venerdì 8 ottobre 2010

Intervista a Renzo "trota" Bossi

Altro gran colpo del vostro blog preferito che con un'astuta mossa terrona è riuscito a strappare un'intervista ad uno dei "politici" più discussi degli ultimi tempi, sto parlando dell'ultra ripetente Bossi jr, mica cazzi!
L'incotro è fissato alla casa del popolo padano di qualche paese sperduto della Brianza che il mio navigatore neanche riconosce e dopo aver chiesto indicazioni ad un maiale e a tre mucche che protestavano per le quote latte ed aver sbagliato strada un paio di volte per causa della nebbia, mi trovo davanti ad un edifico a forma di sole delle Alpi, con la statua di bossi che fa il segno del dito medio.

Buongiorno signor Bossi, innanzi tutto volevo scusarmi per il ritardo, non è mia abitudine arrivare tardi agli appuntamenti, ma le mucche da queste parti parlano una lingua a me incomprensibile.
Non si preoccupi, lo so che voi terroni perdete tempo a suonare il mandolino e mangiare pizza.

Le chiedo scusa signor Bossi, ma io non so suonare e poi la pizza la mangiate anche qui.
Sempre a piangere soldi dal nord voi terroni! E intanto il popolo padano soffre la fame!

Vabbé, lasciamo perdere e cominciamo con l'intervista. Ha suscitato una grande polemica la sua candidatura, nonostante il suo percorso di studi, diciamo poco brillante. I maligni dicono che la sua è una candidatura di "famiglia".
I soliti terroni!

Scusi, ma questa non è una risposta, penso che un politico, sia solo a livello regionale dovrebbe dare una spiegazione. Altrimenti la meritocrazia, da voi tanto decantata, va a farsi un giro!
....

Allora signor Bossi, qui i lettori del blog vogliono una risposta!
La vuol sapere la verità?

Sono qui per la verità!
In realtà io manco lo volevo fare il politico! Volevo continuare a studiare!

Ma se è stato bocciato tre volte alla maturità?
Quello l'ho fatto corrompendo i miei insegnanti, non potevo permettermi di dire a mio padre che io volevo continuare a studiare e fare una materia umanistica.

Materia umanistica?
Sì, io ho sensibilità artistica, mi piace la cultura e mi sono sempre appassionato alla letteratura. Pensa che in italiano prendevo 10, ma poi andavo da mio padre e cancellavo lo zero...

Ma scusi, perché ha tenuto nascosta questa sua passione alla sua famiglia.
Quando ero piccolo, ogni volta che mi padre mi vedeva con una matita e un album da disegno, con un libro mi dava giù botte e mi diceva che se volevo fare qualcosa nella vita dovevo lavorare. Era terribile ogni volta che ai colloqui insegnanti professori dovevo andare dalla professoressa di italiano...

Ma non ha provato a trovare un soccorso fuori dalla sua famiglia?
I miei amici non appena gli facevo notare un affresco, uno stile architettonico mi picchiavano più di mio padre e mi chiamavano culattone. Pensi che una volta che gli ho spiegato la storia di un palazzo e mi sono passati sopra con i motorini!

E poi, come è arrivato a diventare quello che è oggi.
Dopo le ennesime randellate a casa e fuori, mi venne l'idea  di sembrare ignorante e rozzo per essere accettato, così cominciai a sbagliare i compiti, a prendere i tre e a scarabocchiare i palazzi storici scrivendo "fuori i terroni dalla Padania". Da un lato mi piangeva il cuore quando facevo queste cose, dall'altro le cose cominciarono a migliorare. Venni accettato a casa, non ero più costretto a mangiare nella ciotola del cane, e venni accettato dagli amici e dalle ragazze.
Ma volevo fare di più, volevo arrivare in alto nel breve tempo possibile, così ebbi l'idea di farmi bocciare alla maturità, per far capire a mio padre che ero veramente cambiato e quanto gli dissi che volevo entrare in politica, lui mi rispose: "figliolo, dammi una prova che sei cambiato, fatti bocciare un'altra volta!".

Un'ultima domanda. E' pentito di aver abbandonato la sua passione per la politica?
Lei conosce qualcuno laureato in lauree umanistiche?

.
Cosa fanno?

Se non sono disoccupati, si fanno il culo precario per quattro soldi per lavorare nel proprio campo di studio... Ho capito non è pentito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

hahahaha