sabato 24 maggio 2008

Dal libro Andrea Sacco suona e canta



# io non sono andato per niente a scuola, io tenevo cinque sorelle femmine, eravamo tre femmine e tre uomini, eravamo otto, la buon'anima di mamma faceva: "Ca - perché papà mio si chiamava Carmine, e mamma si chiamava Maria - Cà, questo lo dobbiamo mandare a scuola", "questo deve venire a lavorare con me", faceva

# tutte quante mi piacevano a me, la montanara era la più bella di tutte, si ballava pure, quando cantavo ballavano pure le mosche.
Tu non ci sei stato mai quando io andavo cantando? tutti quanti ballavano
Sopra il palco quello che stava più davanti mi voleva dare la mano, "mi dovete dare i baci", facevo io... ah, Andrea Sacco...

# [...] mi ero trovato una femmina, mi diceva sempre che no, sempre che no, sempre che no, sempre che no, sempre che no, volevo fare l'amore e questa mi diceva sempre che no, una sera mi prendo la mia chitarra e me ne vado sotto alla finestra [...] e li canto la canzone:

donne che sta' 'ffacciate a 'sta fenéstre
mineme nu garofele dalla graste
minelu chiane chiane sennò ce 'uaste
me l'èja métte 'm pétte la fésta fésta
li gente che lu védene dicene quante è bélle
chi te l'ha date quistu fiore
me l'ha date la prim'amore
je lu béne che mme me vole
se bene non me vuléve lu garogene non me lu déve
béne m'ha velute lu garofene l'éj avute

[donna che sei affacciata a questa finestra buttami un garofano dalla grasta buttamelo piano piano sennò si guasta me lo devo mettere sul petto per la festa la gente che lo vedrà dirà quant'è bello chi te l'ha dato questo fiore me l'ha dato il primo amore è il bene che a me mi vuole se bene non mi voleva il garofano non me lo dava bene mi ha voluto il garofano l'ho avuto]

# un'altra volta stavamo cantando, e è venuto uno, ha detto: "ferma la chitarra - ho fermato la chitarra - sennò ti sparo, ti giuro sulla tomba di mia madre", ho fermato la chitarra, e non ho suonato più, che gli dovevo dire io, ho preso la chitarra e ce l'ho data: "tè la chitarra", mò quello giovane ha detto: "che, te la devi portare?" ha detto, "e come non me la devo portare?" "e portati pure quest'altri" bum, bum [e gli spara]

# 9 mesi mi sono fatto una volta, loro sono andati a rubare e poi dicono a che mi hanno portato pure a me, hanno detto, ed era pure vero che io ci ero andato [ride]

# io ho trovato una moglie, una moglie buona, sennò dovevo fare il ladro, quella faceva: "noi ci dobbiamo mangiare pane e cipolle, e dobbiamo stare contenti, no che tengo la paura, devi stare qua e devo tenere la paura, che ti possono arrestare, stai in mezzo alla piazza, e ti possono arrestare, vai a rubare, e ti possono uccidere"

# se io tenevo una cosa la spartivo coi compagni, no?, stavano quelli che se la fregavano da soli, io non li potevo vedere, a quelli

# quante femmine conosco... a Carpino, e pure in Italia, io mia moglie non l'ho mai tradita, io per quanto tempo sono stato in Italia, in Italia, dopo sposato, non sono mai stato con nessun altra femmina, fuori l'Italia sì

# la guerra, la guerra, avevi sempre la paura addosso, capito, portavi sempre davanti la cartucciera, e il fucile sempre con la pallottola in canna, avoglia quante persone ammazzate in guerra, venivano coi camion, li portavano a un altro paese, quando arrivavano là prendevano la benzina e li appiccavano, quando è che hanno ferito a Graziano, ha dato 4 giorni e 4 notti carta bianca, in Grecia, femmine e uomini, tutti...

# Se io dovessi rinascere, e dovessi passare quello che ho passato, è meglio che non nascessi

# io ero morto a Napoli lo sai tu?, il '54 [...] mia moglie ha avuto il telegramma che a me ci voleva l'accompagnamento, che mi dovevano andare a prendere, invece quelli hanno creduto che io ero morto, è venuta la buonanima mia, una sorella mia [...] un fratello cugino [...] quando prendo e me li vedo la sera [...] "e voi?", "preparati la roba, mettila in valigia e andiamocene che a Carpino ti piangono, è suonata a morto pure la campana" [...] dopo un mese che stavo al paese, arrivano due carabinieri a casa [...] dicono a mia moglie: "tu devi andare a prendere vostro marito, a Napoli", "mio marito lo siamo andati a prendere" ha detto mia moglie "e dove sta?" "sta in piazza adesso" "e fallo chiamare" che quelli mi volevano vedere
e poi ho scritto la canzone:

Alla larghe alla larghe tutte a qua 'tturne
mò che lu vecchje amante je returnate
cénte campane lu jurne pe me suavene
diceva che jéve morte lu 'ssassine
ije non songhe morte no so' vive ancore
j'eja a campà allu munne pe 'ma sta donne

[Alla larga alla larga tutti da qua ora che il vecchio amante è ritornato cento campane al giorno per me suonavano dicevano che era morto l'assassino io non sono morto no sono vivo ancora e devo campare in questo mondo per amare questa donna]

# noi a un posto siamo di passaggio, noi siamo di passaggio qua, mò stiamo qua, e mo ce ne andiamo
mò parliamo belli, parliamo tutti e tre, domani mattina è morto Andrea Sacco
quando ci possiamo fare una mangiata, quando ci possiamo fare una cantata, fatevela, che quella vi trovate, non vi trovate niente, quando vi trovate a farla, qualche botta, fatevela pure, che quella vi trovate, non vi trovate niente, non è che vi trovate qualche cosa


Andrea Sacco è nato in una famiglia di cantatori e suonatori di musica tradizionale. La sua occupazione primaria è stata quella di contadino, fino alla campagna d'Africa, a causa della quale fu chiamato al fronte.
Fatto prigioniero e trasferito in varie località, rimase assente dal suo paese natale e lontano dalla moglie per 13 anni. Rimpatriato, fu assunto come dipendente comunale con il ruolo di messo.
Il suo talento come cantatore e suonatore è unanimemente riconosciuto. Un ruolo altrettanto grande gli è riconosciuto per la sua memoria, che gli ha consentito, fino alla sua scomparsa, di essere depositario di centinaia di sonetti.
E' morto a Carpino il 17 marzo 2006 all'età di 94 anni.

3 commenti:

Mat ha detto...

ora capisco perchè tanta attesa per un post serio!

Franca ha detto...

Dovrebbe essere stato un bel personaggio!

Tanuccio ha detto...

@mat

Niente attese o progetti, mi ha solo fatto piacere inserire un po' delle parole di zì Andreje

@franca

Grande artista e gran personaggio, ma soprattutto figlio della cultura contadina