mercoledì 13 febbraio 2008

Kebab


Lavoro in una kebaberia. Sono italiano, il giorno in cui andai a chiedere lavoro risultai simpatico al gestore, un gentile signore Algerino che mi prese subito a lavorare.
Non è un cattivo lavoro, si sta a contatto con la gente e la paga è buona. Mohamed, così si chiama il gestore della kebaberia è una brava persona, sorride a tutti e mi tratta bene, anche quando faccio cadere litri e litri di salsa sul pavimento.
Nella kebaberia lavoro per mantenermi gli studi e per potermi permettere qualche serata universitaria in più.
Assieme a me e Mohamed nella kebaberia c'è anche Adila, sua moglie. E' una donna allegra e simpatica e lavora dietro, in laboratorio.
Ha il velo Adila e lo porta con fierezza. Dice che con il velo si sente più donna.
La kebaberia si trova a Parma in via D’Azeglio. Ce ne sono altre in questa strada, ma quella di Mohamed è sempre la più affollata, sicuramente per merito suo che tratta tutti molto bene e che fa un gran kebab. Roba da leccarsi i baffi.
Mi è sempre piaciuta via D'Azeglio, qui convivono gli studenti fuori sede come me, gli extracomunitari e i vecchi parmigiani. C'è sempre gente in questa vita e la kebaberia di Mohamed è sempre piena.
C'è il signor Gustavo un vecchio parmigiano che ha fatto la guerra che ogni giovedì sera, cascasse il mondo, è dentro la kebaberia ad assaggiare tutte le sue specialità. Si ferma, parla con noi, ogni volta mi chiede da dove vengo e poi parla con Mohamed di politica in parmigiano stretto. Io non capisco niente di quello che dicono loro due.
Mohamed e Adila hanno una figlia di sedici anni. Si chiama Amina, Mohamed non lo sa, ma Adila mi ripete sempre che Amina è innamorata di me e che nonostante che io sia cristiano, le piacerebbe avermi come genero. Io sorrido e cambio sempre discorso. Sorrido anche ad Amina, che ricambia con i suoi dolci occhi neri.
Al contrario di Adila, Amina non porta il velo e parla con un accento parmigiano. Il padre ripete sempre che il velo sarà una sua scelta e che lui non la costringerà mai a portarlo.
Il giorno che mi piace di più, nella kebaberia, è senza dubbio la domenica mattina.
La domenica mattina la kebaberia è vuota, i clienti abituali, fatti di gente in pausa pranzo e di studenti senza voglia di cucinare si smaterializzano e ne prendono il posto gli amici di Mohamed, quelli che durante la settimana lavorano 10 ore al giorno e hanno solo la domenica libera. Salutano, sorridono, chiacchierano, mangiano un kebab e si ridanno appuntamento alla domenica successiva. La domenica passano anche africani vestiti bene che sono appena usciti dalla messa e sono assieme a tutta la famiglia, prendono un kebab a testa, mentre i bambini corrono in tutto il negozio e chiacchierano con Mohamed in Italiano.
Non c’è casino la domenica a pranzo e i clienti vengono alla spicciolata, così la musica araba si sente meglio in quel giorno e quando c’è il sole Mohamed ripete sempre che gli pare di stare ad Algeri.
La domenica mattina è anche il giorno degli altri amici di Mohamed, quelli che non sorridono, quelli che in presenza mia parlano solo arabo. Entrano preoccupati ed assieme a Mohamed vanno nel retrobottega e i loro discorsi in Arabo si sentono anche oltre la porta.
Durante quegli incontri né Adila e né Amina sorridono, io in genere mangio un kebab e bevo una birra, che porto di nascosto da casa, perché Mohamed non vuole alcolici nel suo negozio e mi faccio i fatti miei.
Una volta finiti questi incontri, Mohamed non sorride per un po’. Gli ho chiesto molte volte di cosa parlava negli incontri con questi suoi amici e lui mi rispondeva che parlava di problemi.
Tutti abbiamo problemi.
Un giorno gli chiesi cosa pensasse di Bin Laden e del terrorismo, convinto com’ero che una brava persona come lui, non poteva far altro che condannare tutta quella violenza. Ma quel giorno non mi sorrise e mi disse che Bin Laden era uno che combatteva.
Stamane ho trovato Adila e Amina che piangevano, ho chiesto alle due donna cosa avevano e come mai Mohamed non era nel negozio, ma non ho ottenuto risposta.
Più tardi, mentre cercavo di carpire qualcosa dalle due donne, vennero due carabiniere. Cercavano Mohamed. Ma nessuno dei tre sapeva dove stava.
Adesso sto aspettando il mio turno.
Sento dei passi, mentre aspetto il mio turno, si affaccia un uomo, mi chiama per cognome e mi dice di seguirlo che il questore vuole fare due chiacchiere con me, su Mohamed.
Chissà cosa cercano da Mohamed?

Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti è da ritenersi puramente casuale.

28 commenti:

peppa ha detto...

prima...
sicuro che non combatte pure lui?????
mumble mumble...

Anonimo ha detto...

Morale di questa novella dal lieto fine?

Cristina ha detto...

mi è piaciuto tanto questo racconto.

ciao:)

cri

Anonimo ha detto...

Cercano il santo Graal... bel raccondo. Ovvio che continua vero? Tanto lo so che lo fai mettere insieme alla ragazzina, magari qualche anno più tardi :D
In gamba Lupo!
Ale

zefirina ha detto...

bello questo racconto che sembra quasi un film: ho potuto immaginare tutto, quasi esserci

Mat ha detto...

mmm, queste cose succedono in ogni cittadina.
anche nel paese in cui vivo, 30000 abitanti, c'è una notevole comunità araba.
perfettamente integrata... sono per lo più venditori porta a porta di vestiario e prodotti per la casa, vanno al bar, i figli vanno a scuola e giocano con gli altri bimbi...qualcuno spaccia

qualcuno è onesto..
qualche donna porta il velo
altre no..
insomma, sono cmq integrati.

ma anche qui si riuniscono...
ora, non voglio giudicarli xkè non ho la minima idea di cosa si dicano... però ecco, sarò un po prevenuto...ma a volte ho strane sensazioni...
e io sn un tipo molto intuitivo...

mah...

mario ha detto...

