domenica 8 giugno 2008

Athos Pellegrini

Si chiamava Athos Pellegrini era di Parma, aveva un ristorante di cucina tipica parmigiana in via d'Azeglio. Era un tipo molto all'antica e accettava solo pagamenti in lira, in lira del Ducato di Parma e Piacenza.
Nel suo ristorante serviva esclusivamente cucina tipica parmigiana, ma non il tipico prosciutto o il parmigiano o i tortelli, quella era roba da fighettini imborghesiti. Lui serviva solo una minestra fatta con carne di nutria e verdure colte sul ciglio della tangenziale, tutto innaffiato da della buona benzina rossa.
Per questo suo strano tipo di pagamento e il suo austero menù il locale non aveva un gran successo in città.
Odiava tutto ciò che andava oltre l'oltretorrente e aveva provato più volte ad incendiare via Farini e i suoi locali, buoni, a detta sua, solo per i figli dei terroni.
Era ancora fedele alla famiglia dei Borboni di Parma ed ad ogni insediamento del sindaco, imbracciava la bicicletta ed andava davanti al comune a chiedere il ritorno al potere della famiglia ducale.
Innamorato segretamente di Maria Luigia, non venne mai ricambiata da quest'ultima, anche perché era morta da un bel po' di anni.
Disprezzava il parmigianino, ma in compenso odiava vivamente il Correggio.
In autunno bazzicava gli argini del po durante le piene e, per farsi dare la mille lire per nutria promessa dai comuni della bassa, cacciava questi mammiferi uccidendole con le bombe a mano. Peccato che i danni che provocava agli argini con questa caccia erano maggiori di quelli fatti dai roditori.
Vicino a Brescello conobbe Spartacus, una nutria di 50 kg che allevò e fece lavorare nel suo ristorante come aiutante cuoco. L'animale era ben consapevole dell'odio di Athos verso la sua specie e si comportava sempre in maniera educata per non farlo adirare. Cercò di insegnare le buone maniere francesi al suo padrone, accettò di cucinare i suo fratelli per una questione di eredità e fu accanto ad Athos anche quando andò a Parigi in cerca di Carlo Ugo di Borbone, erede al trono del Ducato di Parma e Piacenza, per chiedergli di tornare. Ebbero scarso successo e tornarono in città tre giorni dopo solo con una manciata di torri Eiffel, che Athos usò per impalare nutrie.
Athos partecipò anche alle barricate del '22 contro i fascisti, non perché era politicamente dalla parte del fronte popolare, ma perché non poteva sopportare quei forestieri venuti nella sua città. Innalzava barricate con delle nutrie morte e lanciava michette rafferme contro gli squadroni fascisti. Leggenda narra che i fascisti abbandonarono la città grazie ad un suo fitto lancio di michette rafferme.
Durante la seconda guerra mondiale, lavorò nella contraerea. Lanciava michette rafferme ai bombardieri e segnava con una tacca, su una forma di parmigiano, il numero di aerei abbattuti. Leggende narrano che abbatté 10 aerei, ma questo non si seppe mai con precisione, perché una notte un branco di nutrie sgraffignò il parmigiano segna punti.
Negli anni '60 cercò di far diventare sport il lancio della michetta, ma non venne mai accettato dal CONI, per via della sua pericolosità.
Negli anni '70 Abbandonò il circolo dei cacciatori di nutrie, quando venne decretato fuorilegge l'uso delle bombe a mano, non aveva intenzione di far parte di un circolo di fighettini.
Morì qualche anno fa quando venne a mangiare nel suo locale, l'erede al trono del Ducato di Parma e Piacenza. Per fare bella figura Athos volle servire, al duca, del parmigiano per antipasto. Si ferì gravemente con il coltello per formaggio e morì dissanguato. Si racconta in giro che il duca Carlo Ugo di Borbone ballò tutta la notte attorno al cadavere e bevve il suo sangue, ma queste sono solo voci messe in giro dalla propaganda repubblicana.

9 commenti:

Cristina ha detto...

[Morì qualche anno fa quando venne a mangiare nel suo locale, l'erede al trono del Ducato di Parma e Piacenza...]

Cri

Eskimo ha detto...

Avevamo pure noi un personaggio simile a Napoli. Solo che lui chiedeva il ritorno dei Borboni e segnatamente del Re Bomba. :-)

prostata ha detto...

Mi sarebbe molto piaciuto conoscerlo, ma soprattutto sarebbe interessante un bel ritorno di fiamma del Granducato.

Anonimo ha detto...

Una storia triste, specie per le nutrie.

Purtroppo, non ci sono più i granduchi di una volta...

^_^

Un sorriso parmigiano
Mister X di Comicomix

Tanuccio ha detto...

@cristina

Che fine triste...

@MioCapitano

Anche questo chiedeva il ritorno dei Borboni, ma di Parma

@prostata

Si sta lavorando per rendere tutto ciò effettivo

@comicomix

e soprattutto non ci sono le nutrie di una volta...

BC. Bruno Carioli ha detto...

Athos il monarchico vive, nonostante le nutrie di oggi.

Fiordaliso ha detto...

Che fine ingloriosa...
Dopo una vita di emozioni e di atti eroici morire dissanguati per una ferita da "coltello del formaggio" è veramente ingiusto!
Siamo sicuri che sia stato un incidente?
Spartacus potrebbe aver comandato una rivolta delle nutrie che si è conclusa con l'uccisione di Ahos il tiranno che tanto aveva fatto soffrire quelle povere bestiole..?!

Franca ha detto...

Che ti sei fumato?

Tanuccio ha detto...

@bruno

Il monarchico con la nutria attorno

@fiordaliso

Impossibile, Spartacus era segretamente innamorato di Athos

@franco

Una nutria!