lunedì 15 settembre 2008

Tempi moderni

Parma, via Farini. La strada della movida e dei locali, strada piena di fighettini, dove si ostentano i soldi e si mangia e dove soprattutto si bevono intrugli verdi e rossi… Ve l’ho mai detto che odio i fighettini? Ve l’ho mai detto che odio gli intrugli colorati? Beh, odio i fighettini e gli intrugli colorati.
Ma questo non è il punto.
Ore nonricordoemezza, passo in via Farini dopo il lavoro per tornare a case e davanti a me trovo due bambini, che assieme non facevano manco 16 anni e che per comodità chiameremo bambino1 e bambino2, biondissimi e vestiti bene: un loro paio di scarpe costa il doppio di tutto quello che porto addosso, compresi i contanti che ho nel portafoglio, così belli e così vestiti bene che potrebbero fare invidia a qualsiasi fighettino lì nei dintorni, ve l’ho mai detto che odio i fighettini? Beh, odio i fighettini!
Due bambini parmigiani da chissà quante generazioni, forse gli avi lavoravano alle dipendenze dei duchi borboni di Parma, avevano un accento parmigiano che si sentiva da chilometri, con quella loro tipica erre moscia alla francese, che per comodità nei dialoghi scriveremo “r”.
Mi sa che mi sto dilungando, andiamo al sodo:

Bambino1: Stai fuori!
Bambino2: E che ho cambiato spacciatore! Ora sniffo!

o_O

MANCO 16 ANNI IN DUE!

Ora, da questo ho tratto alcune considerazioni:

1. Se fossero stati figli miei, gli avrei dato tante di quelle sberle, che solo il telefono azzurro gli avrebbe salvati.

2. Secondo voi la colpa di chi è?
a. della televisione;
b. dei genitori;
c. dello spacciatore che ha tagliato male la roba.

3. Sono preoccupato: se già a questa età fanno ‘sti discorsi, non voglio immaginare cosa accadrà in futuro! Aumenteranno i prezzi!

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