Bello.

Franca ha detto...

Sei fortunato.
Sei un italiano e lavori per un arabo che ti tratta bene; se fosse il contrario al 90% non saresti trattato così bene!

Unknown ha detto...

Un tranquillo week-end di paura al confronto è niente con il questore che vuole scambiare due chiacchiere con te.

Tanuccio ha detto...

@prescia

No, lui lavora solo nella kebaberia

@utente anonimo

Non c'è morale e neanche lieto fine, ognuno la interpreta come vuole.

@cristina

Ci vuoi uscire assieme? :D

@chinaski

Neanche per sogno continua, altrimenti potrebbe trasformarsi in un film d'azione

@zefirina

Hai sentito anche l'odore della carne?

@mat

Avevano strane senzazioni degli italiani, in America, Germania e Svizzera... E' il diverso che molte volte fa paura

@mario

Grazie :)

@franca

Diciamo che nella molte volte vengono trattati male i lavoratori, senza distinzione di razza.

@riverinflood

Fortunatamente non ho mai avuto a che fare con questori e carabinieri, a parte qualche segnalazione per schiamazzi notturni... Ma penso che molte volte non è facile...

mariad ha detto...

mi sembra una domanda retorica, pensano a una cellula terroristica, magari avendo notato un po' di andirivieni, come te.
però strano, lo descrivi come un musulmano moderno, che non impone nulla figlia, non un integralista insomma. Apparentemente non sembra poter far parte di un gruppo pericoloso.
bè la curiosità c'è
allora cosa cercano da mohamed?

Tanuccio ha detto...

Qui mi sa che si siamo capiti male. E' un racconto! E' tutto inventato da me!

ISOLE-GRECHE.com ha detto...

Devi essere fiero del fatto che ci siamo un po' tutti capiti male.
Il racconto è così verosimile e ben fatto...
Adoro il gyros pita ma qui a Roma, zona Esquilino, sono circondato da kebabbari.
Tutti onesti lavoratori...

mariad ha detto...

questo s'era capito
solo sembrava dovesse continuare
:-(

Mat ha detto...

senza dubbio...noi abbiamo portato la mafia negli states...

sdn ha detto...

SPLENDIDO, caro Lupo, SPLENDIDO.


No, non tu, il racconto.

Anonimo ha detto...

Mi è venuta una gran voglia di papparmi un kebab, quello maxi superpiccante.

Anonimo ha detto...

Intanto, complimenti perchè è molto bello.

E anche per la fine non fine, che lascia aperte molte strade, molte suggestioni, molte considerzioni.
La relatà che viviamo tutti i gironi è molto meno biano- nero di come viene descritta in caricaturali interpretzioni, da un parte (Straniero buono a prescindere) o dall'latra (nemico comunque)
Come te, ho molti più dubbi che certezze.
Solo una: Il terrorismo, di qualsiasi colore e forma e obiettivo, è male.
^_^

ELLE ha detto...

ciao. La prima volta sul tuo blog...molto bello questo racconto descritto molto bene i personaggi mi sembra quasi di vederli e di vederti. La fine è per libera interpretazione ovvio...ma dopo un racconto così coinvolgente mi manca. A presto. Tornerò a trovarti. Buona serata

Tanuccio ha detto...

@amodgitai

Io non sono un gran consumatore di kebab, ma ogni tanto ne ho una gran voglia!

@mariad

Allora sono io a non aver capito il commento... :)
Comunque la storia finisce così.

@mat

in germania, in canada, in sudamerica e chissà in quanti altri stati.

@rumenta

Per una volta mi ero illuso di essere splendido... :)

@lostinthesky

Non me lo dire... Comunque è un vero peccato che la maggior parte dei kebabari non vende birre... La birra col kebab è la morte sua :)

@comicomix

Hai capito il racconto molto più tu che io. Hai ragione quando dici che il terrorismo è male, ma combatterlo solo non porta a nessuna soluzione, bisogna capirlo e capire il perché certa gente è spinta al terrorismo, senza questo non si va da nessuna parte.

@elle

Torna quando vuoi e porta qualcosa da bere! :)

P.s. In genere questo blog è molto meno serio, te lo dico per non deluderti per i prossimi post.

Mat ha detto...

si vabbè, ma non è che tutti erano mafiosi...
cioè, non facciamoci più cattivi di quello che siamo in realtà

Tanuccio ha detto...

Infatti, è errato farli tutti buoni ed è errato farli tutti cattivi... Questo vale per tutto

ELLE ha detto...

va bene porterò qualcosa da bere? una birra? per la serietà...meglio se non troppo serio ;)

Tanuccio ha detto...

Mi accontento della birra, anche se un buon vino è sempre ben accetto.

Anonimo ha detto...

Ho scoperto solo ora il tuo blog, ma vista la qualità dei post credo tornerò spesso. Intanto inizio con il linkarti.

P.S.: Via D'Azelio piace anche a me.. :-)

Tanuccio ha detto...

Garda che se poi vieni spesso potresti entrare in un tunnel senza uscita!

pumpkin ha detto...

Il Lupo perde il pelo ma non il vizio! Bel racconto, mola mazo come direbbero qui a madrid.
saludos

Tanuccio ha detto...

grazi marì, come direbbero dalle mie parti :)