeva alla sua vista. E sorrise ancora, un’ultima volta, prima di chiudere la porta.

La mattina dopo Biagio arrivò a lavoro in ritardo di mezz’ora, ma nessuno se ne accorse. Gli faceva male la testa e aveva solo voglia di dormire.
La signora bionda del giorno prima appena lo vide disse: “Oggi non scappi, ti faccio affiancamento”, e detto questo uscì a prendere un caffè.
Passò un’ora prima che lei tornò e Biagio con fare simpatico le disse: “E il caffè come l’ha preso? LUNGO?”.
“Signor Puglisi non faccia lo spiritoso!”, rispose scocciata la signora bionda. Prese una sedia, si sedette accanto a lui e cominciò a spiegargli i suoi compiti.
Biagio non capiva niente di quello che diceva la signora e la testa gli doleva sempre più, ma stoicamente cercava di darsi un aspetto quasi professionale.
Dopo 15 minuti la signora bionda si accorse del suo stato e rinunciò ad ogni insegnamento: “Puglisi, mi pare che oggi sto perdendo tempo con lei. Rimandiamo tutto a domani”. E detto questo lo abbandonò a sé stesso.
Era contento di rimanere solo e decise di alzarsi e andare a prendere un caffè, ma non appena fece per alzarsi, Vania entrò nell’ufficio.
“Allora? Come va?”
Biagio si bloccò e rimase in una strana posizione: con il sedere leggermente scostato dalla sedia, la schiena piegata e le mani appoggiate nella scrivania. Passarono dei secondi interminabili. Poi disse: “Bene…”
“Bene? E come mai hai quella posizione?”
Biagio recuperò subito una posizione più consona e disse: “Quale posizione?”
“Lasciamo perdere…” e detto questo si sedette nella sedia che fu della signora bionda.
I due così, rotto il ghiaccio, cominciarono a chiacchierare allegramente. Ogni secondo che passava Biagio si invaghiva sempre più di quella ragazza. Era simpatica, intelligente e molto bella.
Dal canto suo anche Vania cominciava ad interessarsi a quello strano ragazzo, gli sembrava dolce e sensibile, cosa che non aveva mai visto in un uomo, specialmente nel suo attuale ragazzo.
Così, molto piacevolmente arrivò la fine del turno, i due videro assieme l’orologio e Vania disse: “E’ ora che andiamo”. Biagio annui e si alzò dalla sedia e nel mentre che si alzò si affacciò il capoufficio e disse sorridendo: “Vedo proprio che si lavora! Allora Puglisi, viene a prendere un bianchetto?”
Un brivido di terrore lo attraversò lungo la schiena.

continua...

In contemporanea con L'Eco Di Dionisio.

11 commenti:

Maurizio ha detto...

Co 'sto cavolo di bianchetto va a finire che il capoufficio ...

Unknown ha detto...

@ sonny&me

... si tromba il povero Biagio! Bravo! Complimenti! Hai indovinato!

Tanuccio ha detto...

No, va a finire che il capoufficio diventa alcolizzato. :D

Mat ha detto...

hai capito biagio.....

Cristina ha detto...

"I due videro insieme l'orologio"

ahi che ricordo hai evocato!

Ciao, Lupo Sordo.

:*

Mamma Simona ha detto...

“Io non ti ci lascerei sola alla domenica, sai Vania… per una partita di pallone…”...dicono tutti così, all'inizio....;-))))

Tanuccio ha detto...

@mat

No, non l'ho capito... Puoi spiegarmi? :)

@agentealcairo

Perché è tardi? :D

@simona

Io non ti ci lascerei sola alla domenica, sai Simona… per una partita di pallone…

Unknown ha detto...

@ Simona

"Io non ti ci lascerei sola, sai Simona...per una partita di pallone... SE GIOCA IL MILAN PERO' E' UN'ALTRA COSA! BUONA SERATA CIAO! :-))))))))))))))))))))"

Tanuccio ha detto...

Infatti, se gioca il Milan non è una partita di calcio

mariad ha detto...

eh la partita di pallone
un classico...
ma non cè speranza, io sono diventata tifosa alla fine!

ps in quell'uffico vedo che si batte la fiacca!!!!!
Ma quando penserete un po' a lavorà???

Tanuccio ha detto...

come in molti uffici statali :D