domenica 16 marzo 2008

La mia relazione con Piersilvio (confessioni di una sua ex)

Il diario di bordo, dopo le ultime uscite di Berlusconi sui precari e sulle persone giuste da sposare, ha deciso di dare voce all'ex ragazza di Piersilvio, per poter aiutare le lettrici precarie alla scelta.

Buongiorno a tutti, innanzi tutto voglio ringraziare il signor Lupo Sordo per lo spazio dedicatomi. Ebbene sì, sono stata col figlio di Silvio. Avevamo entrambi 14 anni, all'inizio era tutto bello: lui mi portava al cinema a vedere i film romantici, mi portava alla gelateria e ad una panineria, dove coi coltellini abbiamo inciso i nostri nomi dentro ad un cuore attraversato da una freccia. Ero l'invidia delle altre ragazze. Pensate che un giorno per dirmi ti amo, scarabocchiò la chiesa del paese con il mio nome, una i, un cuore e una u... Che romantico...
Ma passati i primi mesi, la faccenda cominciò a farsi un po' pesante. Ad esempio, ricordo ancora, era un giovedì e dopo la scuola mi portò al cinema a vedere un film... Non mi piacque molto il film e lui per farmi contenta acquisto tutto il cinema e lo rase al suolo per costruire al suo posto un centro commerciale... Peccato che mio fratello lavorava lì e dopo questo avvenimento non trovò neanche uno straccio di posto fisso... Ma non era colpa sua: lui mi amava.
Dopo questo inconveniente ricominciammo ad andare d'amore e d'accordo: baci, carezze, regali, ma non più cinema... Mi era rimasta la gelateria e la panineria.
La gelateria era a conduzione familiare e facevano un gran gelato, a me piaceva molto il pistacchio. Un giorno, ricordo che era venerdì, passò a casa mia con uno scooter (a quei tempi poche amiche mie potevano vantarsi di avere un fidanzato motorizzato) e mi portò alla gelateria. Avevo voglia di pistacchio ma, purtroppo, era finito. Rimasi delusa e non volli prendere più il gelato. Lui per ripicca acquistò la gelateria, la rase al suolo e ci costrui un parcheggio privato per elicotteri. Peccato che i proprietari della gelateria, erano i genitori della mia più cara amica, che dovettero cambiare città ed io non la vidi più. Ma non era colpa sua: lui mi amava.
Dopo questo contraccolpo per un paio di giorni non ci frequentammo più, ma lui mi regalò un mazzo gigante di fiori e ritornarono i baci e le carezze. E poi, c'era ancora la panineria.
Facevano dei buoni panini in quel locale e le ragazze avevano lo sconto. Noi avevamo il nostro posto privato, appartato da tutti e dove scrivemmo i nostri nomi...
Avevo appena finito di studiare da un'amica, non quella della gelateria, e all'uscita da casa sua mi vedo lui, bello come il sole, con una splendida moto e due caschi. Non si poteva dire di no ad un giro in moto, poi era primavera. Così, dopo il giro, ci venne fame e andammo alla panineria. Peccato che quello era il giorno di chiusura. Rimasi delusa, così lui per ripicca acquistò tutto il locale, lo rase al suolo e ci costruì una pista di Go Kart... Non ci lavorava nessun amico e parente lì dentro, però da allora non ho mai più trovato un panino con le cipolle di tropea e la salsiccia piccante dello stesso livello... Tutt'oggi mi sveglio di notte con la voglia di quel panino. Ma non era colpa sua: lui mi amava.
Dopo questa grave perdita andai in depressione, ma lui cercò di farmela passare acquistando tutta tropea ma, purtroppo, era la salsiccia che faceva la differenza...
Decisi di perdonarlo per l'ennesima volta e così tornarono i baci e le carezza, ma questa volta, imparata la lezione, a casa mia.
Lui veniva accompagnato in auto con l'autista e restava tutto il pomeriggio a casa, era bello stare con lui abbracciato sul divano.
Un giorno mio padre si arrabbiò con me per la mia pagella, avevo troppe insufficienze e minacciò di non mandarmi in vacanza a Tropea quell'anno (sai che me ne fregava, era la salsiccia che faceva la differenza).
Venne Piersilvio dopo qualche ora e mi vide un po' giù, mi chiese cos'era successo e gli raccontai tutto. Così per ripicca acquistò la nostra casa, la rase al suolo e ci costrui un campo nomadi.
Cominciai a pensare che era anche un po' colpa sua...

16 commenti:

Mat ha detto...

io da oggi, se ti può essere utile, ti chiamerò PierLupoSordo!

avrai un successone!

e poi dai...da quando lavori sei ricco!

Lisa72 ha detto...

Solo un po'? ;)
Un saluto, Lisa

sonia ha detto...

Insomma PierLupo, lo sa la tua morosa che a breve ci sarà la fila per sposarti e uscire dalla precarietà?!?! ;)
sonia

Franca ha detto...

Relazioni pericolose...

zefirina ha detto...

non dico niente che poi magari mi chiude il blog e lo fa diventare la voce di sforza italia!!!!

ELLE ha detto...

si sa con il tempo l'amore passa e ci si accorge dei difetti ....magari quando � troppo tardi. buona settimana

Tanuccio ha detto...

@mat

Ma io voglio essere talmente tanto ricco per non lavorare più

@lisa

L'amore fa attenuare le colpe

@sonia

Se avessi la possibilità di far uscire dalla precarietà una donna, la mia morosa mi blinderebbe.

@franca

Tra un po', se le cose andranno come si pensa che andranno, tutta Italia avrà una relazione pericolosa.

@zefirina

Impara la lezione, mai lamentarsi davanti ad un Berlusconi

@elle

Più che i difetti qui risaltano gli acquisti.

elena ha detto...

Grazie Lupo che ancora riesci a strapparmi un sorriso!

Mat ha detto...

perchè Pier Silvio lavora?

BC. Bruno Carioli ha detto...

Pierlupo, piersordo.
Ai posteri non faranno studiare più i promessi sposi,ma "la mia relazione con piersilvio" sarà il testo dal quale generazioni di studenti trarranno linfa morale e linguistica.

Maurizio ha detto...

E' un po' la storia di PierLapo.

Tutti uguali, 'sti riccastri!

PierSilvio PDL
PierLapo PD

una irrilevante L di differenza.

digito ergo sum ha detto...

Che cosa commuovente. Parlo della piersalsiccia.

mariad ha detto...

certo cè na fantasia di nomi in quella famiglia, piersilvio-silvio-piersilvio
cmq morale della favola silvio e piersilvio trovano sempre il modo di ricavarci qlcsa
:)

Tanuccio ha detto...

@maurizio

Loro vanno dove c'è il potere

@digito

Anche a me la salsiccia commuove...

@mariad

e di radere al suolo qualcosa

Tanuccio ha detto...

@elena

Si fa quel che si può

@mat

Certo che lavora! Fa il facchino in un hotel!

@bruno

e anche stimoli intestinali

Anonimo ha detto...

:-)) come sempre riesci a farmi sorridere...ma analizzando il tuo post non c'è molto da ridere,già mi vengono i brividi pensando ad un suo eventuale ritorno.
Un caro saluto